Erano passate la poco le 22 del 14 dicembre 2013 a Serle, in via Marconi, quando M.F. venne avvisato dai suoi vicini che c’erano movimenti sospetti nella sua villetta. Rientrato con un gruppo di amici sorprese due ladri nella sua proprietà. Uno fuggì nei boschi e non fu più trovato, l’altro venne inseguito e dopo una colluttazione ed un colpo di fucile morì. Era Eduard Ndoj, malvivente albanese di 26 anni.
Il capo d’imputazione per M.F., confermato dalla Procura a quasi tra anni dall’accaduto, resta omicidio volontario, anche se il 31enne continua a difendersi affermando che quel colpo partì accidentalmente e che non era sua intenzione uccidere il ladro.
Inseguire un ladro, pestarlo e ucciderlo perchè un colpo del fucile che avevo in mano è partito accidentalmente. Difesa deboluccia dai…
Resta il fatto che l’altro ladro non si è costituito e neppure è stato rintracciato e questo depone a favore del derubato.
Uno in meno è sempre meglio.
In questo Paese anche andare a casa è diventato pericoloso. Ma come cinicamente disse qualcuno, meglio un bel processo che un brutto funerale (del padrone di casa)
Ora sono contenti quelli che godono a veder scorre il sangue (degli altri): un morto sottoterra ed un omicida in galera con la vita rovinata. C’é proprio da essere felici. Bravi, applaudite, così altri seguiranno l’esempio. La stupidità é proprio senza limiti.
MEGLIO IN GALERA MA VIVI
peccato che di ladri se ne uccidono ancora pochi….solidarietà con il ragazzo di Serle
Godi con il sangue vero? Quello degli altri, ovviamente. Anche la galera degli altri.
UNO IN MENO PECCATO CHE L’ALTRO E’ SCAPPATO.
SOLIDARIE TA’ AD M.F.
Sicuramente era gasato perche’ in compagnia di conoscenti comunque se e’ riuscito a raggiungerne uno dei ladri e’ dovere consegnarlo alla giustizia perche’ la legge dice che la difesa deve essere pari all’offesa.