Carmine, tensione per il blitz della destra al circolo di Onda d’urto: ragazza ferita

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Tensione, nella notte di venerdì, al Carmine, dove una ventina di militanti di estrema destra – alcuni armati di manganelli estensibili – sono arrivati allo scontro con i militanti del circolo di Radio Onda D’Urto. Un incontro casuale secondo la Polizia, un blitz premeditato secondo la Radio, che in una nota (che riportiamo di seguito) parla anche di un sopralluogo effettuato da un militante della destra prima dell’azione. Fatto sta che all’arrivo dei neofascisti – intorno all’1 di notte – è stato immediato lo scontro con i frequentatori dello spazio, in cui in quel momento era in corso un incontro degli skinhead comunisti e anarchici. Nella ressa una ragazza è rimasta ferita.

ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO DELLA RADIO

Nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 marzo 2016, dopo le 01.00, un gruppo di*circa 20 fascisti ha tentato di aggredire*le frequentatrici e i frequentatori del*Circolo di Radio Onda d’Urto*in via Battaglie 29/a, nel quartiere del Carmine, a*Brescia*. Hanno trovato però l’immediata reazione di circa 20 avventori, presenti a una serata promossa all’interno delle iniziative antifasciste*“Carmine Resistente”,*nello specifico organizzata, in questo caso, dalla*RASH Brescia* (movimento internazionale che unisce gli skinhead comunisti e anarchici).

Evidente la*premeditazione della tentata aggressione fascista*: al contenuto della serata si deve aggiungere che uno degli aggressori è stato visto già prima del tentato attacco passare in bicicletta, col chiaro intento quindi di monitorare la situazione ed attendere il momento migliore per colpire.

Difatti il tentativo di aggredire i presenti è avvenuto quando la serata stava ormai volgendo al termine, con buona parte delle persone che se ne erano già andate.

Appare*quindi estremamente fantasiosa, per usare un eufemismo, la falsa ricostruzione della digos di Brescia,*tra l’altro mai giunta sul posto, riportata da giornali e agenzie di stampa nella quale si fa riferimento ad un “incontro fortuito”. *La verità, lo ribadiamo, è che è stata una aggressione premeditata avvenuta agli ingressi del nostro Circolo.*

Come sostenere una versione diversa davanti all’evidenza che 20 fascisti, alcuni*armati di manganelli estensibili*, passino proprio davanti al nostro Circolo, non proprio in una via di passaggio e ben conosciuto nel quartiere e nella città, a quell’ora della notte?

A proposito di*manganelli estensibili: i fascisti hanno pensato bene di aggredire con uno di questi una ragazza*(e*non con una bottiglia come falsamente sostenuto*dalla assente digos e riportato dai giornali), che ha dovuto ricorrere alle cure sanitarie di*un’ambulanza*giunta sul posto dopo che i fascisti sono stati messi in fuga grazie alla reazione di autodifesa promossa dai presenti. A lei va la nostra*vicinanza e solidarietà.*

Ci si domanda, infine e alquanto retoricamente,*come mai la Digos stia diffondendo questa versione,*purtroppo riportata acriticamente dai quotidiani e dalle agenzie, tesa ad alleggerire le responsabilità dei*fascisti, facendoli addirittura passare per provocati*.

*/Radio Onda d’Urto/*

 

 

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1 COMMENT

  1. Come cantava negli anni ’80 il bravo Giorgio Gaber : POLLI DI ALLEVAMENTO ai quali piace litigare nell’ uno o altro pollaio! Solo e solamente dei POLLI DI ALLEVAMENTO ai quali piace la guerriglia di quartiere! Poi …. certo che la mettono in politica: ESTREMA DESTRA e ESTREMA SINISTRA ma sempre POLLI rimanete!

