Il centrodestra in Loggia aspetta un cavaliere bianco

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di Angelo Piovanelli – La visita del Presidente della Repubblica con appendice di protesta leghista, ma soprattutto, in previsione del referendum costituzionale, la nascita di nuovi comitati per il sì o per il no, hanno risvegliato a Brescia il tono della politica. Ma oltre al referendum, con la fine di quest’estate ne rimane poi solo un’altra a dividerci dall’appuntamento per l’elezione del nuovo sindaco della città. Sarà il 2018, ma le grandi manovre sono già iniziate.

Mino Martinazzoli è stato il primo sindaco bresciano ad essere eletto direttamente dai cittadini (prima i sindaci venivano eletti dal Consiglio comunale) governando la città per un solo mandato. Poi è seguito Paolo Corsini con due mandati. Poi Paroli con uno.

Ora viene spontaneo chiedersi se Emilio Del Bono vorrà doppiare o meno il suo mandato in corso. Aldilà della ritrosia dell’attuale sindaco a confermare la sua intenzione a ripresentarsi, tutti danno per indiscussa la sua ricandidatura, così come si ritiene assodata l’ampia coalizione che si impegnerà a sostenerlo. Come a dire che sul fronte del centrosinistra tutto lascia pensare ad un percorso in discesa.

E’ guardando verso centrodestra che tutto lascia presagire ad una strada tortuosa e ripida in salita.

Problema numero uno: il livello di partecipazione al voto in costante calo. La sfiducia nei confronti delle istituzioni, l’ostilità verso i partiti e la crescente disaffezione dei cittadini nei confronti della politica e dei suoi leader sono tratti dai quali non si può prescindere. E’ vero che questo vale per tutti, ma di più per quei partiti che non coltivano una costante relazione con il vivere della gente e sono lontani dal contatto quotidiano con i suoi problemi.

Problema numero due, ma forse è il primo: come recuperare il consenso perduto?

Lo zoccolo duro dei partiti è ridotto all’osso. I cittadini praticano sempre più la libertà di voto, sono più severi nel giudicare e guardano ai contenuti. Sono stanchi di polemiche e inutili battibecchi. Servono progetti e programmi di alto profilo ed un’etica dei comportamenti. Il consenso non si recupera con i sei mesi di campagna elettorale prima del voto.

Problema numero tre, ma forse è il primo: chi, uomo o donna, candidare sindaco?

Ci sono ormai parecchi nomi che girano, ma quando sui nomi parte la trottola vuol dire che non ci sono le idee chiare e non si vede un nome in grado di interpretare il sentimento di una coalizione. Bisogna anche dire che un candidato sindaco, prima ancora di impersonare l’anima della coalizione dovrebbe saper interpretare le tante e diverse sensibilità della comunità che si appresta a votarlo.

Insomma, è sulla figura del candidato sindaco/a che il centrodestra potrebbe giocare la chance più importante per mettere in discussione Del Bono.

Forse potrebbe affidare l’identificazione del candidato alle “primarie”, ma sappiamo che non tutti i partiti sono d’accordo e quindi questa soluzione più che unire finirebbe per dividere. Forse non dovrebbe escludere la ricerca di un cavaliere bianco “al di fuori e al di sopra” della politica. Ma dovrebbe trovarne uno disposto ad affrontare la strada in salita, tortuosa e ripida.

L’impressione è che ci sia una matassa da sbrogliare di cui non si vede ne il capo, ne la coda. Il bandolo sarà trovato, di certo! Se non le sa trovare la politica le soluzioni, chi altro? Il rompicapo è trovare quella vincente!

* Presidente associazione Libertà@Progresso

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38 Commenti

  1. Se non sbaglio l’opinionista di turno è stato consigliere a Brescia nella tornata di Paroli Sindaco ed eletto nelle file del PDL, oggi defunto. Ne deduciamo che Piovanelli, fatto dalla prima all’ultima riga un elenco di cose tutte ovvie e risapute non solo nel centrodestra ma in tutta Brescia, abbia semplicemente voluto farsi…un selfie elettorale, così per usare un neologismo. Sintesi: il centrodestra, in vista del 2018, è tuttora ai blocchi di partenza. E Piovanelli non mi sembra Parisi.

