Brescia, via nove sostituti procuratori su 20. Giustizia a rischio paralisi

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La giustizia bresciana rischia la paralisi. Entro fine estate, infatti, ben nove sostituti procuratori – sui 20 previsti in pianta organica – lasceranno la Procura di Brescia e non saranno sostituiti fino al prossimo concorso. Insomma: la Procura guidata da Tommaso Buonanno dovrà lavorare con metà delle risorse.

Leonardo Lesti, Silvia Bonardi e Roberta Amadeo sono destinati a Milano, Michele Stagno andrà invece a Genova, Eliana Dolce a Viterbo, mentre per Valeria Bolici è pronto un incarico a Pristina, in Kosovo. Gianmaria Pietrogrande ha iraggiunto l’età pensionabile, mentre Francesco Piantoni, (titolare con Roberto di Martino delle inchieste sulla strage) sarà trasferito alla Procura generale a Roma.

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1 COMMENT

  1. Notizia che nessuno commenta. Ma mentre tutti chiedono l’efficientamento della macchina giudiziaria sopratttto in sede civile, lo Stato risponde così senza nemmeno rimpiazzare il turnover. Con la solita lettura lineare dei tagli dei costi, la spending review a tappeto e la mancata analisi dei singoli comparti della spesa pubblica su cui agire in termini di priorità. Da vergognarsi.

  2. e così chi si ingrassa da questa vicenda restano gli avvocati i quali godono per la lungaggine delle cause , e noi paghiamo le parcelle !
    il terzo mondo è in italia ,

  3. Potrebbero intanto controllare se i ricorsi presentati dai richiedenti asilo che si sono visti rifiutare la domanda di asilo sono dovuti, dato che la Cassazione nella sentenza 18549 del 2006 ha rigettato un ricorso in quanto il permesso di soggiorno che viene rilasciato quando si presenta domanda di asilo non è dovuto in caso di esito negativo della domanda di asilo, in quanto esse è strumentale a rimanere sul territorio dello Stato solo fino all’esito della domanda e non ha contenuto piu’ ampio. Sew davvero non fossero previsti i ricorsi per chi si vede rifiutare la domanda di asilo, questo significherebbe meno spese per gli italiani per il mantenimento dei clandestini e meno lavoro per i tribunali.

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