  2. Il carattere barbaro delle azioni dei fasci non può in alcun modo essere associato al mondo della sinistra antagonista e radicale: questi individui vivono in branco puntando i loro manganelli sui più deboli, e di questi tempi, come parassiti, trovano nuova vita sulla pelle dei migranti. Il loro sovversivismo serve interessi padronali, la loro miopia politica non gli fa immaginare altro che un mondo in cui tutto è gerarchicamente organizzato e la donna in reggicalze, al servizio di un piacere maschile in crisi, va a braccetto con quella in chador, basta guardare il giornaletto dei giovani fasci di Brescia per provare un senso di nausea. L’atteggiamento comprensivo verso le organizzazioni fasciste da parte delle forze di polizia e dei rappresentanti dello Stato ha portato scelleratamente, già nel secolo scorso, all’instaurazione di un regime fascista: anche allora c’era un certo compiacimento a lasciar correre un po’ questi giovani balordi che bruciavano le case del popolo, ammazzavano i sindacalisti, i militanti socialisti e comunisti, assalivano i municipi, le cooperative socialiste e i giornali operai. In tempi di crisi la politica che ci offrono ancora oggi i fasci è quella del manganello. Difficile ricordare ai bresciani che le organizzazioni nazifasciste sono fuori dalla nostra Costituzione perché sono i valori fondanti del movimento fascista ad essere in assoluto contrasto con i principi della Repubblica nata dalla Resistenza. Gli episodi di intolleranza nazifascista a Brescia e Provincia sono centinaia e son tutti documentati, consegnati al Questore e al Prefetto. Prevedere azioni politiche di isolamento di questi individui è il primo passo per prevenire: le leggi ci sono : la n. 645 del giugno 1952, cosiddetta “legge Scelba” e la n. 205 del 1993, cosiddetta “legge Mancino”. Le ricordo per tutti quei bravi democratici che si asciugano la bocca con queste leggi , come fossero carta igienica, mentre sbandierano il loro attaccamento alla legalità!

  3. Che sciocchezze che scrivi! Perché penso che tu viva in un altro mondo davvero! Forse non hai mai visto gli antagonisti sinistri con spranghe, mazze da baseball, bombe carta, molotov, sassi, e molto altro! Manganelli dei fascisti? Ma dove li vedi? Ahhhh …….. ma siccome certamente sei una di loro ……. certamente difendi i bravi ragazzi antagonisti! Ha ragione chi ha scritto il secondo post: SIETE SOLO POLLI DI ALLEVAMENTO!

  4. Brava Antonella condivido in pieno il tuo commento !!!! E ricordo anche ai cari bresciani che piazza loggia è stata attaccata da un commando estrema destra.

  5. La questione delle foibe è stata usata e vedo che subito la usi anche tu in maniera strumentale perciò tutto quello che potrei scrivere ti risulterà nemico perché usi le foibe non per comprendere quel periodo storico ma per giustificare le peggiori atrocità compiute dai fascisti: le foibe sono parte di un progetto politico, il revisionismo di stato che deresponsabilizza la borghesia italiana che ha finanziato e messo al potere il fascismo per allontanare il più possibile la possibilità di un cambiamento rivoluzionario dei rapporti di classe, dico questo ma so che non serve a niente, se ti interessasse davvero l’argomento lo studieresti su testi di storiografia seri, ma non credo che sia un tuo desiderio e allora che senso ha discuterne?

  6. Quindi se ti ispiri alla costituzione del 1947 sai anche che la proprieta’ e’ pubblica e privata e che solo per fini di pubblica utilita’ puo’ essere espropriata e con giusto indennizzo. Quindi la proprieta’ e’ tutelata dall’ordinamento e sia un bene pubblico che privato non puo’ essere occupato. Quindi sulla villetta dei donegani perche’ non sei per la legalita’? Appena dove vi fa comodo? O dove ritenete giusto voi?

  7. “I profeti del nostro tempo sono coloro che hanno protestato contro lo schiacciamento dell’uomo sotto il peso delle leggi economiche e degli apparati tecnici, che hanno rifiutato queste fatalità.”
    GIORGIO LA PIRA

  8. Gentile Antonella, protestare per cambiare le cose in meglio è sicuramente auspicabile. Però lo si può fare: 1) LEGALMENTE, sensibilizzando quante più persone possibile per creare consenso; 2) ILLEGALMENTE, creando l’effetto opposto anche tra chi sarebbe disponibile a cambiare le cose. C’è bisogno di speicifcare da che parte stanno i magazzinari? E quale effetto ottengono?

