Gamba (M5S): sull’inceneritore Fondra contraddice Del Bono, vogliamo chiarezza

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“E’ ormai chiaro come nel Comune di Brescia manchi totalmente una visione univoca sul tema rifiuti”. Ad a sferrare l’attacco è il consigliere comunale grillino Laura Gamba, che con una nota interviene sul tema ambientale sottolineando contraddizioni all’interno della Loggia.

“L’ assessore all’ambiente Fondra”, scrive Gamba, “oggi ha rilasciato dichiarazioni riguardo l’inceneritore che vanno esattamente nella direzione opposta rispetto alle promesse fatte dal sindaco Del Bono un anno fa, sottintendendo che Del Bono ha commesso un errore ad affermare che la terza linea dell’inceneritore verrà chiusa”.

Secondo Laura Gamba “un amministratore pubblico dovrebbe avere come prima preoccupazione il bilancio complessivo della salute dei cittadini, per questo è necessario diminuire le emissioni di inquinanti del l’inceneritore bresciano; il terzo più grande d’Europa, che attualmente brucia i rifiuti speciali di tutta Italia. Le alternative ci sono, grazie alle moderne tecnologie e alle fonti rinnovabili”.

“Fondra”, tuona l’esponente dei 5 stelle, “si preoccupa dei bilanci energetici e dei poteri calorifici dei rifiuti, immaginando un futuro di discariche e fonti fossili, dando l’impressione di parlare più da dirigente di a2a degli anni 30 che da assessore all’ambiente. Starà forse preparando il terreno per un suo docile Riciclo in A2A, una volta terminata l’esperienza negativa nell’attuale giunta? Il Pd”, chiosa Gamba, “chiarisca con dichiarazioni attendibili, quale è la politica dell’amministrazione sul tema dell’inceneritore”.

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1 COMMENT

  1. Aggiungo un fatto. La terza linea dell’inceneritore era sino al 2012 separata dalla altre due e doveva funzionare solo a biomasse. Una accordo sconosciuto ai più, sottoscritto da Comune ed A2A (per la precisione tra i due Direttori Generali) autorizzò l’abbattimento del diaframma tra le linee e consentì anche alla terza linea di funzionare a pieno regime e bruciare indiscriminatamente di tutto e di più: dietro c’era di fatto un problema di produttività (!) e redditività (!) complessiva dell’impianto. Il tutto in cambio di un riconoscimento economico al Comune. La domande sono due : i cittadini di Brescia dovrebbero essere informati o no di eventi che impattano significativamente su ambiente e salute pubblica ? Accordi di questa portata dovrebbero o no essere discussi e deliberati in Consiglio Comunale ? Se pensate a due sì come risposta, vi ricordo che A2A continuerà comunque a rispondere, come società quotata in Borsa, solo in base ai propri piani industriali ed a rendere conto del proprio operato solo al mercato, cioè alla finanza che regge di fatto le sorti del pianeta.

  2. Se non fossimo una delle città più inquinate d’Europa, si potrebbe soprassedere. Ma nel nostro caso le decisioni e le dichiarazioni ufficiali non possono essere ambigue o contradditorie tra un Sindaco ed il proprio Assessore all’Ambiente. Chiarezza subito.

  3. Le contraddizioni di questa gestione e costruzione dell’inceneritore continuano ad emergere come macigni. Un’inutile catttedrale nel deserto che però inquina da maledetto. E ci sono una serie di domande senza una risposta credibile. Con una gestione dei rifiuti differenziata, cosa finisce nell’inceneritore? Quello che differenzio? Una presa in giro colossale. Finiscono i rifiuti di zone dove non riciclano? Perchè allora non l’avete fatto là? Quanto costa questo mostro ecologico, si fa per dire, alla comunità? Chiuderlo non sarebbe la cosa migliore? La multiutility, negli anni, che senso può avere, visto che ci si sta orientando verso il rinnovabile? Ogni comune ha pannelli solari ovunque, perfino sulle strade per i lampeggianti. Perchè bisogna continuamente alimentare un’industria inutile? In Italia succede sempre così: le fabbbriche inutili bisogna continuare a mantenerle. Mentre nelle piccole, se non servono o se il mercato le espelle chiudono e lasciano a casa i dipendenti. Qui no, bisogna mantenere il carrozzone con i relativi dipendenti che non possono perdere il loro lavoro, creando quindi privilegi rispetto agli altri.

