E’ ancora polemica, a Rovato, per la Casa di riposo Lucini Cantù. L’Asl, infatti, ha ripristinato il vecchio Cda, annullando (come chiesto dai consigilieri di opposizione Bergomi, Martinelli e Zafferri) la revoca firmata dal sindaco di Rovato. Dunque via i consiglieri nominati da Belotti e dentro di nuovo i vecchi fino al 28 settembre 2019: Gianluigi Mombelli, Valentina Bergo, Mirko Armani e monsignor Gianmario Chiari (membro di diritto e presidente dimissionario).
Il sindaco, secondo l’Asl, dovrà accontentarsi di rimpiazzare i dimissionari Elena Santus e Daniele Pelati entro un mese. E se l’opposizione guidata da Angelo Bergomi accusa l’amministrazione di aver fatto l’ennesima figuraccia, il sindaco Belotti con una nota ribadisce la piena validità della propria delibera e si dice comunque disponibile a trovare una soluzione condivisa.
“Il sottoscritto sindaco – si legge sul quotidiano on line di Rovato – ribadisce che agli atti sussiste ed ha quindi piena validità il Decreto sindacale di nomina dei componenti del Cda della Fondazione. (…) solo il Tribunale amministrativo può dire, in concreto, il contrario di quello che c’è scritto nel Decreto, ossia solo il Tar potrà ritenere illegittimo il Decreto medesimo. Fino ad eventuale pronunciamento giudiziale il Decreto, quindi, va doverosamente e scrupolosamente applicato. Ne consegue che non solo una reintegrazione unilaterale nel Cda da parte dei vecchi consiglieri sarebbe chiaramente illegittima, ma pure sarebbe nulla tutta l’attività che gli stessi intendessero porre in essere, dato che l’unico Cda legittimamente deliberante è quello risultante dalla nomina sindacale”.
Secondo Voi tutti, dovremo aspettare ancora molto prima che gli esponenti della lega capiscano che fare il sindaco è diverso dal giocare a Monopoli?
lasciate lavorare in pace questi enti di vitale ed umana importanza basta teatrini delle poltrone suvvia maturare un po’
Ma il conto dei ricorsi che ci saranno qualora il consiglio illegittimo ratifichi acquisti, incarichi, assunzioni, ecc, chi li pagherà? Il sindaco di tasca sua o il comune e quindi i cittadini?