Renzi e il referendum costituzionale, il mio sì è critico

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di Claudio Bragaglio – Aderendo, nel gennaio 2016, al “ Comitato del Sì al Referendum”, promosso dal PD di S.Polo, mi erano ben chiare le implicazioni. Un “Sì critico”, il mio, non per dubbi, ma per motivazioni distanti da pregiudizi. Al punto da confermare il mio Sì “nonostante” gli argomenti di alcuni suoi sostenitori. Renzi e Boschi inclusi. Penso ad alcune loro improvvide posizioni. Che – anche per “moral suasion” di Napolitano e Mattarella – hanno registrato una virata quanto mai opportuna. Con l’ammissione di errori ed un cambio di direzione, per non porre a rischio l’esito referendario, prima immaginato invece come una marcia trionfale.

Un “Sì critico”, accolto da opposte ed acide ironie. Per gli uni, un errore nella battaglia campale che traccia il solco al di qua ed al di là del renzismo. Per gli altri, il tentativo di bagnar le polveri delle cannonate contro i conservatori del No. Pazienza.

Nel merito, lo sappiamo tutti, non si tratta d’un capolavoro di costituzionalismo. Se fossimo alla prima prova, un’esemplare bocciatura ci starebbe. Ma si dà il caso che qui, oltre l’ultimo scolaro, son messi sotto torchio una scuola intera e fior di professori degli ultimi trent’anni.

Infatti la storia delle riforme è lunga e pure fallimentare. Dalla Commissione Bozzi, attraverso la De Mita-Jotti, fino alla bicamerale di D’Alema. Ma non solo. È pure storia di acrobatiche proposte. Non polemizzo col Centro Destra – cosa fin troppo facile – mi limito al Centro Sinistra che, dal 1996 ulivista in poi ha sposato le più disparate forme di governo. Oscillando con disinvoltura tra centralismo e federalismo. Tra cancellierato, premierato e semipresidenzialismo. Per non dire delle varie leggi elettorali. Con l’innesto elettorale del maggioritario sul tronco proporzionalista della Costituzione. Con i pro e i contro il Mattarellum. Portando in dote persino il “brand” originario del “Porcellum” a Calderoli, con la legge regionale delle liste bloccate della Toscana, nel 2003.

Lo stesso D’Alema, oggi incline al minimalismo riformista, s’era allora avventurato in modifiche ampie e radicali della Costituzione, facendo proprio persino il semipresidenzialismo.

La variopinta storia d’insuccessi mi fa privilegiare il quadro delle “riforme possibili”, piuttosto che l’ulteriore attesa delle “riforme migliori”. Positivo il superamento del bipolarismo paritario, ma senza indulgere nella retorica della cancellazione del Senato che bene o male rappresenta le autonomie locali. Meglio il bilanciamento costituzionale del monocameralismo. Bene la decostituzionalizzazione delle Province, ma senza cancellare un ente intermedio tra Comuni e Regioni. L’articolo 70, sull’iter legislativo, è invece ingestibile ed avrà vita breve. Non ho inoltre difficoltà a condividere alcune critiche esposte nel Documento dei Dieci, con le firme dei Senatori Paolo Corsini e Massimo Mucchetti. A coglierne anche l’utilità politica, oltre che la legittimità.

Insomma luci e ombre, ma la prevalenza delle prime sulle seconde mi ha predisposto per il Sì. Ma ciò che squilibra l’assetto istituzionale è l’Italicum, che distorce la rappresentanza politica e la natura stessa dei partiti. Questo il punto dirimente. E tale legge elettorale va modificata. La contrarietà alla Riforma nasce anche da ciò. Dal “vulnus democratico” di due terzi del Parlamento composto dai nominati d’un sistema partitico delegittimato.

Incomprensibile il traccheggiamento di Renzi. Vuoi per incertezza o per un calcolo politico. Sta di fatto che i più gli chiedono la modifica: da Napolitano, a Violante, da Franceschini ad Orfini, a Veltroni, oltre che Bersani… Ma a quel passaggio – prima o dopo la Corte, per convinzione o costrizione – son convinto si arriverà. Se, come penso, Renzi concepisce la sua politica in funzione del potere, m’attendo un soprassalto suo di lucidità e di realismo.