  9. Abbiamo fatto tante manifestazioni ordinate e tranquille ma nessuno ne ha parlato, ormai la stampa, i media e tutto il sistema cerca sempre la notizia estrema quella che può bucare il video e attirare l’attenzione e così facendo polarizzare i convincimenti pro o contro; convincere della giustezza di una posizione ha come prerequisito la possibilità di raggiungere le persone con un messaggio che non sia quello benedetto dal potere, per esempio un discorso contro la proprietà privata dei mezzi di produzione non si ascolta più da decenni, eppure se ci troviamo in questa situazione di crisi permanente, di mancanza di speranza, di catastrofe ecologica , di profughismo, di guerra è per colpa del capitalismo che ormai costringe le forze produttive in rapporti di produzione inadeguati. Le cose veramente importanti, ma semplici da comprendere, vengono celate dal velo ipocrita della fabbrica del falso: i media per intenderci!

  10. Dove sei rimasta? Sotto le macerie del muro di Berlino? Quanto ai magazzinari sono dei piagnoni, forti solo coi deboli.

  11. Gentile Antonella, possiamo girarci intorno quanto vogliamo “a parole”. Lei afferma che il fine giustifica i mezzi: quindi che si può occupare, allacciarsi alle reti senza averne titolo, etc etc. Io, invece, la informo che ci sono tante persone che lavorano in silenzio, rispettando le regole, per cercare di aiutare chi ha bisogno. Sono modi diversi di affrontare i problemi.

  12. Trovo ridicolo che la maggior parte dei commenti sia contro le vittime dell’aggressione. Questi qui girano con manganelli estensibili per autodifesa secondo voi? E’ rimasta ferita una ragazza, chi è che se la prende con i deboli quindi?

  13. Scusa, per caso stai chiedendo il rispetto della legalità? Sono d’accordo con te: non si gira con i manganelli, non è consentito dalla legge. E non si aggredisce la gente, perchè non è consentito dalla legge. Vado avanti o ci arrivi da solo?

  14. Ho parlato di legalità nel mio post? Ti risparmio la fatica di rileggerlo: no. Il mio giudizio è del tutto morale: io non giro armato e non picchio la gente, non perchè sia illegale, ma perchè secondo la mia morale è sbagliato, perchè si tratta di violenza e non sono violento. Se anche quello che hanno fatto fosse legale, questi rimarrebbero dei violenti. A questo ci arrivi da solo?

  15. Bravo maestro. Lo so che la legalità non ti interessa. Peccato che la “morale” sia personale: quello che per te è giusto (o sbagliato) per qualcun altro è sbagliato (o giusto). Pensa un po’: le società si sono organizzate con regole condivise, dette “leggi”. Per te è giusto “occupare” propietà altrui? Per me no. Al momento è pure illegale. Vuoi cambiare la legge? Si può fare: bisogna solo che convinci la maggioranza delle persone che compongono la società in cui vivi. Diversamente, dimmi dove abiti che vengo a disporre a mio piacimento delle tue proprietà: indipendentemente da quello che tu ritieni “moralmente giusto” o meno. Sei disponibile o sai solo parlare?

  16. A proposito di fini e mezzi per raggiungerli: “Di fronte al grave problema degli sfrattati, respinta la sua richiesta di graduare gli sfratti da parte dei proprietari, Giorgio La Pira, sindaco di Firenze, chiese ad essi di affittare al Comune un certo numero di abitazioni non utilizzate. In mancanza di una disponibilità in tal senso, ordinò la requisizione degli immobili stessi, basandosi su una legge del 1865 che dà la facoltà al Sindaco di requisire alloggi in presenza di gravi motivi sanitari o di ordine pubblico. Davanti al Consiglio comunale tenne un accorato discorso in difesa del suo operato:

