Cari politici, basta particolarismi: pensate a Brescia (e all’Italia)

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di Sandro Belli – Se la classe politica fosse meno malata di partitocrazia, se i capi popolo avessero un anelito di saggezza e competenza, questo sarebbe un momento eccezionale per destra e sinistra per iniziare un processo di riacquisizione di credibilità e fiducia della politica e per riconquistare significative posizioni. Il momento opportuno per una Riforma in grande stile, forse irripetibile. Non parlo certamente solo del Referendum costituzionale, che è parte importante ma non esclusiva della Grande Riforma. Parlo di un disegno coordinato che coinvolga la Riforma elettorale, la Riforma dei Partiti ( ad es. testo unico Richetti ) la Riforma Costituzionale, l’assetto delle province, la definizione di una legge regolamento per l’elettività dei Senatori ed altre leggi o codici etici o statuti per il corretto comportamento di organi politici locali o nazionali. Non va dimenticata la Riforma della Pubblica Amministrazione ( in corso di ultima definizione) per quanto attiene a provvedimenti che regolano e riproporzionano la discrezionalità e il potere dell’apparato burocratico e che toccano l’aspetto politico-istituzionale, come la razionalizzazione delle partecipate ed il tetto ai compensi dei manager pubblici.

Trovare una condivisione complessiva non è impossibile. Non può che essere il generoso e straordinario sforzo di politici di rango.

I leader di un centro liberale serio e costruttivo e i leader di una sinistra impegnata e non litigiosa troverebbero ampio spazio per rafforzare i loro stessi partiti oltre che per dare un valido esempio di buona politica. Darebbero finalmente un prezioso servizio all’Italia, che, dopo tanta attesa e sofferenza, se lo merita.

Per migliorare il nostro assetto istituzionale ed in generale il funzionamento della politica, le singole riforme vanno coordinate e le loro interrelazioni sono di massima importanza. Una Riforma elettorale che abbia a monte, con una idonea Riforma dei Partiti, partiti trasparenti e regolamentati, privi per statuto di scelte oscure nelle liste dei candidati o di prepotenze antidemocratiche all’interno della struttura organizzativa, risolverebbe gran parte dei problemi.

L’eliminazione del bipolarismo perfetto previsto nella Riforma costituzionale, se accompagnato da regole e statuti che controllino la scelta di candidati senatori onesti e incensurati e che permettano agli elettori di aver chiara evidenza dei candidati nell’ambito delle elezioni regionali, sarebbe assolutamente accettabile.

È verissimo che una Riforma di tale portata sia di difficile realizzazione, ma è altrettanto vero che ogni singolo provvedimento riformatore, se operante all’interno di un piano coordinato, aiuta notevolmente l’elaborazione e la approvazione dell’insieme. In altre parole voglio dire che una riforma aiuta l’altra al fine di realizzare un assetto politico valido e stabile. È questo che gli elettori si aspettano. Solo così, con una proposta seria e completa di un nuovo assetto politico, potrebbero piovere a migliaia i " si " convinti degli italiani. Una Grande Riforma che tenga in massimo rispetto i valori di democraticità e competenza ( valori a volte contrastanti ma indispensabili ) sia nelle regole interne di partito che nei meccanismi elettorali ( ad es. una Riforma elettorale più aperta e liberale); i sani concetti di economicità delle strutture politiche e di correzioni degli sprechi e di eliminazione di organi ed enti inutili ( ad es. il CNEL) ; metodi e criteri di corretto comportamento nell’agire politico che eviti gravi fatti di corruzione e di concussione e che tenga in massimo conto le istanze civiche.

Ai politici: consultatevi con i competenti e per una volta mettete da parte polemiche e personalismi, e lavorate in sintonia e non dateci riforme incomplete e frammentate !

