Il dito medio alzato mentre sorride davanti all’obiettivo e tiene in mano un beagle morto appena nato con il cervello esposto. Questa la terribile immagine pubblicata dagli animalisti della Lav ad una settimana dall’inizio del processo d’appello a Green Hill, l’allevamento di Montichiaridi beagle destinati alla sperimentazione.
La prima sentenza si terrà martedì 23 febbraio si terrà al Tribunale di Brescia, dopo che in primo grado erano stati condannati per maltrattamenti e uccisioni di animali il veterinario Renzo Graziosi e il co-gestore di “Green Hill 2001” ad 1 anno e 6 mesi, e il direttore dell’allevamento a un anno.
La preoccupazione della Lav è che “la sentenza di primo grado venga ribaltata dal Collegio giudicante di secondo grado” e in quel caso “i beagle potrebbero tornare nella disponibilità dell’Azienda che potrebbe portarli appena fuori dal confine italiano e utilizzarli per prelievo di sangue e plasma, come accadeva prima del sequestro dei cani”.