I grillini alla Loggia: Omb è da mettere in liquidazione

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Omb è da liquidare, non da inglobare in Brescia Mobilità. A dirlo sono i rappresentanti bresciani del Movimento 5 Stelle con una nota che ripercorre la storia dell’azienda inglobata dalla Loggia nel 2009, accusando la giunta Paroli di aver messo in atto un’operazione fallimentare e la successiva giunta Del Bono di aver temporeggiato troppo sulla vicenda.

ECCO IL TESTO INTEGRALE

L’articolo sul Giornale di Brescia del 25 agosto 2016 ci riporta alla luce il buco (finora) di circa 26 milioni di Euro generato dall’acquisizione di OMB, avvenuta nel 2009, da parte dell’ amministrazione Paroli con l’avvallo, a dire dell’ex sindaco, di importanti esponenti del PD locale (cosa che peraltro non stupisce affatto stante il consociativismo soffocante che domina da decenni in città).

Ad aggravare la situazione, il fatto che la nuova amministrazione Del Bono abbia fatto trascorrere troppo tempo prima di trovare una soluzione adeguata, contando in un risanamento che non è mai arrivato e sperando di non rendere chiaramente pubblico il danno che l’operazione avrebbe causato alla finanze del Comune (e quindi ai cittadini).

Questo tergiversare ha causato ulteriori esborsi e quindi un ulteriore aggravamento delle perdite per il Comune, che sono finora stimabili in circa 26 milioni di Euro; ma non è finita qui.

Brescia Mobilità (che controlla OMB International), dopo la vendita di OMB Technology al gruppo Busi, detiene ancora crediti e quote verso OMB International per circa 11 milioni di Euro; tali importi sono a rischio in quanto la possibilità di OMB International di rimborsarli dipenderà dalla sua capacità di farsi, a sua volta, rimborsare crediti verso propri clienti di dubbia esigibilità. Per questo motivo, il danno economico potenziale dell’operazione per il Comune potrebbe raggiungere i 37 milioni di Euro. Riassumendo, ad oggi il Comune ha sborsato oltre 47,4 milioni di Euro, ottenendo in cambio immobili per 10,4 milioni di Euro; le perdite già accertate sono di 26 milioni, mentre 11 milioni sono a rischio.

Come M5S ci siamo astenuti sulla delibera di indirizzo approvata in Consiglio che dava mandato a Brescia Mobilità di trovare la soluzione migliore per le casse comunali e per la sorte dei dipendenti condividendo la strada delle vendita dell’asset produttivo scorporato in OMB Technology, senza lesinare forti critiche all’operazione torbida di acquisizione della società privata detenuta da Mascialino con motivazioni che troverete qui http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/brescia/2013/11/

Ora apprendiamo dalla stampa che riguardo a OMB International si sta valutando se procedere con la messa in liquidazione o, piuttosto, con l’incorporazione nella controllante Brescia Mobilità.

Riteniamo che la soluzione migliore sia quella della messa in liquidazione; lasciare ad OMB International la propria autonomia giuridica consentirà infatti di monitorare l’andamento della procedura di liquidazione e quindi l’effettivo incasso dei crediti "dubbi", permettendo di determinare in modo più trasparente il conto finale di questa sanguinosa operazione per i cittadini bresciani.

Con la fusione, invece, i conti di OMB International si confonderebbero con quelli della controllante, rendendo meno intelleggibile la chiusura di tutta la vicenda.

Auspichiamo in ogni caso che i cittadini si rendano conto di come le scelte, affrettate e non trasparenti, effettuate senza alcuna condivisione e dibattito pubblico compiute dall’amministrazione si ripercuotano per anni sulle casse comunali e quindi sulla possibilità di rendere ai cittadini bresciani i servizi cui hanno diritto.

Per questo è dovere di ogni cittadino partecipare al dibattito pubblico e fare sentire la propria voce sulle questioni determinanti per la città e per i suoi bilanci.

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1 COMMENT

  1. Esatto: già fatto prima, come di consueto. Infatti chi partecipa “in rete” ne ha discusso, trasferito pareri e idee al Laboratorio Economia” (una decina di esperti, tre dei quali ex amministratori pubblici, che si riuniscono “fisicamente” una volta alla settimana: da qui la chiarezza dei numeri esposti) che ha provveduto a condividere un testo di comunicato stampa coinvolgendo anche Laura Gamba. Da qui il risultato sopra riportato. Fanno così anche gli altri nella politica rappresentativa ? No, assolutamente no, questa si chiama democrazia partecipativa.

  2. Ma gli “ex amministratori pubblici” chi sarebbero? In che partiti militavano? Tra-spa-ren-za! Tra-spa-ren-za! Dove possiamo trovare questa informazione?

  3. Si iscriva prima ufficialmente “in rete…” al M5S (obbligo di documento non scaduto in formato inseribile nel sito nazionale per poi disporre di Username e Password)e quindi si presenti pure, dicendo chi è e che cosa sa e fa, al Laboratorio Economia nella Sede del Movimento 5 Stelle, partecipi e verifichi di persona: più trasparenza di questa. E poi, sia sincero, si tratta solo di curiosità (la sua). La trasparenza, cioè quella doverosa per chi gestisce la cosa pubblica, non c’entra una cippa lippa: si riuniscono non dei Massoni o una cosca mafiosa, bensì persone che liberamente mettono a disposizione professionalità e competenze per una causa politica. Arrivederci a presto.

  4. Quindi, chi sono gli esperti? E chi sono gli ex amministratori pubblici? Certo che la mia è una curiosità: erano del PD? Di Fratelli d’Italia? Dell’Italia dei Valori? Niente, lo saprà solo chi manda la carta d’identità al proprietario del marchio e al figlio del re! Arrivederci Roma…

  5. Nessuno ha la cortesia di voler rispondere ad una semplice curiosità? Chi sono i tre “ex amministratori pubblici” che lavorano nella commissione? Non sarà mica un segreto! E’ uno scherzo che per conoscere chi lavora in una commissione ci si debba iscrivere al movimento o il commentatore dice sul serio? In tal caso, mi dovrei iscrivere anche al PD, a Fratelli d’Italia e a tutti gli altri partiti per sapere chi lavora in una delle loro commissioni?

  6. Tutto tace, nessuno risponde: la curiosità sulla composizione della commissione resta. Tocca dare ragione al “bomba”: prima era tutto un parlare di streaming, adesso avete “finito i giga”?

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