Il Referendum è importante. Ma per la sinistra PD non è la madre di tutte le battaglie che in questi anni non si son fatte, si son perse o sbagliate. Quando è nato il PD, portando alla dissoluzione l’autonomia della sinistra riformista. Quando nello Statuto s’è voluta la coincidenza di ruolo tra segretario del PD e capo del governo. Quando s’è sostenuto un ritorno al PD dell’origine, ritenendo che Renzi fosse un figlio illegittimo.

Ma nel porre in relazione il No al Referendum con la fine del Partito della Nazione, vanno anche spiegate molte cose. Le disinvolte divisioni della sinistra di questi anni, le autorevoli diserzioni, l’assenza di leadership e di unità. E come la sinistra riformista possa ora traguardare il PD, e se stessa, oltre il Referendum. Ed anche oltre Renzi.

Senza sciogliere questi nodi non c’è progetto d’una alternativa vera. Né prospettive per una battaglia cieca.

Senza indulgere in facili retoriche, si tratta di capire che le cose si posson mettere ancor peggio per il Paese. Con l’Europa a pezzi e guerre alle porte. L’immigrazione ingovernata. E con un populismo all’orizzonte da far rimpiangere persino Grillo. Il tema della rappresentanza democratica (legge elettorale ed “elettività” del Senato) è oggi la via praticabile per ri-legittimare anche la stessa riforma costituzionale, per ricomporre l’unitarietà del centro sinistra e del PD. Non comprendere questo significa aver smarrito il senso reale delle cose. Non aver ancora capito che l’avanguardismo renziano della prim’ora è finito. E che si tratta non più del cambiamento altrui, ma – ben più difficile – del farsi alfieri del cambiamento proprio. Se ne si è all’altezza…

Claudio Bragaglio

Direzione lombarda del PD

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56 Commenti

  1. Mi pare di capire prof. Bragaglio un sì al Referendum soltanto come un male minore, per i tempi infausti che corrono. Una terza via non tra comunismo e democrazia, tra socialismo e liberismo ma tra Renzi e D’Alema.

  2. Mi scusi caro professor Bragaglio lei non era quello che aveva scritto un appello pubblico per chiedere a D’alema di guidare la riscossa della sinistra del Pd?

  3. Breve riflessione pratica. Ci serve un parere di Bragaglio sull’iter parlamentare legislativo che il nuovo assetto istituzionale dovrebbe velocizzare: un caposaldo delle innovazioni targate Renzi-Boschi. Leggendo e rileggendo il tutto non si trova assolutamente nulla “di veloce” nell’iter, anzi una serie di previsioni ambigue, di opzioni ondivaghe, persino di rimandi equivocabili. Il tutto con un Senato del tutto depotenziato composto da nominati e supertargati membri dei consigli regionali che rinviano ad un altro e diverso esercizio del consenso elettorale. Se aggiungiamo le perversioni dell’Italicum che, nel nome della governabilità, afferma di fatto che il voto di un cittadino dato al partito vincente vale tre volte rispetto a quello dato ad un partito non vincente, la sensazione è che “scegliere il male minore” non basti per giustificare il consenso ad un esercizio scorretto e pericoloso della democrazia rappresentativa.

  4. Stradivarius per l’art. 70 penso che a volte ci voglia della genialità anche per raggiungere la perfezione d’una stupidaggine. Da un procedimento legislativo sian passati ad una decina! Come ho scritto ritengo che una cosa così aggrovigliata non avrà vita lunga. Un’ombra evidente della riforma. Si legga bene il nuovo art. 55 e si vedrà che il Senato ha funzioni rilevanti per il sistema delle autonomie locali e regionali, nonché per la formazione e attuazione delle politiche europee. Se si pensa che gran parte degli atti ha ormai in modo diretto od indiretto emanazione dalla UE ci si rende conto che il bicameralismo è sì differenziato, ma è per nulla (e per fortuna) cancellato. Siccome è ipotizzabile che tra Camera e Senato possano esserci anche maggioranze diverse ci si rende conto che o il procedimento legislativo viene reso semplice e chiaro, altrimenti è la paralisi. La via d’uscita è indicata da Zagrebelsky, ovvero quella di un Senato che ha un potere di “richiamo” delle leggi approvate dalla Camera, ma è poi la Camera ad approvare in via definitiva.

