Brescia candida via Milano al superbando: 46 milioni per rivoluzionare il quartiere

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Un tratto di via Milano
Un tratto di via Milano, foto d'archivio

La restituzione alla città di Porta Milano come quartiere e non più solo come arteria di traffico è un orizzonte doveroso, soprattutto come sostegno alle numerose iniziative “dal basso” che in quest’area operano virtuosamente da tempo e che per crescere, consolidarsi e creare maggiori benefici necessitano di un approccio integrato e di un programma di interventi validato e sostenuto dall’Amministrazione.

Con queste parole si chiude la relazione che sintetizza e accompagna le tavole contenenti i progetti di fattibilità che ridisegnano l’area attraversata da via Milano per trasformarla radicalmente in poco meno di cinque anni in un quartiere rinnovato, vitale, attrattivo. Un progetto modulare, costruito su tre livelli di intervento: infrastrutturale e urbanistico (che include gli interventi sulla mobilità), socio-culturale (con un’attenzione a nuove formule di abitazione e di formule che uniscano l’housing agli spazi di lavoro per imprese giovani, creative e laboratori di artigianato), e un coordinamento continuo che sia prima di tutto un ascolto attivo del Comune sulle esigenze dei cittadini e delle realtà interessate a investire in quest’area.

Un “quartiere” non è dato a priori, ma è un grumo di storie, di nodi di reti, di conformazioni spaziali, di pratiche, con un’identità plurima ed evanescente. Per questo, gli interventi che si vogliono innestare nel quartiere tutelano la stratificazione d’identità diverse: sia quelle “prodotte localmente”, sia quelle definite in relazione alle immagini che si hanno di quel contesto.

Ci sono voluti tre mesi di lavoro intenso nei cinque assessorati coinvolti: Urbanistica e pianificazione per lo sviluppo sostenibile, Mobilità, Cultura e Innovazione, Servizi sociali, Politiche per la Casa e Partecipazione. E dall’8 agosto, in risposta all’evidenza pubblica rivolta a possibili partner è stato intensamente attivato un tavolo di co-progettazione che ha visto coinvolti ben diciannove soggetti tra enti terzi, privati e realtà no profit.

Il risultato di questo intenso lavoro è stato il progetto “OLTRE LA STRADA Interventi per il sostegno della resilienza di via Milano e la valorizzazione del benessere, della qualità di vita, della mobilità sostenibile, dell’integrazione, della vita partecipata nel quartiere e la tutela proattiva delle nuove e consolidate fragilità” che martedì 30 agosto è stato inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che coordina il bando DCPM 25.05.2016 pubblicato 1.06.2016 sulla G.U.“Presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”.

Un progetto integrato e partecipato, che in 60 mesi a partire dalla data fissata dalla regia del bando, ovvero il 1 gennaio 2017, avrà il compito di restituire a Porta Milano la sua identità di quartiere residenziale, con servizi evoluti ed efficienti, politiche e iniziative a sostegno dell’incontro, dell’integrazione, dell’imprenditorialità.

A unire le forze di tutti e guidare la progettazione, una parola chiave: ricucitura intesa sia come l’atto e il modo in cui si ricuce, sia come metafora del risanamento di una situazione, il superamento del dissidio fra persone ma anche il riaccostamento e il riavvicinamento di gruppi umani all’interno di un organismo unitario. “Ricucire” Porta Milano è inteso dal partenariato di progetto come un processo a lungo termine e ampia visione, di cui con il progetto OLTRE LA STRADA si avviano azioni chiave e si innesta una modalità di collaborazione in rete tra soggetti pubblici e privati.

Al di là delle parole, però, il progetto fissa obiettivi concreti e ambiziosi. Come la riduzione del 40% di traffico veicolare su via Milano; il potenziamento del trasporto pubblico e un progetto di mobilità dolce di quartiere (per pedoni e biciclette); il potenziamento del servizio su rotaia e la sistemazione della stazione San Giovanni (che si diventerà per l’appunto Stazione di Porta Milano); ma anche un nuovo spazio per il teatro e la creatività da 0 a 14 anni; nuovi punti di aggregazione per i giovanissimi e per le famiglie; 150 nuovi alloggi a canone moderato, tra cui formule per nuove famiglie, per creativi e professionisti; un’infrastruttura che porti l’ultrabanda in fibra, il wi-fi e una rete di servizi digitali evoluti; tre nuove piazze e nuovi spazi verdi attrezzati per il tempo libero e lo sport.