  2. Ha ragione Piovanelli. Serve un giovane da candidare sindaco, con un pochino di esperienza alle spalle. Direi no al solito imprenditore “prestato” alla politica…se non ricordo male ce ne sono alcuni di giovani spendibili in Forza Italia o nella Lega. Sicuramente Fabio Rolfi (ex Vice Sindaco) è un nome interessante, ma altrettanto lo potrebbe essere quello di Flavio Bonardi (ex Presidente della Centro), oppure Nini Ferrari (attuale consigliere comunale)…non so alcuni nomi si potrebbero “spendere”.

  3. Che i nomi che circolano non siano quelli che poi si contenderanno il ruolo di sindaco. A quando un progetto in idea di città , a quando “nominati” fuori classe del servilismo al potente di turno verranno sostituiti con persone capaci e con una professionalità alle spalle che non sia la sola carierà politica. Quando questo accadrà allora i cittadini torneranno a votare. Basta politici trombati.

  4. Le primarie sono oggi l’unico metodo democratico di fronte al caos del centrodestra….. Rolfi vuole candidarsi? Il cavaliere bianco vuole correre? Si facciano avanti e decidano gli elettori, basta imposizioni dall’alto e mi stupisce che proprio lei proponga questo!!!

  5. Rolfi: bisogna vedere se rinuncia agli onori regionali (in scadenza proprio nel 2018) per tentare di sobbarcarsi gli oneri di primo cittadino bresciano (6.000 euro di meno netti al mese…). Bonardi: troppo inesperto ed anche troppo “minicandidato” per riunire tutto il centrodestra in una leadership autorevole. La Ninì Ferrari, pidiellina titolare politica di una falsa Lista Civica, si è già spesa per la causa e non porterebbe nuovo valore aggiunto. E pensare invece all’imprenditore Bonometti, Presidente AIB ? Ambizioso, si sa muovere, mastica di politica e ne sa di qualsiasi tema attuale cittadino. E aggregherebbe anche indecisi e persino alcuni dello schieramento opposto.

  6. PIOVANELLI CERCA IL CAVALIERE BIANCO, INVECE ARRIVERA’ QUELLO VERDE PERCHE’ LA LEGA E’ L’UNICO PARTITO CHE HA DELLE IDEE E UNA PROPOSTA NEL CENTRODESTRA BRSCIANO!!!

  7. Scrivere tutto in maiuscolo è segno di alta cultura ? O forse è solo questione di bassa lega. In attesa del cavaliere verde e della padania libera ( è da quasi trent’anni che i leghisti ne parlano ) godiamoci il primo matrimonio civile tra padani omosessuali a Brescia.

  8. Non ho mai gradito le imposizioni, ne dall’alto ne dal basso.
    Le primarie sono un metodo democratico, ma presentano alcune criticità: sono soggette a manipolazione e sono la fuga dalla responsabilità da parte dei partiti i quali rivendicano il merito in caso di vittoria del candidato ed attribuiscono la colpa della sua sconfitta a chi l’ha votato alle primarie.
    Il cdx non le ha mai fatte, è sicuramente un’esperienza che potrebbe sperimentare. Ho molti dubbi che a Brescia i partiti trovino un accordo nel farle. Angelo Piovanelli.

  9. Prima della scadenza del mio mandato da consigliere comunale ho lasciato (in tempi non sospetti) il PDL, prevedendone il fallimento (poi verificatosi). Non sono più stato Gelminiano, non mi sono più ricandidato alle successive (le ultime) elezioni amministrative e non ho tessera di partito.
    Un libero cittadino cui le idee e gli ideali non sono però venuti meno. Bresciano da generazioni vorrei una città diversa. Non mi soffermo su critiche all’attuale amministrazione comunale (quelle le sappiamo fare tutti), ma rispetto a questo governo della città dico che si può fare di più e meglio; che Brescia merita una dimensione più nobile della politica.
    Al prossimo appuntamento elettorale non vedo altre coalizioni o partiti in grado di contendersi la guida delle Loggia se non il csx e il cdx. Il movimento 5 stelle a Brescia, col 7% alle ultime elezioni e l’indisponibilità agli accordi per il ballottaggio, non cambia lo scenario. Già ! Una scelta limitata. I movimenti civici “veri” non riescono ancora ad emergere e non vedo la forza di scelte di voto rivoluzionarie. Quindi, o il sindaco attuale o un candidato sindaco di cdx in grado di rimotivare la partecipazione al voto, dare autorevolezza alla politica e rendere la competizione un po’ accattivante. Mi interessa capire chi possa dar corpo ad una inedita figura di candidato. Angelo Piovanelli.