  5. Perché i senatori sono nominati , supertargati e non si sa cosa altro per stradivarius , il solito bastian contrario , se come dice la riforma “vengono eletti in conformità alle scelte degli elettori – cioè dei cittadini – per i candidati consiglieri regionali?

  6. In questa riforma costituzionale si dovrebbe riportare il titolo V come era prima del 2001, quando le Regioni potevano legiferare ma solo nel rispetto di leggi dello Stato e avendo come tetto le leggi dello Stato e questo era garanzia di uguaglianza dei cittadini in tutto il Paese a differenza di ora che si è introdotta la disuguaglianza e disparità di trattamento delle persone da Regione a Regione soprattutto nella sanità, in piena lesione del principio di uguaglianza su cui si fonda lo Stato democratico. Poi manca l’abolizione delle Regioni a Statuto Speciale che godono ingiustamente di privilegi maggiori rispetto alle altre,. Manca la modifica del diritto di asilo che come abbiamo visto è diventato un diritto all’invasione e ancor piu’ all’assurdo obbligo di mantenere a proprie spese interi continenti. Viene la pelle d’oca sentir dire che chi scappa dalla guerra ha diritto d’asilo e riscontrare poi che il nostroi Paese abbia concesso protezione sussidiaria a un presunto Jhadista come è successo a Mestre e all’intera famiglia!!! Chi scappa dalle guerre deve avere certamente diritto alla protezione ma non ad invadere akltri Stati e quindi il diritto di asilo andrebbe garantito in campi di protezione ONU ognuno nei propri continenti e a spese internazionali dei Paesi iscritti all’ONU.

  7. Ho letto Costituzione, ma bisogna pur decidere se si è statalisti o federalisti o autonomisti. Le regioni sono in crisi ma non è tornando a prima del 2001 che risolviamo i nostri problemi. Mentre condivido la soppressione delle regioni a statuto speciale.

  8. @ Pentito? La lettera a D’Alema è del febbraio del 2014 e la condivido ancora ora, per allora. Una dura accusa (si può verificare, è in rete..) verso i generali che abbandonano la battaglia. Anche nel mio ultimo intervento parlo di “autorevoli diserzioni”. A D’Alema chiedevo di mettersi in campo per favorire un nuovo progetto per la sinistra nel PD. Non l’ha fatto. Preferendosi conferenziere in giro per il mondo. E pure Cincinnato, il generale tornato ai campi e richiamato poi al comando. Ma passato alla storia proprio perché un’eccezione. Oggi D’Alema ritorna per una battaglia, ma non è altrettanto chiaro per quale progetto politico. Vedremo…Ma una cosa è certa. Renzi ci ha obbligati a considerare le sue parole con disinvoltura. È il suo stile. E da prendere com’è. Con lui valgono solo i rapporti di forza. Come si vede anche per i suoi recenti cambiamenti. Applicando il detto: prendere (neppure solo il “vedere”) cammello, e (solo dopo) pagare moneta. Così per l’elettività del Senato, per la modifica dell’Italicum. Ognuno fa poi ciò che ritiene. Per quel che mi riguarda ho scelto da mesi il SI’ alla riforma costituzionale e la battaglia contro l’Italicum.

  9. Una cosa è certa, la riforma del titolo V del 2001 è stata una vera ingiustizia, perchè avrebbe dovuto portare le autonomie locali piu’ vicine alla gente, ma niente di tutto ciò è avvenuto. In piu’ non sono calate le tasse statali ed in compenso sono cresciute quelle a livello locale. Per non parlare della sanità vero punto dolente in cui non èp tutelata per nulla l’uguaglianza dei cittadini. Infatti in alcune Regioni si paga il ticket in base al reddito o all’ISEE e in altre no, e basterebbe solo questo per dichiarare questo in piena lesione del principio di uguaglianza su cui si fonda uno Stato democratico. La sanità dovrebbe tornare tra le materie esclusive dello Stato ed essere gestita in modo uguale per tutti in tutto il Paese, per il semplice fatto che la salute è un diritto universale e come tale deve esseretutelato in modo uguale in tutto il territorio nazionale, non come ora diverso da Regione a Regione. Il federalismo o autonomia regionale introdotto dal titolo V del 2001, è stata una vera ingiustizia della quale ancora dovremo subire gli effetti negatici visto che nemmeno questa riforma costituzionale la sta sanando.