La classe politica bresciana negli ultimi decenni a volte è stata capace di ispirare innovazioni e proposte. Riuscirà a dir la sua in un quadro politico prima a livello locale (comune, provincia e regione hanno qualche politico di destra e sinistra coraggioso, e pronto al nuovo) e poi a livello nazionale. Brescia, inoltre ha una ragione in più per essere parte attiva e impegnata: non può lasciar passare una riforma che rischia di spezzare la sua provincia, privandola della Valcamonica (a conferma che riforme, leggi, regolamenti, sono collegati e interdipendenti).

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1 COMMENT

  1. Ottime riflessioni. Si aggreghi ai pentastellati: Belli dice pensa e scrive esattamente quanto in gran parte dicono, pensano e scrivono loro e da parecchio. In più stanno anche già facendo, questa è l’unica piccola differenza. Quindi…

  2. Un forte movimento liberale ( i moderati ) deve avere il coraggio e la capacità di proporsi alla sinistra, abbandonando i vecchi schemi di bassa politica utilizzati fino ad oggi da sinistra e destra, come protagonista di un percorso comune di Riforme da condividere e coordinare. Non politici da strapazzo, ma due Statisti leali e lungimiranti, due schieramenti professionalmente preparati per un difficile ma nobilissimo lavoro: predisporre una grande e completa riforma dell’assetto politico istituzionale.
    A Berlusconi : lascia perdere i vecchi politicanti su cui nessuno può più contare e utilizza la tua intelligenza libera e la tua capacità organizzativa. Abbi fiducia nella tua visione moderata-riformatric e, rottamando gli imbecilli i pessimisti e gli adulatori.
    A Renzi : evita eccessi di personalismo e prova a percorrere una pista nuova, un confronto di intelligenze e di professionalità con l’opposizione. Conduci un dialogo ad alto livello, con tutti gli esperti che servono, con pazienza e passione.
    Ed insieme siglate una nuova stagione !

  3. un testo inaspettato, un po mio e un po rimaneggiato. Un mezzo furto di idee di Alessandro. Comunque getta una sfida alle capacità di due schieramenti per ora di medio livello. Chissà mai !

  4. Pensando proprio alla nuova legge elettorale ed al referendum alle porte, gli schieramenti in Italia, da tempo scomparse le ideologie ed i confini politici di appartenenza, sono ormai tre e non due come Belli sembra dimenticare. Per l’esattezza, si chiamano: renzismo, Movimento 5 Stelle e puzzle di centrodestra. Quindi, partiamo dalla realtà. Da un parte il diabolico tentativo di Renzi di puntare tutto sulla forza del suo partito e accentrare il potere nelle mani dell’ Esecutivo e sul Presidente del Consiglio (se stesso), con alle spalle Senato e Camera fatte solo di nominati dai partiti e non di eletti dal popolo. Dall’altra il crepuscolo anche fisico di Berlusconi lascia attorno un deserto senza leadership vere e senza idee condivisibili da un unico schieramento, salvo eccezioni come accaduto con Parisi a Milano. Con queste premesse, configurare uno scenario “di condivisione” senza particolarismi proprio con Renzi e Berlusconi attorno ad un tavolo e con un loro centrodestra e centrosinistra che non esistono più da tempo, è a metà strada tar un’idea surreale ed un’utopia politica. E poi, scusi Belli, dimentica i pentastellati. Non esistono, non contano nulla, si augura che scompaiano quanto prima ? Gli italiani sembrano pensarla molto diversamente…

  5. Se legge attentamente, vede che il perno del discorso non è il Referendum costituzionale, ma una ipotesi più ampia, che lega i vari provvedimenti riformatori, cominciando dalla riforma dei partiti ( testo Richetti che credo sia stato già approvato dalla Camera, con ostilità dei 5 stelle) Penso che i Partiti riformati,al meglio del possibile, siano più idonei sia a legiferare che ad essere eletti. Non conosco a sufficienza le intenzioni e le prospettive dei pentastelle. Mi paiono onnicontestanti e preoccupati solo del loro successo.Se disponibili ad una grande Riforma, e pronti a limitare il loro protagonismo,ben vengano. A tutti i politici vien richiesto uno sforzo anti partitocratico notevole…..chissà!