    « Ebbene, signori Consiglieri, io ve lo dichiaro con fermezza fraterna ma decisa: voi avete nei miei confronti un solo diritto: quello di negarmi la fiducia!
    Ma non avete il diritto di dirmi: signor Sindaco non si interessi delle creature senza lavoro (licenziati o disoccupati), senza casa (sfrattati), senza assistenza (vecchi, malati, bambini, ecc.). È il mio dovere fondamentale questo: dovere che non ammette discriminazioni e che mi deriva prima che dalla mia posizione di capo della città -e quindi capo della unica e solidale famiglia cittadina- dalla mia coscienza di cristiano: c’è qui in giuoco la sostanza stessa della grazia e dell’Evangelo! Se c’è uno che soffre io ho un dovere preciso: intervenire in tutti i modi con tutti gli accorgimenti che l’amore suggerisce e che la legge fornisce, perché quella sofferenza sia o diminuita o lenita. Altra norma di condotta per un Sindaco in genere e per un Sindaco cristiano in ispecie non c’è! ». Amen!

  17. fa piacere vedere che c’e’ ancora gente col paraocchi che definisce la violwebnza di destra estremismo ,quella di sinistra,progressism o,sveglia anton ella le foibe fanno schifo tanto quanto i campi di concentramento,che trlatro non mancarono nemmeno dove lei agognerebbe vivere…………qu ando si usa violenza per combattere la violenza si scade nello stesso schifo,provi a pensarci,se ne e’ capace

  18. Gentile Antonella, lei fa benissimo a citare una brava persona come fu La Pira. Citandolo, comprende bene che egli si muoveva NELLA LEGALITA’. Usando tutti gli strumenti possibili per un Sindaco, persona eletta democraticamente da una maggioranza. I magazzinari non li ha eletti nessuno, non rappresentano una maggioranza e attuano azioni ben diverse da quelle di La Pira. Direi che il paragone appare pertanto del tutto fuorviante.

  19. Ma vedi Antonella che il tuo tanto amato La Pira, per fare quello che ha fatto, ha utilizzato un mezzo legale, una legge, non ha detto: avete bisogno di case, occupatele, avete fame entrate nei negozi e servitevi, avete bisogno di corrente, allacciatevi… Quello che fanno invece i tuoi amici magazzinari è prendersi con la violenza ciò che vogliono in nome di una loro verità e di un loro bisogno, ritenendo, sempre a loro discrezione, giuste determinate cose (queste) e sbagliate altre (il rispetto della legge e della legalità). Perciò è soggettivo il discorso e, ti ridico, se sei e siete così colpevoli e quindi vi sentite in colpa con il sud del mondo e con i poveri perchè li avete sfruttati e i vostri avi ne hanno approfittato, riparate voi a questi torti ma a spese vostre, non a spese di chi comunque è sempre stato povero e sfruttato…

  20. Potrei rispondere che la vera violenza è quella del capitale che ha ridotto l’uomo al suo lavoro e la natura alla terra, il mercato ha stritolato l’essere umano e gli ha tolto l’immaginazione sociale. Il movente del profitto è un principio assolutamente sfavorevole alla felicità dell’individuo e della collettività, io mi occupo di immaginare che un altro mondo è possibile per quanto possono le mie forze, un mondo dove l’essere umano vale in quanto essere umano e non in quanto produttore di un reddito. Preferisco una società meno efficiente dal punto di vista tecnologico ma meno infelice, in Italia a causa della crisi i suicidi nel 2015 sono aumentati del 12% e arrivano a 4.000, ma ci rendiamo conto di che mondo barbaro sia questo? E anche quelli che se la prendono per le occupazioni non sanno che basta una separazione in famiglia, la perdita del lavoro, un incidente sul posto di lavoro o altri accadimenti della vita per ritrovarsi a terra e non riuscire più a rialzarsi con la logica ferrea della efficienza e della produttività … ben vengano le persone che cercano di risolvere in qualche modo i problemi che questo sistema produce …