  10. il prof. Bragaglio fa come spesso accade strani ragionamenti. Oggi dice si ad una riforma che se fosse stata proposta dal centro-destra lo avrebbe visto invitare i partigiani, i sindacati le forze politiche tutte alla mobilitazione… Ma si sa, la più bella costituzione del mondo oggi ha trovato in Boschi e Renzi le menti idonee al suo aggiornamento. Nessuna riflessione sulla condivisione anche parlamentare del testo. E’ strano, persino il partito comunista all’epoca costituente era più critico e meno ottuso. Qui con la BUGIA della velocizzazione ci stanno preparando un danno che ci vorranno decenni per riparare. Ma in fondo per un posto al sole i nostri rappresentanti sono disposti ad ogni compromesso. Peccato

  11. @uno a caso. Ficcante la tua critica. Ma mettiamola un po’ diversamente. Se a Renzi capita di (dover) cambiare posizione? Si deve esser sempre contro o a favore…a prescindere? In questo modo si è cmq “renzi-dipendenti”. Ed io non lo sono per nulla. Di testa e di pelle. Valuto in autonomia atti e posizioni reali (diffidando delle sue volatili parole) e mi schiero. Per l’adesione al PSE, la Cirinnà, contro l’austerità neoliberista in Europa… a favore. Se sostiene (come in queste ore) che cambia l’Italicum (prima prendere cammello, poi pagare moneta) sono a favore. Su molte altre cose no. Se poi debbo fare un bilancio se son più le cose a favore che quelle contro le posizioni di Renzi…vale, e per un lungo elenco, questa seconda che ho detto! Tutto qui.

  12. @Ortensia:Come si direbbe dalle ns parti: tai co tate crape. Molte le proposte buone (dal mattarellum al bersanellum, con candidature di collegio uninominali e senza preferenze). Ma forse più praticabili sono quelle che cambiano la sostanza ma meno la forma. Ovvero: togliere i capilista nominati (o ridurli alla metà, portando le circoscrizioni da 100 a 50, quindi più grandi). Per es. Brescia non due ma una sola circoscrizione. Ridurre le pluricandidature di circoscrizione. Introdurre nel ballottaggio la possibilità di coalizioni, come avviene nei comuni al di sopra dei 15 mila abitanti, ma oggi con l’Italicum escluse. Quest’ultimo per me è il passaggio politicamente più significativo. Escluderei invece il turno unico, pur voluto da molti in chiave anti M5S.

  13. Coalizioni ma solo nel ballottaggio ? Ovvio. Già, perché sarebbe nel ballottaggio così com’è che il PD si suiciderebbe a favore del M5S. Aggiungiamo che il M5S non fa alleanze con nessuno, mentre il Pd (e soprattutto Bragaglio…) pur di vincere farebbe coalizioni abominevoli e orrende con chiunque. Tra l’altro contraddicendo in ciò l’idea originaria del nuovo sistema elettorale per sconfiggere gli inciuci a macchia di leopardo per l’Italia. Schifezzate su schifezaate.

  14. @Orrore,(fatta eccezione per alcune realtà della Campania o simili, dove non si tratta di politica ma di malavita), nella realtà delle grandi città fino ai comuni al di sopra dei 15 mila ab., dal 1993 (legge 81) vige il sistema di un ballottaggio nel secondo turno tra coalizioni. Dimmi dove hai riscontrato, come tu dici , “coalizioni abominevoli e orrende con chiunque… Schifezzate su schifezzate.”? Eppure da quasi 25 anni nei Comuni (e Province) c’è stato il doppio turno di coalizione, quello che ha funzionato meglio!

  15. il difetto del tuo ragionamento,caro Bregaglio, sta nel manico. Dire che la “rappresentanza democratica (legge elettorale ed “elettività” del Senato) è oggi la via praticabile per rilegittimare anche la stessa riforma costituzionale, per ricomporre l’unitarietà del centro sinistra e del PD” si prende il toro per la coda e non per le corna. Nell’assegnare a un sistema di rappresentanza una funzione quasi salvifica, in grado di riqualificare partiti e riforme costituzionali, non si coglie la profondità della crisi del rapporto tra cittadini e istituzioni. Renzi si muove per ingabbiare la società nel recinto del populismo di governo al contrario del populismo grillino che agisce per amplificare il risentimento sociale. In questo terremoto la soluzione non sono certo delle labili “architetture” elettorali. La minestra riscaldada la sènt dè föm.

