Il rettore dell’Università indagato per assenteismo. L’accusa: indennità da primario ingiustificata

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Ex rettore dell'Università di Brescia - foto diritti da YouTube (Telecom Italia Group)
Ex rettore dell'Università di Brescia - foto diritti da YouTube (Telecom Italia Group)

Dal 2012 al 2014. Tre anni sotto inchiesta e iscrizione nel registro degli indagati per truffa per Sergio Pecorelli, rettore dell’Università di Brescia, ex direttore del reparto di ostetricia del Civile. Secondo la procura il dottore sarebbe un assenteista, che nell’arco di tempo preso in esame avrebbe preferito l’ateneo e la sede romana di Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) di cui era presidente, al lavoro in corsia.

Secondo l’accusa avrebbe percepito dunque un’indennità da primario senza averne il diritto perché, di fatto, non avrebbe svolto l’incarico.

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1 COMMENT

  1. Terzo filone di inchiesta che coinvolge il Prof.Pecorelli. A questo punto, dovrebbe abbandonare tutto, peniosnarsi e mantenere solo l’attività dello studio privato: come verificabile da chiunque, 200 euro a visita. Serena vecchiaia.

  2. La presenza in quel posto di lavoro (Primario di Ostetricia e Ginecologia degli Spedali Civili) è certificata dall’utilizzo di un badge. Se Pecorelli era segnalato presente ma non c’era, qualcuno, connivente, utilizzava il suo documento eltttronico. Il fatto è rapidamente accertabile e quindi…

  3. Prima di gridare a destra e manca aspettiamo. Le considerazioni che ho letto avanzate dall’avvocato del professor Pecorelli sono tutt’altro che scontate. Credo che anche stavolta i detrattori di Pecorelli avranno le corna spuntate…

  4. Una persona con alto senso istituzionale, a mio parere, in queste condizioni, si dovrebbe dimettere anche se innocente. Alcuni membri del senato hanno discusso informalmente sulla possibilità di impeachment, ma non si è fatto niente, perché siamo a fine mandato e per non alimentare lo scandalo. Speriamo in bene col prossimo rettore. La magistratura cercherà la verità giudiziaria. Comunque vada, l’alone del dubbio resterà sempre e questo è molto doloroso. Impariamo che la prudenza è una virtù da coltivare, soprattutto quando si è alla’apice di un’importante istituzione.

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