Frecce tricolori, prove tecniche nei cieli bresciani in vista dello spettacolo di giovedì

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Sguardi al cielo a partire da questa mattina in città, dove non potevano passare inosservate le prove delle Frecce Tricolori in vista dello spettacolo in programma giovedì, in occasione della partenza della Mille Miglia storica.

Gli equipaggi hanno individuato i punti di riferimento a terra finalizzati al coordinamento delle manovre acrobatiche.

Ultimi dettagli, dunque, prima dello spettacolo da non perdere del 19 maggio.

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1 COMMENT

  1. E, soprattutto, quanto paga? Sapere con esattezza quanto costa ai contribuenti la prestigiosa quanto inutile Pattuglia Acrobatica Nazionale è un’impresa impossibile: la tanto invocata trasparenza, quando si tratta di spese militari, pare una chimera. Ad ogni manifestazione partecipano dieci aerei MB-339PAN. La pattuglia dovrebbe averne 14 in tutto sulla base di Rivolto, in provincia di Udine. Cifre esatte su quanto costino queste esibizioni non ce ne sono. Le uniche informazioni ufficiali, pubblicate sul Libro Bianco della Difesa 2002, dicono che un’ora di volo del velivolo costava allora 7,495 milioni di lire. Calcolando un prudenziale venti per cento di incremento dei costi e facendo la conversione all’euro, un’ora di volo di questo aeroplanino dovrebbe venire, oggi, attorno ai 4800 euro. Ma quanto vola la pattuglia? Anche qui, nessuna statistica ufficiale (purtroppo in Italia non abbiamo un “freedom of information act” come gli americani o gli inglesi che ci consentirebbe di chiedere queste informazioni). Possiamo tentare di fare due conti: nel 2009 gli MB-339 dell’Aeronautica Italiana hanno volato per complessive 8101 ore. È l’ultimo dato disponibile, perché negli anni successivi è stato “misteriosamente” cancellato dalla relazione al Parlamento che prima lo riportava. In questa cifra sono comprese tutte le ore di volo degli MB-339 in servizio, inclusi quelli della scuola di Lecce. Ebbene, secondo un articolo apparso sul sito aviation-report.com, nel 2011 gli MB-339 di tale reparto avrebbero volato per 2000 ore. Il che darebbe un resto di 6000 ore. Tuttavia, considerando che negli anni le ore di volo sono diminuite, che nelle seimila ore sono comprese anche quelle degli MB-339 in servizio nelle squadriglie collegamento di vari reparti dell’AM, riduciamo della metà tale valore. Restano 3000 ore che a 4800 euro l’una danno la bellezza di 14,4 milioni di euro. Senza contare il costo di un’intera base aerea, quella di Rivolto, dove il 313° Gruppo (questo il nome ufficiale della PAN) è l’unico reparto di volo esistente. L’unica senatrice che ha tentato di mettere il naso in questa voragine delle casse pubbliche, Lidia Menapace, all’epoca in predicato di diventare presidente della Commissione difesa, sollevò la questione degli sprechi che la pattuglia comportava, nel 2006 fu fatta fuori in un batter d’occhio. Insomma, chi apprezza lo spettacolo se lo goda pure, anche se costa decine di milioni, tanto paga Pantalone!

  2. ma piantatela una buona volta e godetevi lo spettacolo! con tutti i soldi che vengono sperperati male e di cui non interessa un fico a nessuno il pieno a quei 10 aerei glie lo pago volentieri,non ci rendera piu poveri e almeno loro sono ancora capaci di far emozionalre la gente.

  3. Guarda che non si paga solo il carburante. Nei costi per lo spettacolino devi considerare anche acquisto e manutenzione degli aerei, lauto stipendio dei piloti e di tutto il personale necessario, le spese per la base dell’Aeronautica (ce n’è una apposta solo per la PAN), l’addestramento, le esibizioni in giro per il mondo… Come scritto, si parla di milioni e non è un caso che nessuno dica con precisione quanti sono. Magari secondo te sono ben spesi mentre per altri, specialmente in tempi nei quali ci dicono che mancano le risorse per cose assai più necessarie, sarebbe opportuno evitare di sperperarli.

  4. Soldi buttati al vento. E’ proprio il caso di dirlo. Ma anche questi, come tanti altri privilegi e sprechi, non si tagliano. Qualsiasi governo ci sia….

  5. tutti i Paesi hanno una pattuglia acrobatica nazionale, piccola o grande, e con essa vengono rappresentati prestigio e l’orgoglio della Nazione. le Frecce sono conosciute e apprezzate in ambito internazionale, vengono invitate negli show in ogni parte del mondo e vengono applaudite come rappresentanti del Bel Paese, oltre ad essere completamente “made in Italy” visto che i velivoli sono prodotti in Italia. tutto questo è una vetrina, uno show, più che mai necessario per un Paese inflazionato come il nostro. non è un business. tutto ha un costo, anche permetterti di esprimere la tua idea che consiglia di sopprimere una delle poche cose che ci fanno apprezzare nel mondo ha un costo. evidentemente con la “tua” idea di dare un colpo di spugna a più di sessantanni di onorata tradizione aeronautica vorresti dare un segnale forte e chiaro al Paese, e… quale sarebbe questo segnale? che siamo disposti a rinunciare ad una delle più belle cose che possiamo esprimere per sacrificarla sull’altare del risparmio e della razionalizzazione? o è solo perché vuoi destinare la base di Rivolto come centro di accoglienza? quello sì che porta prestigio e solleva l’economia (di qualcuno, non di un intero Paese). Buon divertimento!