  16. Una cosa è certa, andrebbe cambiato e subito l’articolo della Costituzione sull’asilo. I Padri Costituenti ci avevano regalato una Costituzione (peggiorata enormemente poi dalla modifica del titolo V del 2001), quasi perfetta, a parte le Regioni a Statuto Speciale e il diritto di asilo. Che questo articolo sull’asilo fosse cosi’ poco protettivo e oserei dire pericoloso per la nostra sicurezza, identità e civiltà e consentisse il diritto all’invasione, alla sopraffazione, alla prepotenza di interi popoli o continenti non ce ne eravamo mai accorti fino al nostro ingresso in Europa, e c’è da chiedersi se non siano direttive europee ad averla incentivata. Prima dell’ingresso in Europa infatti non si è mai verificata una simile invasione di clandestini o richiedenti asilo o di furbi o prepotenti e persino terroristi che si prendono gioco di noi fino ad arrivare al punto di sostenere che ci sottometteranno con l’utero delle loro donne e con le nostre leggi. Infatti c’è da tremare al pensiero che il nostro Paese abbia potuto dare protezione sussidiaria anche a un presunto terrorista e famiglia come è successo a Mestre con privilegi cosi’ assurdi e superiori a quelli dei disoccupati italiani o anche solo dei cittadini semplici, da far pensare di come sia stato possibile che non siano stati dichiarati incostituzionali o discriminatori. Se però fino al 2006 la Cassazione ha stabilito nella sentenza 18549 che il diritto di asilo internazionale non correla col dovere corrispondente dello Stato di concederlo, che il diritto di asilo non è contenuto nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Che il diritto di asilo costituzionale è da intendersi come diritto di accedere nel territorio al fine di presentare la domanda di asilo ma non ha contenuto piu’ ampio di ricevere un permesso di soggiorno fino all’esito della domanda ed una volta ricevuto il diniego di asilo il ricorso la Cassazione lo rigetta, allora è evidente che per evitare l’invasione dell’intera Africa e Medio-Oriente è l’articolo della Costituzione che andrebbe modificato in modo che il diritto di asilo costituzionale tenesse conto piu’ dei nostri diritti alla sicurezza, ai nostri valori e identità e non ci obbligasse come il diritto internazionale non solo a non concedere asilo ma nemmeno di accedere nel nostro territorio clandestinamente anche solo per presentare la domanda di asilo. Sembra quasi che rispetto agli altri Paesi del Mondo solo l’Italia si trovi spiazzata a dover subire inerme l’invasione anche solo per consentire di fare una domanda di asilo. Dica a Renzi che piu’ che la legge elettorale sarebbe mille volte piu’ importante cambiare a livello costituzionale la formula del diritto di asilo che non consenta nè l’invasione, nè la sopraffazione, nè la sottomissione rispetto al mondo men che meno ai terroristi che l’ISLAM genera, e che il diritto di asilo venga cambiato internazionalmente e attuabile solo in campi profughi gestiti dall’ONU e a spese di tutti gli Stati iscritti all’ONU e ognuno nei loro continenti, altrimenti si crea una sorta di condizione sociale eletta con piu’ diritti rispetto agli altri e questo non è nè giusto nè costituzionale

  17. L’hai gia’ detto un miliardo di volte, vai a fare un giretto invece di continuare a smanettare sciocchezze dalle 5 di mattina fino all’una di notte. E’ un consiglio spassionato se non vuoi finire, prima o poi, sul lettino dello psicanalista.

  18. Chi la dura la vince dice il proverbio dei nostri vecchi saggi. Qualcosa si muove se finalmente 3 Presidenti di Regione hanno sottoscritto la Carta di Genova con cui si chiede anche di applicare il reato di clandestinità e di vietare l’ingresso in Italia ai clandestini e tante altre importanti novità tra cui anche il condividere la Carta dei valori di cittadinanza e integrazione. Peccato che questo Governo sia sordo e di tutto parli fuorchè di questa invasione e di come risolverla. Forse perchè sta dalla parte sbagliata ??