  6. Non pensavo a quanto lei scrive in generale, ma sempre e solo al punto di partenza: in Italia ci sono inequivocabilmente tre schieramenti. Questo significa che bipolarismo o, peggio, il deprecabile bipartitismo non esistono più, sono morti. Esiste invece “un terzo fronte” che prese le mosse dalle da Lei tanto apprezzate Liste Civiche locali e che si sta affermando con forza perché lontano dalle logiche spartitorie e consociative dei partiti, lontano dagli inciuci e più vicino ai cittadini che vogliono decidere dei loro destini: come obiettivo finale si chiama democrazia diretta anziché rappresentativa. Piccoli passi, ma che vengono prima dei “politici di rango”, di “regole e statuti” decisi dai partiti, di “piani coordinati” dai partiti, di un “assetto politico valido e stabile” definito dai partiti. I cittadini vogliono che la loro voce sia prima sentita e poi ascoltata, sono stanchi dei berlusconi e dei berluschini che Lei insiste ad evocare come registi di una Grande Riforma. I cittadini, molto probabilmente, vogliono invece una Controriforma. E poi, scusi Belli, la traccia politica dei pentastellati non è magari quello che Lei ha sempre auspicato nei suoi scritti e nelle sue affermazioni, anche recenti ? Si informi un po’ di più e nei dettagli, si aggreghi ad un Meetup, frequenti uno dei Laboratori pentastellati cittadini aperti a chiunque e scoprirà da vicino qualcosa di nuovo, magari il futuro a cui Lei saggiamente guarda spesso, stanco del passato e del presente.

  7. Spesso lei insiste nell’attrarmi in un ambito (5 stelle) nel quale non mi riconosco,oltretutto con argomentazioni inconsistenti. In primo luogo non credo nella completa correttezza della rete, del suo correre spesso anonimo, dei suoi sotterfugi e del suo valore percentualmente limitato. Poi le liste Civiche a cui lei fa cenno rappresentano una parte modesta del movimento civico nazionale, che comprende liste in a Poggio alla destra o alla sinistra, ed un nucleo consistente (ad es. Civicrazia) che è autonomo e, se proprio si vuol dire, un po anti stellato. Nel mio testo, che la invito a rileggere, non propongo patti politici a due o a tre, non inciuci, ma un lavoro costituente che richiede professionalità e competenza costituzionale. La lotta politica fra i partiti, sospesa in un prezioso atto costituente, si scateni dopo ! Dal punto di vista ideologico, non posso essere pentastellato perché 1) sono legato alla tradizione filosofica di Piero Gobetti, di Benedetto Croce, e scendendo di livello, al mio libro “Una nuova via- polo dei cittadini” del 1994, che considero un importante mattone del pensiero civico. 2) perché considero la democrazia un metodo e un valore limitato, che deve trovare complemento con la competenza 3) con un pizzico di ironia non conosco penta stellati che apprezzano i sistemi monarchici del Nord Europa.
    Non so dire se il mondo politico in due o tre schieramenti riesce, per il bene dell’Italia, a concentrarsi su una grande riforma del sistema, cominciando dai partiti,poi dalle elezioni, poi dai senatori, dai manager pubblici,dai confini e dalle competenze delle province,……

  8. La capisco, Belli, la capisco e la conosco: c’era una volta Piero Gobetti. Quello che non capisco è come mai questi strani italioti, anziché pensare ad una faraonica fase costituente che riscriva un po’ tutto della storia repubblicana, oggi si ostinino in crescendo a dar credito ad un Movimento che, assai probabilmente secondo l’Italicum renziano, assumerà nel 2018 l’onere di reggere le sorti del Paese. Valli a capire questi cittadini stanchi di farsi rappresentare da coloro che tutti i mesi incrementano mediamente di 10 miliardi di euro il debito pubblico dell’Italia e con quelle risorse si autoincensano come riformatori storici. Già, perchè gira e rigira da quei numeri si parte ed a quei numeri si arriva. Ecco, magari pensiamo prima da una Costituente che riformi la Finanza Pubblica. Priorità, no ?

