Rovato, la giunta leghista cancella via Pasolini. E’ polemica

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"Leggo di una delibera di Giunta rovatese dove viene eliminata in frazione Duomo via Pasolini attraverso un accorpamento a via don Gilberti. È partita la revisione toponomastica in salsa leghista? Non si smentiscono mai!".

A sollevare il caso è il capogruppo del Pd in Consiglio comunale a Rovato (e responsabile provinciale Ambiente del partito) Angelo Bergomi, che in un post su Facebook critica l’amministrazione guidata dal leghista Belotti accusandola di voler cancellare la memoria del celebre intellettuale.

In attesa della replica del sindaco, sui social media è già partita la guerra dei commenti da parte dei cittadini di centrosinistra. Con forti critiche all’amministrazione comunale.

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1 COMMENT

  1. “… commenti da parte dei cittadini di centrosinistra”?? Da parte dei cittadini e basta!
    Ai geni del comune di Rovato consiglio di cambiare nome anche alle vie eventualmente dedicate a: Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Giovanni de’ Medici cioè Leone X e il suo successore Giulio III, Sandro Botticelli, Benvenuto Cellini, Robert Rauschenberg e Jasper Johns, Keith Haring e Andy Warhol, Theodor Adorno e Siegfried Kracauer, Michel Foucalut, Roland Barthes. Probabilmente i vestiti che indossano o i profumi che usano sono stati disegnati da gay e le serie tv che guardano sono state scritte da qualche gay di Hollywood o da Pedro Almodovar. La lista è pressochè infinita, ma i rovatesi sono gente pratica, gli bastano quattro idee, e sempre quelle, da tremila anni. Non perdono tempo a leggere Pasolini.

  2. Se le motivazioni fossero omofobe o altro, i leghisti si distinguerebbero per squallore culturale. D’altronde, cresciuti a pota e alura di più non possono. Ho in casa libri e poesie di Pasolini. Li porto a Rovato per bruciarli come facevano i nazisti ?

  3. Dal 1974 porto “In giro per il Mondo” Pasolini ed il suo Cinema solo gli negli ultimi dieci anni, attraverso il “nostro brand”, Fondo Roberto Villa, abbiamo potuto presentare PierPaolo Pasolini, ed il suo cinema, sempre su invito, in eventi unici, ad altissimo livello Culturale, nel cinema e nella fotografia, da Hollywood a Tallin, da Providence a Buenos Aires, dal Moma di NY a Sao Paulo, da Lima a Vancouver, da Rio de Janeiro a Toronto, da Miami a San Pietroburgo, e molto, molto ancora, con un centinaio di mostre, centinaia di seminari, convegni, tavole rotonde evvia.

    A Settembre, per la prima volta in assoluto, portiamo il Cinema Italiano di PierPaolo Pasolini in Giappone, a Tokyo.

    Dell’event o, a cui lavoriamo, da oltre due anni, ora conosciamo giorno del vernissage, durata, incontri, gli invitati, le presenze di prestigio e le immagini richieste che, comme d’habitude, ne abbiamo fatto donazione rinunciando, ai quasi mai disponibili “diritti d’autore”, ed autorizzandone la “circolazione” per mostre-evento in altre città del “Sol Levante”.

    Con 45 immagini in grande formato, l’Exhibition-Event, L’Oriente di Pasolini nelle foto di Roberto Villa, vedrà il vernissage il 7 Settembre presso l’Istituto Italiano di Cultura dell’Ambasciata Italiana di Tokyo dove, oltre al nostro Ambasciatore, Sua Eccellenza Domenico Giorgi, al Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, prof Giorgio Amitrano, saranno presenti, dignitari di corte, in rappresentanza dell’Imperatore Akihito, il Primo Ministro Shinzō Abee, accompagnato da alti funzionari del Governo Giapponese, nonché il Governatore di Tokyo Shintarō Ishihara.
    Non siamo mai riusciti a portarlo nel Bresciano. Quello che accade non è una novità