  19. Proprio poco fa al TG Studio Aperto la notizia di probabili terroristi siriani tra i richiedenti asilo. A riprova che andrebbe rivisto il diritto di asilo vietando l’invasione. Cosa si aspetta a farlo prima che sia troppo tardi!!!! Altro che legge elettorale questo è piu’ urgente!!!

  20. Cosa vuoi che ti dica.Ho comprato l’Aspirina dopo neanche 1 anno il costo da poco piu’ di 3 euro è salito a oltre 6 euro. Scatola enorme e imballaggio raffinato ma sempre le solite 20 pastiglie a un prezzo raddoppiato. Il look costa anche per le medicine. Ma poi se protesti piu’ di tanto e tenti di farlo ripetendo le stesse cose poi ti viene detto che hai bisogno dello psicanalista!!! Invece ripetere le stesse cose è l’unica possibilità che abbiamo di far sentire la nostra voce, che altro modo democratico abbiamo?

  21. Caro Bragaglio, sono una persona semplice, non me la sento di addentrarmi in approfondite disquisizioni e, sinceramente, sentendo le diverse campane non riesco a farmi un’idea precisa sulla scelta migliore tra il sì e il no al referendum. Leggo oggi sulla stampa che l’ambasciata statunitense si schiera apertamente per il sì e questo è sufficiente a fugare ogni dubbio: se qualcosa è bene per gli USA, è sicuramente male per noi. Il no è diventato la scelta obbligata.

  22. @Mah e altri. Non facile con pochi flash. La seconda parte della Cost. in questi 70 anni ha visto regimi politico-istituziona li molto diversi, ma senza cambiare la sua forma. La Francia col suo bel (si fa per dire) semipresidenzialismo vive un collasso politico. Con gli anni ’90 abbiamo avuto la prova che la crisi è del sistema politico. E delle regole che lo disciplinano. Tra cui la legge elettorale. Ritengo abbia ragione Schumpeter nel dire che la concorrenza in democrazia assomiglia molto alla concorrenza in economia. Urta gli stomaci delicati, ma è la dura verità. Purtroppo. Quindi fondamentali son le regole sia del mercato economico che di quello politico. C’entra la legge elettorale con la riforma della Costituzione? Formalmente niente, sostanzialmente tutto. La Costituzione è la cornice, ma la dinamica politico sociale è regolata dalla legge elettorale. Distribuisce i pesi sociali. Le varie crisi dei governi dal ’98 ad oggi possono essere lette (anche) come crisi per leggi elettorali e referendum. Non è bello dirlo, ma è l’oggetto più ambito dei desideri inconfessabili di tutti (proprio tutti) i partiti: la conquista e la distribuzione del potere. Ecco perché sostengo che la riforma cost. può passare, ma il cuore del problema irrisolto è la legge elettorale che definisce rappresentanza dei cittadini, i soggetti politici e i partiti. I loro rapporti di forza.Si legga bene l’articolo 1 della Cost. Molti si fermano alla bandiera della sovranità popolare e non s’accorgono che ciò che vale son le parole seguenti, ovvero “la forma” con cui viene esercitata. Facendo la differenza tra una cosa vera ed una finta. Chiudo con un esempio semplice. L’art. 92 dice che è il Presidente della Repubblica a nominare il capo del Governo. Bene. Ma se nel simbolo elettorale comincio a mettere Prodi o Berlusconi chi nomina realmente il presidente del Consiglio? E quasi senza saperlo, oplà, ci siam trovati fuori dalla repubblica parlamentare. In politica, caro mah, capita persino di veder confondere la coda con le corna del famoso toro…