  9. Spesso lei insiste nell\’attrarmi in un ambito (5 stelle) nel quale non mi riconosco,oltretutto con argomentazioni inconsistenti. In primo luogo non credo nella completa correttezza della rete, nel suo correre spesso anonimo, nei suoi sotterfugi e nel suo valore, in vero percentualmente limitato. Poi le liste Civiche a cui lei fa cenno rappresentano una parte modesta dell’ intero movimento civico nazionale, che comprende liste in appoggio alla destra o alla sinistra, ed un nucleo consistente (ad es. Civicrazia) che è autonomo e, se proprio si vuol dire, un po anti stellato. Nel mio testo, che la invito a rileggere, non propongo patti politici a due o a tre, non inciuci, ma un lavoro costituente che richiede professionalità, competenza costituzionale.e grande senso civico. La lotta politica fra i partiti, per breve tempo sospesa in un prezioso atto costituente, si scateni dopo ! Dal punto di vista ideologico, non posso essere pentastellato perché 1) sono legato alla tradizione filosofica di Piero Gobetti, di Benedetto Croce, e scendendo di livello, al mio libro \”Una nuova via- polo dei cittadini\” del 1994, che considero un importante mattone del pensiero civico. 2) perché considero la democrazia un metodo e un valore limitato, che deve trovare complemento con la competenza 3) con un pizzico di ironia …non conosco penta stellati che apprezzano i sistemi monarchici del Nord Europa ed a cui piacerebbe ( sempre con ironia) “affittare” per qualche anno la regina Elisabetta. Confermo che in Italia necessitiamo di ‘politici di rango’ e di ‘regolamenti e statuti deontologici’ perché anche una democrazia diretta ha bisogno di testi scritti e di precisi riferimenti ed anche di persone veramente competenti, oneste,e libere di agire.
    Non so dire se il mondo politico in due o tre schieramenti riesce, per il bene dell\’Italia, a concentrarsi su una grande riforma del sistema, cominciando dai partiti,poi dalle elezioni, poi dai senatori, dai manager pubblici,dai confini e dalle competenze delle province,……

  10. Alla fine, Belli ci fa un elenco. Ma non ci sa dire quali sono le priorità, quali sono le cose più importanti, quali le più urgenti e quali hanno anche una scadenza inderogabile per la malandata Italia. Priorità, importanza, urgenza, scadenza: si tratta cioè dell’abc del processo di pianificazione, che Belli come imprenditore dovrebbe conoscere benissimo. Diceva Trilussa (“Pappagallo ermetico”): si vvoi l’ammirazione de l’amichi, nun faje mai capì quello che dichi…

  11. Priorità : come detto,( gli attenti lettori lo sanno )i provvedimenti riformatori li propongo concatenati e interdipendenti (per la parte pertinente). È noto,.. e si potrebbe non dirlo,vista l’evidenza …che per impostare bene le regole di un gioco, la prima cosa è avere dei giocatori informati e corretti. Cioè : prima regolamentare i giocatori ( i partiti….riforma testo Righetti ) poi ” giocare”, togliere gli errori e le storture conosciute, come ad es. i compensi esagerati dei manager pubblici, socialmente scorretti ( riforma Pubblica Amm ) Alcune leggi sono in itinere, altre più indietro. La parte che mi pare originale della mia proposta è proprio la possibile contemporaneità dei provvedimenti, che dovrebbero anticipare o di poco posticipare il Referendum. Chissà se la classe politica potrà almeno tentare una strda consimile.