  4. Quando differenzi, in un contenitore metti la plastica (che si ricicla), in un altro metti vetro e lattine (che si riciclano), in un altro la carta (che si ricicla), in un altro l’organico (che diventa compost) e nell’ultimo cosa metti? L’indifferenziata. Di quella cosa pensi ne venga fatto? O la si mette in discarica o la si incenerisce per ridurne il volume ed il potere inquinante.

  5. Produttività e redditività dell’impianto non possono far scendere sotto le 800.000 tonnellate i rifiuti inceneriti in un anno. Rifiuti di che tipo ? Rifiuti speciali o solo urbani ? Provenienti dall’esterno ? Con quali garanzie di controllo su provenienza e natura dei rifiuti stessi ? La risposta per A2A è sempre una e solo quella: 800.000 tonnellate.

  6. [email protected]. Grazie per la lezione sulla differenziata, non ci ero mai arrivato. La domanda però è questa: quando differenzi, l’indifferenziato è poca cosa, tanto che è un continuo, per me buttare, plastica, vetro, carta e organico e, una volta ogni tanto, l’indifferenziata. Perciò, vale la pena un ecomostro del genere per una parte residuale di indifferenziato?

  7. A uno che chiede “Con una gestione dei rifiuti differenziata, cosa finisce nell’inceneritore? Quello che differenzio?” ho ritenuto di voler dare la risposta che ho dato. Se ci eri “già arrivato”, perchè hai fatto la domanda? E se “chiudi” il nostro inceneritore, la nostra indifferenziata dove la metti?

  8. x @11.34. A volte non riesco a comprendere cosa capisce la gente, soprattutto sull’ironia. Siccome l’indifferenziato nei rifiuti urbani è cosa minima, è giustificata la costruzione di un ecomostro simile? Anche perchè sento voci che sospettano che anche parte o tutta la differenziata finisca nell’inceneritore proprio perchè altrimenti non avrebbero abbastanza materia prima.

  9. L’inceneritore è stato costruito quando non era in essere l’attuale sistema di raccolta differenziata: adesso l’indifferenziata comincia a diventare una “quota minima”, prima non si arrivava al 50% di differenziata. “La gente” capisce quello che scrivi. Tu ascolta le “voci”.

  10. [email protected]: sbagliato. L’inceneritore è stato costruito quando già si faceva la differenziata, nell’Europa sviluppata era più avanti la differenziata rispetto a come l’abbiamo noi oggi, ed era stato ampiamente dimostrato che sarebbe stato inutile, costoso ed estremamente dannoso. Invece, il potere e la politica (sinistra di Martinazzoli e Corsini) lo volle a tutti i costi. Questa è la storia. Adesso paghiamo lo scotto di scelte sbagliate e, nonostante sia inutile ed inquina, non lo si vuole smantellare. Più ottusità di questa, dimmi tu…

  11. Non è una questione di inquinamento (il contributo dell’inceneritore è minimo), è una questione di principio. Se chiedi ai cittadini, a fronte di un aumento di tariffa (invece di una diminuzione) di avere un comportamento civile e differenziare e recuperare di più, automaticamente devi dare il segnale che anche l’inceneritore diminuisce il suo carico, altrimenti nessuno ti crede.

