Brescia pronta ad accogliere Mattarella. Ma i sindaci della Lega non ci saranno

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E’ polemica per la decisione della Lega di boicottare la cerimonia ufficiale con cui Brescia accoglierà domani il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, primo capo dello stato a tornare nella Leonessa dopo 16 anni.

Mattarella arriverà a Ghedi, dove sarà accolto dal prefetto Valerio Valenti e dal capo del VI Stormo, intorno alle 10. Il primo appuntamento in città sarà alle 10.25 in piazza Loggia: tredici minuti dopo l’ora in cui il 28 maggio del 1974 scoppiò la bomba che uccise otto persone e ne ferì un altro centinaio. Quindi il presidente andrà a Palazzo di Giustizia (10.45) e incontrerà i vertici della magistratura bresciana. Nell’occasione sarà inoltre scoperto il busto dedicato a Mino Martinazzoli, amico di Mattarella. L’ultimo appuntamento della mattinata sarà al Teatro Grande (non aperto al pubblico). Nel pomeriggio, dalle 16, il presidente visiterà alcuni luoghi simbolo della città: sarà al complesso di Santa Giulia, all’istituto Fatebenefratelli e all’istituto Paolo VI di Concesio.

Il momento clou, sul versante istituzionale, sarà l’incontro con gli amministratori locali. E lì non saranno presenti rappresentanti della Lega Nord. Una scelta chiaramente in polemica con le dichiarazioni e gli appelli di Mattarella all’accoglienza dei profughi. Tra le poche eccezioni il senatore Raffaele Volpi, che però precisa che sarà presente in qualità di segretario della Presidenza del Senato.

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1 COMMENT

  1. Emolumenti, gettoni di presenza, stipendi e soprattutto vitalizi pubblici non sono pagati ai verdefazzuolati dalla Repubblica Italiana, ma dalla Repubblica Padana, il cui Presidente è Bossi ed il Ministro dell’Economia e delle Finanze un tal Belsito. Nessun saluto a Matterella, quindi.

  2. A me personalmente non interessa assolutamente nulla della visita di mattarella a brescia. Non andro’ certamente a vederlo. Non mi piace come presidente e non mi piaceva come politico. Se poi viene qui ad impormi altri stranieri con i pisrolotti dell’accoglienza e della solidarieta’, meglio che se ne stia a casa sua, anzi potrebbe andare in sud tirolo ad imporne un po’ la’ visto che, stranamente, non ne ho visti nemmeno uno. Eppure di spazi ce ne sono…

  3. non ci vado perchè mattarella non mi piace, è stato scelto da renzi , inoltre non mi piacciono i suoi teoremi e disquisizioni eleganti su problemi reali come l’invasione senza controlli di clandestini che lui chiama impropriamente profughi mentre è assodato che oltre il 70% sono esclusivamente senza alcun diritto di asilo . presidente irreale e lontano dalla realtà delle cose e dal vero sentimento di quasi tutti gli italiani ormai al limite della sopportazione . quindi non vado ad ascoltare chi non mi rappresenta .

  4. Hanno sbagliato la data perché a causa della chiusura estiva delle scuole non possono imporre un’ora di ricreazione in piazza con la bandierina tricolorita agli scolari/bambini.

  5. Quante forze dell’ordine sono state impiegate per una visita del genere? Chi paga? Come col buon francesco che per le sue beatificazioni impiega in s. Pietro la poluzia di stato italiana? Come fuori dal duomo nuovo c’e’ anche li’ la polizia di stato. Ma le guardie svizzere che ci stanno a fare? Il vaticano e’ uno stato a se’. Perche’ non impiega il proprio esercito? Tutta questa polizia di stato l’avrei vista meglio in via milano, a s. Polo, in stazione e, piu’ in generale, per rispedire a casa, a spese dei paesi d’origine, i clandestini. Altro che per le cortesie di mattarella, francesco o monari…

  6. I sindaci, come prevede il Testo Unico sulle amministrazioni locali, operano anche in veste di organi locali dello Stato ed agiscono come ufficiali del Governo in una serie di attività ed obblighi loro affidati. Non presenziare ad un incontro con la massima autorità dello Stato, che essi stessi rappresentano, significa per i sindaci leghisti quantomeno mancanza di rispetto istituzionale. Purtroppo, come spesso dichiarano, i verdi padani pensano di rappresentare solo il popolo che li ha eletti negli organismi comunali che presiedono o, ancora peggio, i programmi e le ideologie del loro partito, compresi quelli xenofobi e razzisti.

  7. Salvini, un tempo autodichiarato “nullafacente”, dopodiché annoverato tra i sedicenti “comunisti padani”, ricoprendo cariche istituzionali per la Lega sin dal 1993, conosciuto in ambito internazionale soprattutto per l’assenteismo all’Europarlmento di cui è membro. Quindi, da sempre, mantenutosi rubando soldi pubblici.

  8. Caro Stradivarius, i Sindaci leghisti non ci stanno più a “baciare la mano” ad uno Stato centrale – rappresentato oggi a Brescia dal presidente – che in continuazione taglia fondi e calpesta le comunità locali. Gli altri per disciplina di partito o per “senso istituzionale” facciano pure i figuranti nella sfilata del presidente.