  12. Penso che il primo passo da fare sarebbe quello di rivedere come si pone la nostra sovranità nell’ambito dell’Europa, nella quale siamo entrati senza stabilire fino a che punto la sovranità del popolo e la nostra democrazia poteva o doveva essere limitata. Già, perchè l’art.11 della nostra Costituzione parla chiaro la nostra sovranità è consentito subisca delle limitazioni solo per ragioni di pace e giustizia e in parità con gli altri Stati. Dovrebbe dirlo la Corte Costituzionale quali siano i limiti di sovranitò concessi e se sia giusto aver completamento rinunciato alla nostra sovranità in una enormità di materie e non solo per la pace e la giustizia. I romagnoli che gestiscono le spiagge sono indignatissimi col nostro Paese che non li difende lasciando all’Europa la facoltà di aprire le loro concessioni al mono intero. La Spagna dicono difende il lavoro autoctono sulle loro spiagge, mentre l’Italia non li difende. Allora bisognerebbe leggere la sentenza 348/2007 della Corte Costituzionale che riporta £ realtà importanti: La prima che è molto sconvolgente è che sostiene la Corte Costituzionale che le leggi vivano nell’interpretazione che ne danno i rappresentanti del diritto: E qui viene la pelle d’oca perchè allora un cittadino che vuiole rispettare una legge dovrebbe parimenti sapere come la interpreta la giustizia e questo mi pare paradossale. Quando si emana una legge allora dovrebbe essere riportato in questa legge l’interpretazione che ne dà la Giustizia e che deve valere per tutti i giudici italiani altrimenti con i giudici che interpretano le leggi a proprio piacere viene leso non solo il principio di uguaglianza per cui tutti i cittadini devono essere trattati allo stesso modo davanti alla legge ma anche la pari dignità sociale !! No, No, il potere discrezionale dei giudici pare proprio incostituzionale e non previsto dalla Costituzione. Poi nella sentenza 348/2007 c’è scritto che con l’adesione ai trattati comunitari l’Italia è entrata a far parte di un ordinamento piu’ vasto di natura sovranazionale cedendo parte della sovranità nelle materie indicate, ma col solo limite dell’intangibilità dei diritti e principi sanciti dalla Costituzione. Perciò tutti i regolamenti e direttive europee sono accettabili solo senon ledono i diritti e principi sanciti dalla Costituzione. Perciò di regolamenti e direttive europee in contrasto con la Costituzione ce ne sono una marea, come la legge che apre a profughi e extra UE i concorsi pubbili in contrasto con l’art.51 costituzione che li riserva agli italiani. Quindi tutte le decisioni e i regolamenti europei se davvero ha ancora valore la nostra sovranità dovrebbero essere sottoposti alla Corte Costituzionale per verificare eventuali lesioni con la nostra Costituzione ed eliminare le parti contrastanti. Nella sentenza 348/2007 indica che anche le norme della Convenzione Europea dei diritti dell’Uomo sono a livello sub-costituzionale e anch’esse hanno il limite della nostra Costituzione. Perciò anche le Sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, andrebbero verificate dalla Corte Costituzionale per verificare se contrastano con la nostra Costituzione e i nostri diritti. Come la sentenza che ci ha condannato per i respingimenti in Libia dato che la Corte EDU non ha fatto un bilanciamento col nostro diritto alla sicurezza. Quella sulle carceri dato che nemmeno nella Convenzione Europea è scritto nero su bianco in cosa consista il reato di trattamento inumano e degradante e non è giusto che lo decidano loro discrezionalmente ma lo deve stabilire la nostra Corte Costituzionale. Da ultimo il Caso di Abu Omar che comunque pare avesse ricevuto una condanna per terrorismo e ci mancherebbe altro che uno Stato non possa espellere un terrorista e se la Corte EDU è a livello sub costituzionale se l’Italia ha commesso illegalità sul caso ABU OMAR lo dovrebbe stabilire la nostra Corte Costituzionale o no?

  13. L’Italia ha due tristi peculiarità: l’elevata tassazione (diretta ed indiretta), che grava sui cittadini ed imprese frenando investimenti e consumi, ed il debito pubblico che non solo non si ferma ma che, rispetto al 2010, cresce mediamente di 10 miliardi al mese anziché 5, cioè il doppio. Il caso vuole che su più tasse e più debito si fondi in particolare il rifinanziamento, sempre più insostenibile per cause demografiche, attuariali ed economiche, di salute pubblica e stato sociale. Qui sì risiedono le priorità del Paese e qui sì ci aspetteremmo dai politici innovazioni e proposte lasciando da parte personalismi e polemiche. Ma soprattutto vorremmo un piano coordinato di interventi strutturali che possono benissimo prescindere da un nuovo assetto istituzionale, di assai ardua ed altrettanto remota realizzazione.