  12. Anche. E infatti ho sempre detto che uno deve essere libero di conferire i rifiuti autonomamente, senza l’obbligo di pagare una tariffa. Quindi uno puo’ organizzarsi da se’ e portare all’isola ecologica i propri rifiuti senza pagare il servizio. Per quanto riguarda l’inceneritore, ripeto, cosa entra, quali rifiuti entrano e quanto indifferenziato entra. Inoltre e’ giustificato un ecomostro del genere per il solo indifferenziato? Non e’ che con la tariffa forzata paghiamo anche l’ecomostro sovradimensionato?

  13. Leggi bene prima di sentenziare con “sbagliato”. Ho scritto: “l’inceneritore è stato costruito quando non era in essere l’attuale sistema di raccolta differenziata”. L’ATTUALE, cioè quello di cui ti lamenti rispetto al PRECEDENTE, quello in cui – quando volevamo (e SE volevamo) – conferivamo la differenziata nei cassonetti. Il sistema ATTUALE, quando sarà a regime in tutta la città, consentirà di arrivare a quote di differenziazione che con il sistema PRECEDENTE non si raggiungevano (n.b.: l’alluminio delle lattine, solo per fare un esempio, si ricicla al 99%, nessuno sarebbe così stolto da bruciarlo nell’inceneritore; non so cosa dicano in proposito le “voci” che senti tu). A quel punto ci si dovrà certamente chiedere se sia giustificato MANTENERE la quantità di rifiuti INDIFFERENZIATI che vengono bruciati nell’inceneritore (secondo me non è giustificato). Ricordando anche che il nostro teleriscaldamento, cui l’inceneritore CONTRIBUISCE, consente di diminuire l’inquinamento. Ho messo qualcosa in maiuscolo, prova a leggere bene. E verifica le “voci” che “sospettano”.

  14. Laura Gamba vuole stigmatizzare anche un aspetto politico importante. Cioè la subalternità totale da parte di chi governa la cosa pubblica cittadina, fatta spesso di dichiarazioni ondivaghe, nei confronti di A2A, o meglio delle sue strategie industriali finalizzate solo al profitto. Come affermato più volte dai vertici aziendali, questa parola significa prescindere dal ruolo, dalla partecipazione, dall’indirizzo e dal controllo dei soci pubblici e quindi, indirettamente, dei cittadini. A chi pensa che sullo sfondo ci sono comunque dei buoni dividendi, ricordiamo da dove, come bresciani, siamo partiti: la brescianissima ASM che ci assicurava profitti e scelte decisionali. In sintesi, l’inceneritore rientra nel business di una società quotata in Borsa che lo utilizza per “fare affari”. E allora forse è il caso di cominciare a pensare di dismettere l’intera partecipazione in A2A, incassare, pagare tutti i debiti a breve e medio termine del Metrobus, riequilibrare e parecchio il bilancio che fa acqua da tutte le parti e infine restituire ai bresciani la facoltà di fare le proprie scelte in tema ambientale, di smaltimento rifiuti e, cosa non da poco, di presidio della salute pubblica. Certo, bisognerebbe cambiare Amministrazione…

  15. [email protected]. Forse non leggi quello che scrivo. Quando fu progettato ed attuato l’ecomostro la differenziata si faceva gia’, nell’europa sviluppata era GIA’ AI LIVELLI ATTUALI NOSTRI, si era gia’ dimostrato che sarebbe stato inutile e dannoso per la salute. Niente, la politica l’ha voluto a tutti i costi, come per la metro. Non ho mai sentito ne’ hoai saputo quanto ricava aprica dalla vendita del riciclato e non so come e’ sudduviso in quote cio’ che va nel forno, cioe’ tot per cento di indifferenziato urbano, tot di rifiuti altri (e mi piacerebbe sapere da dove), ecc. Chiaro?

