Alla Rsa Pasotti Cottinelli gli anziani malati si curano con le bambole

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Le persone anziane, soprattutto quando affrontano malattie neurodegenerative dalle gravi conseguenze fisiche e psicologiche come l’Alzheimer, spesso soffrono di depressione e apatia non riuscendo più a trovare stimoli significativi nel mondo che le circonda. Questo può avvenire anche nelle case di riposo dove, nonostante tutti gli sforzi profusi dal personale medico e infermieristico, l’anziano incontra difficoltà quotidiane non trascurabili.

La RSA Pasotti Cottinelli, da sempre attenta al benessere dei suoi ospiti, sta sperimentando con successo una terapia che, pur non essendo farmacologia, dimostra effetti benefici nella cura di queste condizioni: è la cosiddetta “terapia della bambola”. Non si tratta delle bambole che si comprano alle bambine nei negozi di giocattoli, bensì di oggetti adeguatamente studiati per scopi terapeutici, con un peso particolare, una precisa posizione delle braccia e delle gambe, tratti somatici e materiali specifici, creati apposta per il ruolo che devono svolgere.

L’interazione con queste bambole permette di esprimere emozioni e pensieri, aiuta a diminuire i disturbi del sonno, l’irritabilità, la depressione, stimola i processi di attenzione, il dialogo e la memoria, facilita il rilassamento. Chi avesse modo di osservare di persona una sessione di doll therapy rimarrebbe colpito dal modo in cui queste bambole portino serenità alla persona, la confortino e la facciano sentire, in qualche maniera, utile.

“Ovviamente non tutti ne hanno bisogno o non tutti hanno reazioni positive quando viene loro proposta” – spiega un’operatrice della casa di riposo di via Grazzine. “Durante il mese di giugno” –racconta – “è stata fatta una presentazione delle bambole terapeutiche ad un gruppo di ospiti e la risposta è stata molto diversa da persona a persona: qualcuno ne ha semplicemente apprezzato la qualità, qualcuno ne ha tratto stimolo per ricordare la nonna che faceva bambole bellissime, qualcuno l’ha abbracciata con commozione perché non aveva mai avuto una bambola in vita sua, c’è chi l’ha cullata con un grande sorriso sul viso e chi ha chiacchierato con lei per mezz’ora…”.

È tuttavia indubbio che, chi accetti di utilizzarla, ne tragga grandi benefici e un miglior benessere psicofisico. In quest´ottica vengono considerate di grande beneficio tutte le strategie che aiutano a contenere il ricorso a farmaci e che permettono di stimolare l´affettività e l´abilita cognitiva, riducendo i comportamenti patologici: la RSA già, da alcuni anni, fa ricorso anche alla pet therapy, prima grazie alla presenza di alcuni graziosi coniglietti nel bel giardino della villa e presto anche con alcune coppie di pappagalli che troveranno casa in una nuova e grande voliera.  

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