  14. Per un essere umano è più importante mangiare o bere ? La disputa su ciò che è ” più prioritario” ha poco senso. Entrambe le cose sono importanti e urgenti ! Non si può continuare a scavalcare priorità con priorità . Come son certo lei faccia ogni giorno, beva e mangi…e pensi che economia e fisco sono parimenti rilevanti quanto assetto istituzionale e sociale.

  15. Un conto è la soddisfazione di bisogni fisiologici ede elementari (se la ricorda la piramide di Maslow ?…) altro sono la pianificazione e le logiche progettuali di cui la politica avrebbe tanto bisogno. Al punto che proprio Renzi ha consegnato nella mani di un tale Yoram Gutgeld (doppia cittadinanza israeliana-italiana, oggi parlamentare PD, ma per lustri il numero uno di Mc Kinsey Italia) la regìa coordinata e scadenzata di tutte le attività (si chiamano cantieri, secondo il modello mckinseyano) del Governo. A Sandro Belli, colto e preparato, ci permettiamo di evocare i pensieri e la lettura di Peter Drucker, il maestro di tutta la storia della pianificazione. Lì si scopre che non tutto ciò che è prioritario è altrettanto importante oppure urgente. E poi ci sono le scadenze. Anche in politica…

  16. I CANTIERI DI SINISTRA allora stanno gestendo malissimo l’immigrazione clandestina che mentendoci fanno passare come accoglienza obbligatoria verso i profughi. Ci hanno detto che coi barconi non sarebbero arrivati terroristi e finalmente persino il Ministro della Giustizia e il Copasir hanno dovuto ricredersi e ammettere che invece anche coi barconi arrivano terroristi. Ieri sera hanno detto che gli abitanti di Capalbio faranno un ricorso al TAR per la distribuzione iniqua di falsi profughi e si spera che il TAR ci spieghi come mai non si applichi il reato di clandestinità appena sbarcano dalla nave e nemmeno dopo quando vengono distribuiti in tutta Italia senza nemmeno sapere chi siano e se siano persone perbene o terroristi o anche furbi del mondo. Non solo ci costano questi falsi profughi 35 euro al giorno ma anche 900 euro a testa per le spese legali e i ricorsi vari. Renzi non ci ha ancora spiegato quale logica ci sia a far scaricare sulle nostre coste anche naufraghi che vengono raccolti da nave Maltesi, Inglesi e Norvegesi, che se non nel loro Paese di bandiera dovrebbero semmai scaricarli, come dovrebbero fare anche le nostre navi, in Tunisia Marocco Algeria visto che sono Paesi che hanno ratificato la Convenzione Africana Rifugiati che li obbliga a concedere asilo agli Africani in Africa. Non innesca dubbi il fatto che portino e lascino scaricare tutti qui in Italia e non è giustificata l’indignazione degli italiani visto che c’è una evidente discriminazione tra i benefici che si riservano loro rispetto agli italiani. Se poi si pensa che oltre ai 35 euro vanno aggiunti 900 euro per ogni clandestino per le spese legali!!! Quanto alla Merkel era ora che come donna sostenesse la verità cioè che il Burqa non consente una integrazione, ma non lo dovrebbe vietare solo nei luoghi pubblici chiusi ma in ogni luogo e non solo in Germania ma in tutta Europa perchè violano i diritti umani e le nostre libertà e i valori minimi di uno Stato Democratico e questo lo si scopre dalla Sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 2014 verso la legge Francese che li vieta. Evidentemente nessuno l’ha letta attentamente, nemmeno a quanto pare le varie commissioni europee contro le discriminazioni. Perciò la domanda che ci facciamo noi cittadini italiani ed Europei se dopo questa sentenza del 2014 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo l’Italia e i Paesi Europei che ancora non hanno vietato i Burqa e Niqab non dovrebbero farlo al piu’ presto per non discriminare i nostri diritti le nostre libertà e i nostri valori minimi di uno Stato Democratico??? Di fatto non vietare>Burqa e Niqab in ogni luogo dentro e fuori i luoghi pubblici è un razzismo al contrario?