  16. Alcune cose sono chiare, la sinistra (che si dichiara ambientalista tra le altre cose) a Brescia ha VOLUTO un inceneritore gigante. Non certo perché non era prevedibile una entrata in funzione ed un miglioramento della raccolta differenziata ma perché da sempre questa sinistra è assoggettata a logiche esclusivamente economiche che possono essere anche in contrasto con il voto dei cittadini. Ci si chiede una cosa semplice, ma se i rifiuti ora vengono differenziati e in gran parte riciclati la parte destinata all’incenerimento dovrebbe essere fortemente diminuita. Perché non spegniamo una o due linee dell’impianto? Semplice, perché alla balla del cambiamo aria ha creduto solo chi non voleva vedere che i più grandi problemi sono stati creati dal centro sinistra che con politiche “furbe” e poco chiare piano piano hanno portato all’attuale situazione. Questo vale per l’inceneritore ma se spostiamo lo sguardo vediamo chi governava e non proteggeva i cittadini dall’inquinamento della Caffaro, che per informazione non è avvenuto in un anno ma in decenni in cui i così “bravi” sindaci DC prima e centro sinistra poi la facevano da padroni. A noi non restano che interrogazioni, un sindaco decisamente così così ed un assessore che dell’ambientalismo ha fatto solo il suo trampolino di lancio….

  17. X Tangerine. Concordo in pieno sull’analisi fatta. Ed infatti a domande semplici come quanto rifiuto urbano finisce nell’inceneritore, quanto di altro e da dove viene, finisce nell’inceneritore, quanto ricava il comune dalla vendita del rifiuto riciclabile di plastica, carta, vetro e lattine e quanto ci costano le isole ecologiche, non e’ dato sapere. A noi basta imporci un servizio che potremmo fare a meno, ci aumentano le tariffe e noi dobbiamo solo stare zitti e pagare…. Per non parlare dell’aapetto ambientale…

  18. E allora sentiamole da te alcune risposte. Vado per gradi così non cambi discorso: 1) negli anni in cui si progettava “l’ecomostro” a che percentuale ammontava la raccolta differenziata nel Comune di Brescia?

  19. [email protected]. Ma leggi quello che scrivo? Ho detto che gia’ si faceva la differenziata, aggiungo ed e’ ovvio in percentuale inferiore. Ho detto che nell’europa sviluppata si era gia’ in quegli anni alle nostre percentuali di oggi (aggiungo di piu’). Ripeto: a che serve um ecomostro del genere? Ed oggi coss e in che percentuale finisce nel forno? Quanto ricava il comune dalla vendita del riciclato? Quanto ci costano le isole ecologiche? Perche’ non ci e’ data la facolta’ di scegliere se conferire direttamente i rifiuti o pagare il servizio di raccolta? Perche’ differenziando devi pagare di piu’ di prima?

  20. Va bene. Non sai la percentuale. “E, come sempre, quando si arriva al dunque le risposte non arrivano…”, dicevi. Grazie, io sono a posto così.

  21. Gira di qua, gira di la’, ma intanto i dati nessuno li da’. Quindi tutto e’ possibile e intanto l’ecomostro e le le tariffe aumentate ce le dobbiamo tenere…

  22. ma dei prolifici amici di Del Bono, quelli che urlano contro i 5stelle, che hanno da dire in merito? Perché questo mostro che viene ormai alimentato con tutte le cose schifose del mondo è stato creato dagli amici del sindaco…. Ambientalisti per opportunità quindi quelli che votano PD. Caro Fondra è inutile urlare per un metro quadro costruito a Mompiano se poi per tuo calcolo politico personale accetti il gioco di chi incenerisce ogni anno tonnellate e tonnellate che ormai non produciamo nemmeno più noi! Piegarsi agli interessi di qualcuno non era l’aria che dovevamo cambiare!

  23. E i cittadini pagano in termini di maggiori tariffe, per un servizio che non vogliono, per tenersi i rifiuti in casa, pagando anche in termini di salute un’ennesima opera inutile voluta da Corsini e Martinazzoli che il nostro bravo Mattarella viene ad osannare….

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