  21. Ho per caso detto che la legalità non mi interessa? Per la seconda volta di seguito hai espresso un pensiero spacciandolo per mio. Forse non lo sai, ma esiste anche una morale collettiva, come quella del mio esempio. Non è forse vero che ciò che ho detto vale anche per la maggior parte degli italiani? Le leggi possono cambiare dall’oggi al domani, la morale collettiva ci impiega generazioni. Inoltre parli di cose che non conosci: le società si sono organizzate con regole condivise, dette leggi, che sono lo specchio della società stessa, non è la morale che cambia in base alla legge…ma il contrario. Pensa al proibizionismo: non ha funzionato perchè si basava su una morale imposta. Se le cose andassero come dici tu, ora negli stati uniti non ci sarebbero alcolici. Impara a discutere con le persone, invece di entrare a gamba tesa con “ci arrivi da solo?” senza neanche aver capito il discorso.

  22. “Che cercano di risolvere in qualche modo” dici. Quindi non nella maniera giusta. E quindi è sempre un modo parziale di vedere le cose ed i problemi, criticabile ed opinabile, come tanti altri. Quanto alle altre considerazioni dimentichi forse un aspetto fondamentale dell’uomo: la sua natura. Ed è proprio per questa che si è creato un sistema che da noi funziona, male come dici tu, in un modo ed in altre parti del mondo funziona in un’altra maniera, ma comunque male, aggiungo io: peggio (ex mondo sovietico). Il vivere senza fatica e senza lavoro appartiene ad un’utopia che anche la stessa chiesa, utopica per eccellenza, ha cercato di spiegare: il peccato originale nasce proprio da lì. Ma, al di là delle utopie, i problemi però restano e il modo che hanno i tuoi amici magazzinari è un modo che non condivido e che, per le leggi che si è data la collettività, non è corretto. Perciò possiamo continuare a filosofeggiare ma rimane il fatto che secondo te è corretto occupare e prendere quando uno ritiene di avere bisogno in nome di presunte colpe generiche a carico di una società che alla fine è un ente anonimo o che al massimo si può configurare con “i ricchi” nei quali però nè te nè tanti altri, quando si tratta di mettere mani al portafogli, si vogliono identificare.

  23. L’ho gia’ detto tante volte. Il giusto e’ solo un punto di vista. Quindi o ti affidi alla legalita’ o porti avanti tue opinioni. E sul resto?

  24. “Niente ottenebra la nostra visione sociale altrettanto efficacemente quanto il pregiudizio economico” (Karl Polanyi), perciò è difficile discutere … e comunque il mio punto di vista è quello dell’umano e non quello del capitale, da lì discende tutto, mi sembra molto chiaro.

  25. Gentile 20.13, esordisci nella discussione con un “trovo ridicolo” rivolto “@tutti” e prosegui con un improbabile “impara a discutere con le persone”. Hai letto i miei commenti delle 15.33, delle 17.51 e delle 19.23? Mi sembra di essere una persona in grado di discutere più che civilmente, con chi desidera farlo. Con gli altri, confesso che non fatico a regolarmi di conseguenza. Nel merito delle tue argomentazioni: la “morale collettiva” è quella della maggioranza o quella di una minoranza? La “morale collettiva” del tuo (primo) esempio, corrisponde o meno con le leggi che la nostra società si è data in merito al “girare armati ed al picchiare la gente”? La morale di quelli che girano con il manganello e picchiano la gente è quella della collettività o è la “loro” morale, minoritaria? Proseguo: la morale di chi “occupa” una casa non sua, corrisponde con la “morale collettiva”? E corrisponde con le leggi che la nostra società si è data nel merito? Sei del parere che per cambiare una legge sia opportuno infrangerla? Puoi ammettere che qualcuno pensi che per cambiare una legge non sia necessario infrangerla?

  26. Gentile Antonella, ha buon gioco a rispondere solo a chi la attacca. Non sarebbe male se volesse dare una risposta anche a chi le ha rivolto diversi commenti cercando di entrare nel merito…

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