  23. vedi Bragaglio se citi il secondo comma dell’art.1 sulla sovranità popolare che si esercita nelle forme e nei limiti della costituzione avrai come risposta il secondo comma dell’art.48 ” il voto è personale, eguale libro e segreto” e l’aggettivo “eguale” non è messo lì a caso. Sancisce l’impianto proporzionalista e non maggioritario con premi di maggioranza della costituzione.Via di questo passo di argomenti retorici ce ne sono a bizzeffe in un senso e nell’altro. Se vuoi dimostrare che la costituzione è stata un compromesso tra le forze politiche allora dominanti sfondi una porta aperta. Quindi nessun feticismo costituzionale, il problema vero è un altro. La riforma Renzi-Boschi ribalta la seconda parte della costituzione per usarla come un ariete contro la prima e principi fondamentali per svuotarli senza tuttavia modificarli. Il piccolo De Gaulle fiorentino vorrebbe ripetere qui da noi l’operazione fatta dal vero De Gaulle con la Quinta Repubblica francese. E l’augurio è che vada a sbattere contro un muro.Il resto, penso, passa in secondo piano. Primum vivere deinde philosophari.

  24. @Mah, non voglio convincerti, tanto meno filosofare. Ma quell’eguale come lo definisci tu è quanto meno dubbio. Anche se capisco bene e rispetto il senso che gli dai. In Italia perché il maggioritario c’è già da 25 anni, con la conferma della Corte. Semmai è il tipo di maggioritario. Questo il punto vero. Ci son maggioritari accettabili, altri liberticidi. Che la Costituz. sia “proporzionalista”, è vero come dici. Ma si dà il caso che essa non ha però costituzionalizzato il metodo proporzionale. Il proporzionalismo (voto con valore uguale per ciascuno) come tu lo intendi non esiste da nessuna parte. Se c’è una soglia di sbarramento come in Germania o in Italia, se come in Inghilterra o in Usa la rappresentanza degli eletti è data tutta a chi vince in quel collegio anche solo per un voto, se c’è un ballottaggio al secondo turno tra due o tre primi arrivati, se c’è il premio di maggioranza…son tutte situazioni in cui il voto (come lo intendi tu) non è uguale. Ma vale quel che vince. Col turno unico (es. Comuni sotto il 15 mila) vincon liste anche con il 20-30% dei voti a cui è attribuita la maggioranza dei seggi.

  25. Ciò che attiene al progetto di riforma costituzionale del governo (!) poco ha a che fare con la politca italiana in quanto voluto, e probabilmente progettato nella sua essenza fuori dall’Italia e stillato da Pd -FI uniti dall’accettazione del liberismo economico che ha necessità di togliere concreta possibilità alla volontà popolare di opporsi alle necessarie riduzioni di salari e stato sociale per favorire concorrenza internazionale. Questa svolta epocale ha bisogno di potere centralizzato in istituzioni blindate: ecco che tolgono voto popolare a provincie, senato e preferenze concentrando il poter reale nelle mani di affidabili partiti ossequienti : Ricordo che il Grullo toscano (umanamente un a caricatura) , prima della spianata conquista del PD è passato, oltre che da Berlusconi anche dalla Merkel e da Obama per ottenere il via libera come nuovo esecutore più efficace di altri. E via alle politiche antipopolari e pro oligarchia economica nazionale ed internazionale. La svolta totale del PD rispetto allo specchietto del programma cattura polli elettorale, é stata totale.
    Tutte le sottili disquisizioni avvocatesche, in buona fede o meno, hanno la sola funzione di confondere e far ingoiare al popolo bue il boccone altrimenti indigeribile.

  26. Chissà perché ma mi pare che negli anonimi che hanno commentato l’articolo ci siano molti anonimi molto noti quando non sono anonimi. No?

  27. Sempre interessante Bragaglio. Un interrogativo mi pare sotteso, che meriterebbe di avere una risposta studiata, discussa, approfondita perché propedeutica alle scelte che il PD, ma non solo il PD, sarà costretto a compiere ben presto: “qual’è la forma di organizzazione politica più adatta a governare questa società liquida, instabile ed effervescente.”

  28. Sempre interessante Bragaglio. Un interrogativo mi pare sotteso, che meriterebbe di avere una risposta studiata, discussa, approfondita perché propedeutica alle scelte che il PD, ma non solo il PD, sarà costretto a compiere ben presto: \”qual\’è la forma di organizzazione politica più adatta a governare questa società liquida, instabile ed effervescente?”