  17. Di Peter Drucker conosco poco. Ricordo un suo testo di gestione industriale che spingeva al cambiamento, indispensabile e programmato. Una sua frase famosa ( che mi è molto utile) diceva pressappoco così : “nessuna organizzazione può far a meno, nel progredire, di modifiche o cambiamenti nelle sue attività o strategie ” ecco la necessità di cambiare la Costituzione e altro.
    Quanto alla programmazione e priorità, prima di Drucker, citerei la logica aristotelica che invita ad affrontare un problema senza divagare,e a costruire da zero la scala dei valori e delle attività prime ( ovviamente per lui la prima è la filosofia, …quindi il pensiero prima dell’azione o, nel nostro caso l ‘assetto concettuale e istituzionale,prima d’ogni cosa ). Anche la conoscenza parte ” sicut tabula rasa” cioè, nel ns caso, senza pregiudizi e vincoli di appartenenza politica. A presto

  18. Belli ha cercato su Wikipedia “aforismi” e “Drucker”, ma proprio quello che cita, il più noto, è il cardine distintivo tra efficienza ed efficacia: in sintesi, non basta far bene le cose, bisogna fare bene le cose giuste e farle più velocemente possibile. Così, ad esempio, lavorare molte ore e fare un mucchio di cose non è sinonimo di produttività. Non basta perciò fare in parallelo il lungo elenco di cose che Belli propone (azione), bisogna farle predisponendo prima un’ordine di priorità, importanza, urgenza e scadenza (pensiero). Altrimenti, appunto ci si prepara al fallimento. Tutto ciò, soprattutto un imprenditore, lo sa bene. A presto.

  19. Carissimo stradivarius, lei che mi scriveva che ” la condivisione ( accordo ) tra Renzi e Berlusconi è ” a metà fra un’idea surreale e un’utopia politica” legga il Corriere di oggi. Angelo Panebianco titola : un’intesa difficile ma non impossibile ” …Sarò forse una nuova Cassandra ( al maschile) ? ?

  20. Drucker . Lei insiste sulle priorità e su un piano programmato. Mi viene il dubbio che non abbia avuto l’occasione di leggere né il testo in copertina, né le varie mie risposte, (né tantomeno Aristotele ) ..per correre una buona gara automobilistica (una seria lotta nell’agone politico ) serve un buon circuito, con una buona pavimentazione con opportuni vincoli e del personale addetto onesto e preparato ( i Partiti politici coi loro addetti). Quindi la priorità è costruire un buon circuito base ( l’ assetto istituzionale ) ed in primo luogo preparare e controllare gli addetti al controllo del circuito( ecco che prioritaria si presenta la Riforma dei Partiti) …subito dopo partono le auto e si confrontano fra loro ( cioè si innestano le varie riforme che oggi sono in itinere e alcune vanno ancora definite. Prossimamente le invierò un Gantt. A presto

  21. Mi scusi, ma Renzi e Berlusconi non sono per caso i due del cosiddetto Patto del Nazareno, poi parzialmente disatteso ? Nessuna novità, quindi, in una sua riedizione (ennesimo maxi inciucio) in “chiave riformatrice”. Stavolta si chiamerà “patto del pacco”: l’ennesimo da tirare agli italiani per evitare che la loro voce si faccia sentire ed escrcitino…troppa democrazia. Ovviamente, sullo sfondo c’è per i berlusconi ed i berluschini il terrore di un’affermazione pentastellata nel 2018 con l’Italicum così come oggi confezionato. Devono correre ai ripari. E subito, il tempo stringe. Cassandra ? Meglio Laocoonte.

