Fondazione Brescia Musei, il cda approva lo statuto. Minini si dimette

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Prima ha approvato l’accordo e la convenzione per il cambio della natura della Fondazione Brescia musei, poi ha rassegnato le dimissioni.

L’emorragia che nelle scorse settimane ha colpito il cda di Brescia Musei prosegue con le dimissioni del suo presidente, Massimo Minini e dell’intero Cda. A dare il via al fuggi fuggi erano stati prima i il consigliere della Camera di Commercio che “ha manifestato l’intenzione di far entrare nel cda un ente strumentale a lei collegata” ha spiegato il sindaco Emilio Del Bono al Giornale di Brescia, e poi quello della Fondazione Cab che però “si è detta disponibile a finanziare da ente esterno a progetti mirati”.

Resta incerto il futuro della Fondazione Brescia Musei, anche se Minini ha già anticipato al GdB che sicuramente presenterà la sua candidatura attraverso il nuovo bando.

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1 COMMENT

  1. massimo minini, un nome che vale molto nel mondo dell’arte. Era una speranza per la qualità della vita culturale bresciana lasciata nelle mani (poco esperte e capaci) della assessora castelletti. Minini di fatto bistrattato ed usato da questa amministrazione che lo ha poi messo in un cantuccio, zittito dal direttore di bresciamusei. Minini presidente di un cda che è esploso per ragioni poco chiare e sicuramente poco legate alla promozione della cultura nella nostra città. Mi permetto di esprimere una mia idea sul futuro di minini, spero lasci perdere queste cavolate, ritorni per cortesia al suo lavoro che ha sempre svolto in modo egregio. Regalando alla città più esposizioni interessanti di quelle proposte da bresciamusei…. Siamo di sinistra minini, ma non per questo mandiamo giù tutto…

  2. questa fondazione sta diventando la barzelletta della città e stendiamo un velo pietoso sull’ultima trovata di esporre i disegni di Christo in vendita a 1 milione l’uno (incassati dall’artista)…così la metamorfosi si completa, Santa Giulia diventa una galleria d’arte privata con la benedizione di Minini e Castelletti

  3. “massimo minini, un nome che vale molto nel mondo dell’arte”. Bene, considerando che il mondo dell’arte è un mondo autoreferenziale ed elitario di chiacchieroni e che si erge su speculazione e tratta di aria fritta praticamente massimo minimi è un nome che vale molto in un mondo che si basa sul nulla, ergo è un nome che non vale niente. Preciso che questa è una mia opinione quindi spero non venga censurata.

  4. Restando al merito strettamente politico sotteso alla questione, la Fondazione Brescia Musei ha imboccato una strada talmente diversa da quella originaria che le cose si stanno complicando non poco. E alcuni soci non ci vedono più il passato, un buon passato. Secondo me, non è casuale che il nuovo statuto del 2014 riporti come prima finalità della Fondazione proprio al punto a): la conservazione, la manutenzione, il restauro, lo studio e ricerca e la gestione dei beni e
    dei musei di cui sia proprietaria, locatrice, comodataria o comunque posseduti anche in forma
    di affidamento da parte di privati e/o Enti pubblici. Qui sta la buona novella e qui, per qualcuno, il vero business, ovviamente tutto immobiliare e ben mascherato dalle finalità culturali. Capisciammè ?

  5. rispetto la tua opinione che ritengo totalmente sbagliata. Questo signore ha saputo nel marasma scorgere, quando ancora non erano noti, artisti che oggi sono in tutti i musei del mondo. Poi sulla considerazione dell’arte come mondo autoreferenziale… mi permetto di invitarla a leggere qualche ottimo libro di storia dell’arte anche moderna, vi troverà dipinti ed opere che hanno influenzato il mondo nei decenni a seguire. Quando Depero, Picasso, Braque dipingevano le loro opere sembravano dei matti. Oggi il nostro mondo è giunto la dove loro erano già quasi un secolo prima. Se poi vogliamo misurare con il metro dei soldi (che ritengo sbagliato) basterà vedere il valore delle opere degli artisti che Minini ha saputo individuare quando non acora famosissimi. Chi ha avuto il coraggio di seguire i consigli di Minini oggi si può vantare di avere in casa un Anish Kapoor magari pagato poco e che ora vale una fortuna, l’investimento sarebbe stato mostruosamente redditizio. Quindi anche sotto il profilo puramente economico la sua teoria della autoreferenzialità si mostra con il fiato corto. Detto questo…. egregio Minini… lasci stare questa amministrazione… lasci stare questo modo di fare politica. Non è un ambiente adatto a Lei. Mi associo con l’intervento di @Minini

  6. In un anno Di Corato ha fatto nulla, a Teletutto ha parlato solo di cosa ha fatto a Siena. Non lo sopporta nessuno perchè è strafottente e non ascolta nessuno, lui si che si autoreferenzia. Piace solo alla Castelletti, perchè altrimenti sarebbe un suo insuccesso… Minini? uno che le cose le fa davvero, uno che l’arte la conosce davvero. peccato si sia dimesso il cda e non il direttore.

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