  4. Dal 1974 porto \”In giro per il Mondo\” Pasolini ed il suo Cinema solo gli negli ultimi dieci anni, attraverso il “nostro brand”, Fondo Roberto Villa, abbiamo potuto presentare PierPaolo Pasolini, ed il suo cinema, sempre su invito, in eventi unici, ad altissimo livello Culturale, nel cinema e nella fotografia, da Hollywood a Tallin, da Providence a Buenos Aires, dal Moma di NY a Sao Paulo, da Lima a Vancouver, da Rio de Janeiro a Toronto, da Miami a San Pietroburgo, e molto, molto ancora, con un centinaio di mostre, centinaia di seminari, convegni, tavole rotonde evvia.
    A Settembre, per la prima volta in assoluto, portiamo il Cinema Italiano di PierPaolo Pasolini in Giappone, a Tokyo.
    Dell’event o, a cui lavoriamo, da oltre due anni, ora conosciamo giorno del vernissage, durata, incontri, gli invitati, le presenze di prestigio e le immagini richieste che, comme d’habitude, ne abbiamo fatto donazione rinunciando, ai quasi mai disponibili “diritti d’autore”, ed autorizzandone la “circolazione” per mostre-evento in altre città del “Sol Levante”.
    Con 45 immagini in grande formato, l’Exhibition-Event, L’Oriente di Pasolini nelle foto di Roberto Villa, vedrà il vernissage il 7 Settembre presso l’Istituto Italiano di Cultura dell’Ambasciata Italiana di Tokyo dove, oltre al nostro Ambasciatore, Sua Eccellenza Domenico Giorgi, al Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, prof Giorgio Amitrano, saranno presenti, dignitari di corte, in rappresentanza dell’Imperatore Akihito, il Primo Ministro Shinzō Abee, accompagnato da alti funzionari del Governo Giapponese, nonché il Governatore di Tokyo Shintarō Ishihara.
    Non siamo mai riusciti a portarlo nel Bresciano. Quello che accade non è una novità

  5. Don Agostino Gilberti è stato parroco di Duomo per venti anni e ha fatto tanto bene nella frazione.
    Merita di essere ricordato.! Non capisco perchè si facciano tante polemiche. La gente di Duomo amava Don Agostino Gilberti e so che è contenta della scelta fatta di dedicargli una via.
    Mi pare anche logico che la via, essendo unica, venga dedicata ad una sola persona.
    Non cavalchiamo tutto per far del male e seminare discredito. Rispettiamo la buona fede e la mancanza di pregiudizi.

  6. Don Agostino Gilberti è stato parroco di Duomo per venti anni e ha fatto tanto bene nella frazione.
    Merita di essere ricordato.! Non capisco perchè si facciano tante polemiche. La gente di Duomo amava Don Agostino Gilberti e so che è contenta della scelta fatta di dedicargli una via.
    Mi pare anche logico che la via, essendo unica, venga dedicata ad una sola persona.
    Non cavalchiamo tutto per far del male e seminare discredito. Rispettiamo la buona fede e la mancanza di pregiudizi.

  7. E fare un referendum fra gli abitanti sulla scelta dei due nomi, no? Cosi’ si puo’ capire se la gente preferisce un poeta che nulla ha a che fare col paese, oppure uno degli ultimi personaggi di chiesa non corrotto come quelli di oggi e che ha vissuto nella frazione. Al di la’ delle polemiche. E chi mi legge sa il mio amore per il clero…

  8. Quante polemiche inutili monta la sinistra credendo di essere ancora negli anni settanta dove fare un oltraggio come questo ad un intellettuale di sinistra era come dire una bestemmia (che poi pasolini era molto critico col pci e gia’ allora diceva che il pci non esisteva piu’, si era imborghesito, grande verita’ e lo vediamo oggi col pd che rappresenta chi sta bene ed ha tutele). Io personalmente trovo che luoghi come quelli debbano conservare o tramandare la toponomastica locale e le tradizioni del posto. E’ molto piu’ caratteristico e ti fa sentire a casa tua. Quanto stonano ancora oggi le varie vie roma, trento e trieste, caduti di mathausen che troviamo in paesi come dello, caino o marcheno. Frutto di un’imposizione dall’alto, cancellando la storia locale…

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