Università, lo sconfitto Regasto: la trasparenza non ha vinto

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La trasparenza non ha vinto. E’ dura la reazione di Saverio Regasto dopo la sconfitta al fotofinish nella corsa per diventare rettore dell’ateneo bresciano (solo 14 voti lo hanno separato dal vincitore Maurizio Tira). Venerdì mattina, infatti, Regasto si è dimesso dalla direzione della facoltà di Giurisprudenza e ha indirizzato una lettera non certo formale ai colleghi.

Nella lettera, riportata dal Corriere, Regasto cita le accuse pesanti subite (attacchi anonimi per le sue origini calabresi e il presunto inciucio con il pecorelliano Maurizio Memo), fa gli auguri a Tira, ma non manca di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Parla di “voltafaccia di qualche sedicente amico che ha la buona abitudine di concludere accordi su più tavoli di contenuti opposto”. E incalza: “Evidentemente il lavoro di questi anni, la contrapposizione chiara, netta e trasparente rispetto ad alcune scelte dell’Ateneo, a partire dal rinnovo del contratto del direttore generale deliberato nel Senato Accademico con il mio voto contrario, nel silenzio o con la connivenza di molti altri colleghi, non hanno incontrato il gradimento della maggioranza dell’elettorato”.  

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9 Commenti

  1. Le dichiarazioni del Prof.Regasto non fanno pensare più di tanto. L’elezione del Rettore è stata una battaglia politica e come tale giocata con le armi che sono proprie di quella che è definita appunto l'”arte dell’impossibile”. Ci sono stati quindi i voltafaccia come pure i voltagabbana, gli opportunisti, gli amici-nemici, i furbacchioni, i patteggiatori, i mediatori. Ovvio quindi che possa vincere il più scaltro, non solo il più esperto, il più qualfiicato o il più affidabile nel ruolo richiesto. Ed è andata così, non a caso ha vinto un politico esperto. E questo Regasto doveva saperlo sin dall’inizio.

  2. i vari oppositori interni e le guerre che han portato alle denunce al rettore precedente ….. tutto parte di un percorso! Adesso siete contenti? Evviva la Brescia catto comunista

  3. Per la verità, le denunce al Prof.Pecorelli riguardano fatti non marginali e reati non irrilevanti. Che non a caso hanno già portato ad un rinvio a giudizio con dibattimento che si terrà ad ottobre. Resta il fatto che se ti esponi politicamente in prima persona (il caso assunzione della segretaria della Gelmini, per intenderci) deve mettere in preventivo i rischi conseguenti. Diciamo che questo vale come moinito in avvìo di rettorato anche per il “politico” Prof.Tira.

  4. troppo comodo lamentarsi dopo. In genere da sconfitti si tace e si incassa. Gettare ombre sulla competizione che fino a un secondo prima dell’esito ti stava bene non è proprio elegantissimo…

  5. proprio come da sondaggio bsnews! gli eletti sono sempre piu’ nominati e rappresentano sempre meno il popolo i cittadini gli studenti ecc. Grazie proprio ad un PD che fa del rispetto della Costituzione la propria battaglia di vita (vedi abolizione province!)

  6. Veramente il PD ha riscritto la Costituzione e ci chiede pure di dire di Sì ad ottobre. Riscritta in una logica di deriva autoritaria che affida gran parte del potere sia all’Esecutivo (Governo) a scapito del Parlmento sia ad un Primo Ministro con poteri smisurati. Di supporto, un Parlamento di nominati dai partiti ed una legge elettorale che regala al partito vincente due terzi dei seggi disponibili. Alla faccia della presunta battaglia piddina per il rispetto della Costituzione, nonchè, va aggiunto, della democrazia rappresentativa !

  7. concordo e forse non si capiva ma quando scrivevo “Pd e rispetto costituzione” era inteso in senso ironico ovviamente vista la citazione della riforma abolizione province.

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