  10. Cercando fuori dalla cerchia dei soliti o dei professionisti della politica, qualcuno si trova. Purché decisamente onesto, affezionato alla sua città e dimostratosi capace in qualche seria attività, con un forte impegno civico. È il centro destra che deve decidersi se essere liberale nel senso nobile della parola, oppure neofascista. Nessun candidato serio può essere contemporaneamente le due cose.

  11. “Mi interessa capire chi possa dar corpo ad un’inedita figura di candidato”, dice Piovanelli. E bastavano queste tredici parole, anziché un articolo. Perché di indedito non si vede proprio nessuno, soprattutto da ritenersi in grado di battere Del Bono. C’è sempre la Viviana: ha perso due volte, può perdere anche tre e poi quattro nel 2023, viste le probabilità di vittoria del centrodestra a Brescia.

  12. Personalmente riprenderei il tema del futuro sindaco a ottobre 2017 cioè dopo che si saranno conclusi gran parte dei programmi della Amministrazione Del Bono. Brescia sarà ad allora soddisfatta del suo assetto e del suo tenore di vita cittadina ? È giusto rinnovare l’incarico o no ? Il giudizio dovrà essere più oggettivo possibile.

  13. O bella. Il Consulente personale di Del Bono, Sandro Belli, ci dice che i cittadini dovranno già nel 2017 tirare le somme sull’operato dell’Amministrazione cittadina con riferimento ad “assetto e tenore di vita”: sono questi i due parametri di riferimento secondo lui ? E poi, cosa c’entra l’esecuzione o meno del programma di governo della città votato nel 2013 dagli elettori della coalizione di centrosinistra, e quindi il consenso di quello schieramento, con la scelta del candidato di centrodestra ? Boh…

  14. C’è un sindaco e sta lavorando bene pur tra mille difficoltà. Ripartiamo dal giudizio su di lui come dice giustamente Alessandro Belli, ragionare soltanto per parte presa è figlio di una vecchia visione… Decisamente superata!

  15. Certo che c’entra. Qualsiasi candidato, tanto più se di centro destra, dovrà saper valutare il lavoro fatto dalla Amministrazione alla data di fina anno 2017 ( ad es. ottobre) ed esser capace di proporre di meglio oppure, se gli sembrerà ok, saperlo riconoscere ed event. Impegnarsi a continuare. Penso che in una città Sindaco e giunta svolgano un compito ed un lavoro più “amministrativo” che ” politico”, più ” cittadino ” che non “nazionale ” e ancor meno “internazionale”, quindi… mi piacerebbe più un sindaco non eccessivamente ” partitico”, un uomo con forte sentimento civico, libero nel giudizio e nell’azione.

  16. Bonometti Sindaco? E’ bravo, non c’è dubbio! Conosce Brescia, conosce la politica, sa di economia, è stimato ed apprezzato, a Brescia e fuori. E’ intelligente! Quindi, non ci pensa nemmeno, ovviamente…

  17. Ah, ci scusi, non avevamo capito bene: Sandro Belli unico candidato Sindaco nella tornata del 2018. Fortunato lui, non dovrebbe nemmeno andare a prendersi i voti uno ad uno, casa per casa…

  18. Ringrazio il lettore per quella sorta di nomination che mi riguarda….lo rassicuro : non mi sento né cavaliere bianco, né cavaliere verde, né tantomeno candidato sindaco…poi, un sindaco già nonno francamente non lo vedo !
    Grazie

  19. Io Belli non ce la vedrei male con il centrodestra, ma è un po’ troppo libero di idee per sottostare a certi diktat… Non credo che i partiti potrebbero accettarlo.

  20. Come fanno i cittadini a non perdere fiducia in tutte le forze politiche quando la sicurezza, l’identità e le leggi di questo Paese e non solo sono cosi’ calpestate e vedi ore e ore di trasmissioni televisive politiche, tutte partite con bassissimi ascolti, probabilmente perchè anzichè entrare nel merito dei problemi connessi all’immigrazione e invasione, il modo migliore che trovano è non parlarne. A che serve avere 1 camera o 2 Camere se poi le leggi che si emanano vengono disattese. Proprio adesso a LA7 ci stanno facendo vedere come a Como o a Ventimiglia i profughi non vogliano entrare nei centri preparati perchè vogliono andare in Europa. Ma possibile nessuno informi questi immigrati che non possono fare ciò che vogliono? Non solo stanno calpestando la legge sull’ingresso in Italia, ma persino quella sull’ingresso in Schengen ossia in Europa, che non consente la clandestinità. E anche se scappano dalla guerra non possono andare dove vogliono a loro piacere , ma persino la legge internazionale rappresentata dalla Convenzione di Ginevra 1951 consente loro di entrare clandestinamente senza essere puniti per il loro ingresso illegale, solo se vanno alle autorità di quel Paese a giustificare con motivazioni valide l’ingresso illegale e da qui possono andare in altri Paesi solo se chiedono l’autorizzazione. Perciò noi non siamo Paesi confinanti nè della Siria nè dell’Africa, quindi da noi dovrebbero essere puniti per l’ingresso illegale e non lasciati fuori liberi creando insicurezza per gli italiani. Quando i nostri rappresentanti politici parleranno di leggi e di rispetto delle leggi anche da parte degli immigrati!!!