  22. La sua frequente gentile accusa nei miei confronti di ” eccessiva utopia o di ipotesi surreale, io non la dimentico. Il fatto è che altri autorevoli giornalisti ( come ad es. Panebianco) l’hanno pensata come me.. Saranno tutti utopisti ?

  23. Panebianco ? Ho un’idea personale, fondatamente storica, su questo cosiddetto politologo. Mi limito a proporre a lei, liberale doc, quanto riporta Wikipedia:”Nel 2004 Panebianco ha pubblicato “Il potere, lo stato, la libertà. La gracile costituzione della società libera (il Mulino, 2004)”. Il libro si occupa del rapporto fra potere politico e libertà individuale e si pone i seguenti interrogativi: Quali fattori rendono la “società libera”, nelle sue rare incarnazioni storiche, così poco libera? Come mai il pensiero liberale ha prodotto descrizioni tanto insoddisfacenti della politica? Perché il liberalismo ha sempre incontrato grandi difficoltà nel pensare la politica in modo realistico? Fra questi interrogativi esiste, secondo l’autore, uno stretto legame. Se, infatti, gli ostacoli a una più compiuta realizzazione della società libera sono di natura politica, l’incapacità del liberalismo di pensare la politica è parte integrante del problema.” Diciamo che l’esimio Panebianco ha sempre avuto idee e pensieri assai ondivaghi, ma in una cosa è sempre stato chiaro: il “realismo politico” ed il “consenso a tutti i costi” impongono decisioni anche estreme o teoricamente inaccettabili, compresi accordi politici che producono centauri o chimere. Esattamente come il falso centrosinistra di Renzi, il Patto del Nazareno di oggi o quello che verrà. Un consiglio: non celebri Panebianco e le sue visioni illiberali. A consigliarla ci sarebbe oggi anche…Gobetti in persona.

  24. Bravo, Belli, ha visto che quasi ci siamo ? Prima di proporre la sua candidatura a Gutgeld e affidarle il cantiere “Assetto Istituzionale” , da Lei non aspettiamo un diagramma di Gantt, ma un PERT: la complessità progettuale lo esige.

  25. Al l’anonimo stradivarius.. Non ho mai “celebrato” Panebianco che comunque scrive su un giornale autorevole ed è un giornalista ben conosciuto…..sta di fatto che ha fatto una previsione ( utopica e irreale come dice lei !) simile alla mia.questo è il punto. Non c’entra il Pensiero liberale per il quale invece si che celebro qualcuno : Luigi Einaudi e, pur con varie differenza Benedetto Croce e Piero Gobetti. Rileggendo il solo titolo del bel testo di Einaudi ‘ prediche inutili’ mi rendo conto che sono proprio inutili per chi, come lei, non ha un vero senso della politica, della libertà e del rispetto delle idee altrui. Esca dall’anonimato, che non sarebbe piaciuto né a Croce né a Einaudi ne a Gobetti.e nemmeno al Pensiero politico – civico ……………..pas so e chiudo Cordialità

  26. Prendo nota che Lei ha un vero senso della politica ed io no. Infatti, in politica ho bazzicato personalmente ed in prima linea ma soprattutto sono stato amministratore pubblico, ricordato per il rigore e la trasparenza nella gestione della cosa pubblica (ufficialmente documentabili). Le consiglio di provare quest’esperienza: comprenderebbe meglio un passaggio importante, quello appunto tra il pensiero e l’azione, ovviamente al servizio del bene comune. Altrettante cordialità.

  27. Leggo con vero disappunto che anziché pensare a riforme coordinate e convergenti, per mancanza di condivisione all’interno della maggioranza, si prospettano riforme separate e incerte. Un es. se i Senatori del nuovo Senato si vuole che vengano meglio accettati e apprezzati , si deve conoscere, condividere e approvare la legge che regola la loro elezione. Se poi la riforma dei partiti venisse finalmente approvata, l’elettore avrebbe più fiducia nella trasparenza e nella correttezza dei partiti. ( quanto bisogno c’è ne è ! !) e tutto l’assetto politico- istituzionale sarebbe più accettabile e più armonico.

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