  9. Concordo. E aggiungo che essere eletti sindaci, soprattutto nei paesi, significa fare gli interessi del luogo, non di uno stato centrale che da 150 anni ci depaupera e ci toglie ogni autonomia. E poi perchè sempre incolpare gli ultimi, classico modo all’italiana di imporre un potere dall’alto? Un presidente della repubblica che vede che parecchi sindaci non intendono andare a riverirlo, dovrebbe preoccuparsi e chiedersi il perchè. Chiedersi come mai dal basso arriva un segnale forte di lontananza da uno stato e da istituzioni che, evidentemente, non appartengono alla gente. Proviamo a cambiare prospettiva e cominciamo a far domandare dall’alto cosa c’è che non va, non sempre il contrario, perchè più facile e più comodo….

  10. Ripeto: resta il fatto che, a prescindere da giudizi personali su Mattarella, i sindaci verdi padani si dimenticano spesso e volentieri di rappresentare anche lo Stato di cui sono organi periferici di Governo magari pensando anche e proprio di poter disattendere le leggi vigenti sull’immigrazione, giuste o sbagliate che siano. Anche la legge, come del resto la Costituzione, vanno rispettate istituzionalmente a prescindere dalla loro condivisone o meno. In quanto al “baciamano allo stato centrale” la Lega Nord ha beneficiato alla grande proprio del centralismo romano essendo stati per lustri al Governo del Paese ed aver guidato per decenni tanti di quei distaccamenti intermedi del centralismo che sono di fatto le attuali Regioni. Il tutto con non irrilevanti spartizioni di potere e di risorse economiche. Voltare pagina è comodo, ma la storia resta scritta.

  11. Siamo sempre alle solite: le forze dell’ordine ci sono per difendere i potenti, magari dalla povera gente che li detesta, mentre per la gente comune non ci sono. E quindi noi siamo costretti a vivere senza la necessaria sicurezza mentre loro, compreso papa, vescovi, ecc. oltre a fare quello che vogliono, sono anche difesi, a spese nostre. E’ proprio sempre e solo una questione di potere…

  12. L’imbroglio dell’unità d’Italia lo continuiamo a pagare con forze politiche, compresa la lega, che hanno creato, insieme al vaticano, il comitato d’affari per arricchirsi loro, a scapito della gente che non è popolo e che è sempre stata divisa. Questo a dimostrare che l’unità del paese è stata una cosa negativa ed ancora oggi ne portiamo le conseguenze nei finti cambiamenti che alla fine non cambiano mai niente. E la gente è ancora a beccarsi sul fatto che i comunisti hanno rubato, però l’hanno fatto anche i leghisti, però anche i berlusconiniani, però anche i fascisti. E intanto passano i decenni e non cambia mai nulla.

  13. E’ un presidente totalmente schierato che rappresenta solo la maggioranza di governo, nessuna meraviglia che l’opposizione lo detesti.

  14. Certamente non è Luigi Einaudi, ma accusarlo di eccessiva partigianeria mi pare fuori luogo. Uomo semplice, non politico politicante.

  15. Mattarella non politico politicante ? Ci scusi, Belli, è invece un politico sopraffino e purosangue, glorioso rappresentante della DC poltronista e inamoviubile, quella del “potere che logora chi non ce l’ha”. Mattarella fu non a caso l’ideatore del sistema elettorale che da lui prende nome, il “Mattarellum”. Un sistema diabolico che mischiava per la Camera tre quarti di collegi uninominali (però con la possibilità per il primo perdente…di vincere comunque tramite la cosiddetta senatizzazione dei collegi) con un quarto di sistema proporzionale a sbarramento minimo. In più, alleanze di tutti i tipi e colori più patti di desistenza, di cui beneficiò tra gli altri il compagno Bertinotti. Per il Senato un alternativo “fritto misto” con quota di sbarramento diverso. Insomma un sistema che, graditissimo ai politici “senza vergogna” premiava tutti: oves et boves et universa pecora. Oggi questo signore è Presidente della Repubblica voluto lì da Renzi proprio per la silente e benedicente condivisione di quella che fu ed è tuttora la gloriosa tradizione partitocratica. Mattarella non è un Einaudi, ma neppure un Pertini. Non è, appunto.

  16. Sarebbe dovere del Presidente della Repubblica e non solo dire agli italiani, prima di parlare di accoglienza senza limiti, perchè non viene applicato il reato di clandestinità ritenuto costituzionale dalla sentenza 250/2010 della Corte Costituzionale. Dire agli italiani perchè si autorizzano navi battenti bandiera maltese, francese, spagnola ecc. a scaricare falsi profughi in Italia e non nei loro porti. Perchè non si sono ancora presi ancora accordi con l’ONU e UNIONE AFRICANA di scaricare in Africa i clandestini come prevede la Convenzione Africana Rifugiati. Ci stanno portando alla guerra con questa sottovalutazione dell’invasione illegale??

  17. A @sandro. Condivido in pieno e aggiungo che il signore in questione e’ stato tirato fuori de residuo, nel senso che il centrosinistra non aveva assolutamente nessuno di conosciuto e credibile da proporre. Come sempre bisogna turarsi il naso in italia perche’ sono sempre i mediocri che il sistema da 150 anni premia. E gli effetti si vedono…

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