  6. Il tuo è un ragionamento sensato (eccetto l’ultima parte che non ha senso: solo un demente rinchiuderebbe delle persone in una ex base aerea in mezzo al nulla), ma dipende dai punti di vista. Lasciamo perdere, proprio per carità di Patria, l’ “onorata tradizione” sessantennale che è come minimo macchiata da numerosi episodi di uno squallore (questo sì) tutto italiano, dagli scandali come il celebre “Lockheed” ai recenti casi di mazzette e corruzione, dai silenzi complici su tragedie come Ustica alla partecipazione attiva a guerre come quelle contro l’Iraq, la Yugoslavia o la Libia (in barba alla Costituzione, per quanto possano arrampicarsi sugli specchi gli azzeccagarbugli in SPE). La nostra industria aeronautica potrà anche godere della vetrina fornita (a quale prezzo?) dai velivoli acrobatici, intanto però si devastano le già malmesse casse pubbliche accollandoci i famigerati F35. Sinceramente, preferirei che l’Italia fosse apprezzata nel mondo per il suo sistema scolastico, per quello sanitario, per condizioni di vita e di lavoro decenti garantite ai suoi cittadini, ma tutto questo è tranquillamente sacrificato sull’altare del risparmio e della (presunta) razionalizzazione. Magari sbaglio, ma quando vedo che i nostri anziani hanno pensioni misere, devono rinunciare a cure mediche o svenarsi per avere l’assistenza dovuta, penso anche alle magistrali piroette eseguite con gli Aermacchi e l’orgoglio scompare nella vergogna.

  7. guarda che in Veneto qualche demente ha già rinchiuso delle persone in ex caserme / basi militari sperdute in mezzo alla campagna… senza far tanta pubblicità o chiedere cosa ne pensano quelli che ci abitano attorno, l’hanno fatto e basta!!! tornando alla tua logica, risanare i conti pubblici o dare qualche soldo in più ai ns. poveri pensionati semplicemente aggiungendo tagli ad altri tagli già fatti è pura utopia. quei soldi risparmiati sarebbero la goccia nel mare. come ebbe a dire il Sig. Churchill, “Una nazione che si tassa nella speranza di diventare prospera è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico”. bisogna produrre di più e lavorare di più, non tassare o tagliare, bisogna potenziare l’industria e il commercio con l’estero, risultare attrattivi per merito della nostra qualità e dell’efficienza. guadagnare più soldi, investirli in sviluppo e ricerca. gli sprechi ci saranno sempre, per limitarli e farli tendere a zero va cambiata la mentalità della gente, ma per questo ci vuole un salto generazionale, non bastano pochi anni (o pochi governi). l’affare degli F35, giusto per parlare di governi, è un affare di stato, sono commesse concordate da anni e gestite coi piedi, ma i contratti sono contratti e non ci sono possibilità di uscirne: inutile invocare la congiuntura economica sfavorevole, hai preso un impegno e lo onori. se poi il ns. Paese e ancor più la nostra Provincia sono famosi per l’industria armiera… questi sono i fatti, non possiamo far finta di nulla o nasconderci dietro al dito, produrremo armi e cannoni e li venderemo, con buona pace delle nostre coscienze delicate (se non le produciamo/vendiamo noi le armi, lo farà qualcun altro, e quello sarà un ulteriore ammanco nelle nostre casse già dissestate). e per finire non sono assolutamente d’accordo con te, l’orgoglio non scomparirà mai nella vergogna, in nessun caso. bisogna imparare dai propri errori e impegnarsi per non farlo più, ma anche qui sempre e solo a testa alta.

  8. Quindi sono tutte guerre perse quelle contro l’evasione, i preti, la pubblica amministrazione inefficiente, le pensioni d’oro, una sanita’ che funzioni, meno extracomunitari, partiti e sindacati che facciano gli interessi dei cittadini, ecc.

  9. Ma scusate, ripeto, non possono trovarsi uno sponsor invece di essere a spalle nostre? Oppure perchè non dimezzare le retribuzioni di questi piloti? Siamo in crisi, perchè dobbiamo fare i sacrifici solo noi? Loro sempre privilegiati per fare delle cose che, francamente, possiamo tranquillamente fare a meno. E’ come dire: non possiamo spegnere le luci della Loggia, ne va del nostro prestigio. Ma, zz, se dobbiamo fare economia, è giusto che sia il pubblico a dare l’esempio e a trovare delle alternative, non vi pare?

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