  21. Incredibile. Questa volta che Papa Francesco ha fatto una affermazione totalmente condivisibile e cioè che uccidere in nome di Dio è satanico e tutte le religioni dovrebbero dirlo, anzichè aprire un dibattito in tal senso hanno sotterrato questa dichiarazione!!! Forse perchè ormai tutti hanno capito che nel Corano c’è una indicazione chiara che invita tutti gli islamici siano essi moderati o non, ad uccidere i miscredenti e proprio questo indurrebbe a pensare che concedere cittadinanza italiana ed europea o anche ASILO a chi ci vuole morti sia analogamente satanico e ingiusto???

  22. xINCREDIBILE. Guarda che a tutte le religioni secolarizzate non interessa la vita o la morte di una persona, interessa solo il potere e il perpetuarsi sulla società. I musulmani sono ancora all’uccidere perchè la loro società non si è ancora evoluta, non c’è come qui, un laicismo che condanna queste pratiche. Quindi la nostra religione usa altre armi per uccidere il prossimo, tipo quella dell’indifferenza che adopera monari nei confronti di quella persona ingiustamente licenziata da un parroco dopo anni che era assunto come sacrestano, per prenderne un altro più simpatico al parroco stesso, buttando il primo su una strada e disinteressandosi completamente. Monari che fa: finta di niente e poi, dopo le giuste insistenze, ponzio pilato. Anche questo è un modo di uccidere in nome della religione, o meglio, gli uomini di chiesa uccidono sotto la protezione della religione….

  23. Ma cosa vuoi che interessi al clero, la gente che ha bisogno? A loro interessa raccontare le solite storie per posa, vivere completamente al di fuori della realtà, stile giovin signore del Settecento, ignorare e aborrire i problemi, scansare chi gli crea rogne perchè li richiama alla responsabilità, ed incassare l’8 per mille per garantire i loro agi. Bella la vita di questa gente che si ispira ad uno che è morto in croce! Ma non si accorgono della contraddizione di fondo?

  24. Onore al merito. Non me l’aspettavo da Papa Francesco una uscita simile ed è stata davvero sorprendente oltre che condivisibile al 100%. Uccidere in nome di Dio è satanico e tutte le religioni dovrebbero dirlo, non solo significa una presa di distanza della Chiesa Cattolica dalla violenza in nome di Dio, ma anche puntare il dito anche nei confronti di quella parte di ISLAM cosiddetta moderata che se ne guarda bene dal farlo. E se è satanico uccidere in nome di Dio, lo è parimenti concedere cittadinanza italiana ed europea e soprattutto ASILO a chi professa una religione che ci vuole morti e sottomessi. Speriamo ne prendano atto i nostri governanti e comincino a rispettare le leggi anche quella europea sull’asilo che ci vieta di dare asilo a chi rappresenta un pericolo per la nazione. Come non considerare un pericolo perla nazione chi pensa di noi che siamo infedeli da eliminare o che ci vuole tutti islamici!!!

  25. Ammazzare il prossimo in nome di Dio non è una bella cosa. Già ammazzarlo in nome dei soldi, è un pochino più accettabile, al limite può essere un incidente, come dimostra l’assassinio dell’operaio schiacciato a Piacenza; se poi ammazziamo in nome della democrazia occidentale e del libero mercato, sfioriamo la santità. Ma andate a…

  26. x@INCREDIBILE: anche uccidere una persona levandole la dignità e disinteressandosi in nome di Dio e della propria parrocchia o diocesi è satanico, non trovi? Eppure per monari non lo è, per la curia nemmeno. Quindi vedi che, a seconda degli interessi e delle comodità di ciascuno, clero in testa, tutto è relativo, come vedi…

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