A fianco del Comune si sono schierati realtà importanti che scommettono su Porta Milano: da Regione Lombardia e Ferrovie Nord Milano ad A2A smart city, il CTB e l’immobiliare Basileus. Poi ci sono le realtà consolidate, come Congrega e Razzetti, La rete, ISB, La rete, Arciragazzi e Obiettivo sorriso, che con questo progetto si aprono ancora di più sul quartiere, ampliano le loro attività, si mettono in rete con gli altri e programmano già adesso nuovi possibili scenari e sviluppi per progetti e servizi efficaci, che tengano conto delle persone più fragili.

C’è anche chi ha imparato a conoscere e amare Porta Milano, al punto da volerla far scoprire con occhi e parole nuove ai bresciani; e perfino prendere casa qui, come Teatro Telaio e Teatro 19. Non mancano i partner internazionali, come il collettivo di street artist Asociatiòn Jupiterfab con sede in Barcellona (fondata dall’italiano Fabrizio Bianchini) e REVES, il network internazionale di città di cui Brescia è partner e che applicherà un metodo di analisi dei risultati di progetto in termine di benessere.

In tutto, il progetto OLTRE LA STRADA vale complessivamente 45.996.564,00 euro.Al ministero, il Comune chiede quasi il massimo del finanziamento possibile per i capoluoghi di provincia, ovvero: 17.998.970,60 euro, pari al 39,8 % del valore totale di progetto.

La carta vincente, oltre all’innovazione e alla modularità dell’intervento, è proprio la scommessa della città su Porta Milano: quasi 7,2 mln investiti dal Comune e poco meno di 21 mln investiti dai partner privati (pari al 45,25% del valore totale di progetto).

Ora la palla passa al ministero. A breve è prevista la nomina dei componenti del Nucleo per la valutazione dei progetti per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie che sarà composto dal Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, con funzioni di presidente, e da sei esperti di particolare qualificazione professionale, anche estranei alla pubblica amministrazione, due dei quali designati, rispettivamente, dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome e dall’Associazione nazionale dei comuni italiani. Entro novanta giorni il Nucleo dovrà produrre la graduatoria che, il 1 dicembre, decreterà quali progetti diventeranno esecutivi.

OLTRE LA STRADA – Il progetto in cifre

45.996.564,00 € > valore complessivo del progetto

17.998.970,60 € > il finanziamento richiesto (39,8 % del valore totale di progetto)

20.816.345,00 € > contributo dei partner ( 45,25% del valore totale di progetto)

7.181.248,40 € > la quota del Comune di Brescia

20.816.345,00 € > l’impegno (da ratificare) dei partner

60 mesi > la durata totale del progetto

1 gennaio 2017 > apertura dei cantieri (data ideale)

5 > gli assessorati coinvolti oltre alla Direzione Generale e al Sindaco: Urbanistica, Mobilità, Cultura Innovazione e Smart City, Servizi Sociali, Casa

14 > i partner del Comune di Brescia che hanno sottoscritto le intese

17 persone >il team interno al Comune che ha lavorato alla stesura del progetto

3 > i livelli di progettazione (layers) previsti dal piano degli interventi

16 > le azioni integrate dei partner terzi

9361 > le famiglie interessate dal progetto

19613 > i cittadini coinvolti

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1 COMMENT

  1. Voglio proprio vedere se diventa realtà o rimane una dichiarazione d’intenti. Poi mi piacerebbe sapere dove andranno i numerosi stranieri. Li sbatteranno in altre parti problematiche della città, tipo S. Polo, via Corsica, Stazione, Bs Due, o faranno finalmente la microaccoglienza distribuendoli in Panoramica, Costalunga, viale Venezia, Mompiano e ne daranno la maggior parte alla curia, così da attuare il processo di integrazione che tanto sbandierano ma che alla fine si traduce nell’imporli nelle zone più degradate accentuando i già grossi problemi che quelle zone hanno?

  2. per riqualificare via milano e hinterland l’unica cosa da fare è mandare 10 – 15 camion dove caricarci i moltissimi clandestini presenti che vivacchiano in quella casbah e che lì sono il problema nr 1 del degrado , fatto questo poi ci possono fare anche un parco tematico magari a vispa teresa !

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