La nuova linea ferroviaria ad alta velocità ha avuto il via libera del Ministero dell’Ambiente sul progetto Brescia – Padova.
Intanto Cepav Due, il consorzio che realizzerà l’opera, ha eliminato il cantiere operativo di Flero, trasferito il cantiere base di Lonato, ridotto quello di Desenzano e fatto di Pozzolengo l’area sostitutiva di Peschiera, operazioni che hanno consentito di tagliare del 22% le aree di cantiere previste dal progetto.
Tramontata anche l’idea delle 7 nuove cave: le attuali sono già in grado di coprire il fabbisogno per la costruzione della nuova ferrovia.
Capitolo vigneti: secondo le previsioni iniziali ne dovevano sparire 230, ma sono state adottate misure di compensazione che consentiranno di creare altrove le medesime aree, anche se su questo aspetto il Ministero si è mostrato più attendista affermando che la soluzione andrà verificata in sede attuativa.
Restano aperte le questioni relative alla riqualificazione delle valli fluviali, il piano di mitigazione ambientale per la zona industriale di Capriano e l’attraversamento di Flero, il piano di emergenza delle aziende a rischio presenti lungo il tracciato.
La realizzaizone del tratto della TAV (Brescia-Veriona) che ci riguarda da vicino era finito nelle indagini avviate un anno fa della Procura di Firenze nell’ambito del sistema di gestione degli appalti da parte di due due personaggi prima pubblici, poi anche privati assai noti che di cognome fanno Incalza e Perotti. Ci sapete dire a che punto è questa indagine visto che il Consorzio, per questo finito anch’esso nel mirino della magistratura, era proprio CEPAV 2 oggi ufficialmente chiamato a realizzare l’importante infrastruttura ? Noi siamo fermi ad un anno fa…