  29. Grazie Qol. Sentivo la tua mancanza, quand’anche ogni tanto e bene l’hai… surrogata! La questione della forma organizzativa, quindi della natura d’un nuovo partito avrebbe dovuto essere l’atto di nascita del PD. Invece è stata accantonata. Per non dire…rottamata, e ben prima di Renzi. Che è figlio e non già padre di tale stagione. Ai tardivi combattenti di oggi, già reduci delle battaglie disertate di ieri, non va che ricordi tale verità! Non solo. A sinistra, nel silenzio, s’è consumata anche la divaricazione tra sinistra politica e sinistra sociale, tra partito, sindacato. Dal movimento ad un cammino scomposto di due gambe di legno. S’è andati avanti col modello degli anni ’70, ma in un’epoca totalmente nuova. Pitoti nel digitale! Ne riparleremo. Per ora mi prendo un pausa. Domani Qol si sposa mia figlia Sara. Per fortuna mia non è tutto politica. O solo questa politica. Ed ho anche altro e di piacevole a cui poter pensare.

  30. Manca in questa riforma costituzionale la modifica dell’articolo relativo al diritto di asilo che è un inno all’invasione, sopraffazione e prepotenza e determina una condizione sociale eletta e privilegiata, quella di rifugiato, col diritto di entrare in casa degli altri e pretendere di farsi persino mantenere. Questo articolo cosi’ concepito e interpretato lede l’uguaglianza e crea una discriminazione nei confronti degli italiani, in quanto nessuna condizione sociale, soprattutto se non si è cittadini italiani come prevede l’art. 3 prevalere sulle altre ed avere maggiori privilegi. Sarebbe doveroso fosse la Corte Costituzionale a dire agli italiani come va interpretato questo articolo 10 della Costituzione sull’asilo, perchè se come stiamo subendo ora consente una invasione del mondo intero in Italia o in Europa, sarebbe giunto il momento di cambiarlo e subito, se teniamo al futuro dei nostri figli e nipoti!!

  31. I tuoi figli e i tuoi nipoti devono solo vergognarsi ad avere una nonna assurda come te. Speriamo che abbiano imparato da altri cos’è la solidarietà così che sappiano prendersi cura di te quando ne avrai bisogno. Ma in caso contrario saranno i rifugiati di oggi a cambiarti il pannolino.

  32. Avete letto cosa indica l’art. 10 della Costituzione? “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”. Va bene l’euforia della fine della guerra dei nostri Padri Costituenti, ma condizionare il diritto d’asilo concedendolo a tutti coloro che non hanno la nostra Costituzione, significa concederlo al mondo intero visto che la nostra costituzione è solo italiana. Forse in Europa si sono accorti dell’assurdità di questo comma della nostra costituzione e se ne guardano bene di farsi invadere come stiamo facendo noi?? Inoltre questa nostra posizione di sudditanza rispetto all’asilo che dobbiamo concedere a tutti coloro che non hanno la nostra Costituzione, ossia il mondo intero, viene aggravata dalla direttiva europea del 2011 che si inventa anche la protezione umanitaria e sussidiaria che crea discriminazioni non solo nei confronti dei cittadini italiani, ma anche degli stranieri che hanno rispettato le regole dell’immigrazione!! Della legge elettorale e delle poltrone che crea o toglie non ce ne importa nulla, ma di rimediare ad errori della costituzione e delle direttive europee che consentono al mondo di invaderci con la pretesa di farsi mantenere ci importa eccomee si dovrebbe rimediare subito!!!

  33. C’è una sentenza della Corte Costituzionale la 353/1997 a firma di Onida, Zagrebelsky e altri che all’ultimo comma indica. “Le ragioni della solidarietà umana non possono essere affermate al di fuori di un corretto bilanciamento dei valori in gioco, di cui si è fatto carico il legislatore. Lo Stato non puo’ infatti abdicare al compito ineludibile, di presidiare le proprie frontiere: le regole stabilite in funzione d’un ordinato flusso migratorio e di un’adeguiata accoglienza vanno dunque rispettate, e non eluse, o anche soltanto derogate di volta in volta con valutazioni sostanzialmente discrezionale, essendo poste a difesa della collettività nazionale e, insieme, a tutela di coloro che le hanno osservate e che potrebbero ricevere danno dalla tolleranza di situazioni illegali” Si devono vergognare anche loro perchè il concetto di solidsarietà umana non corrisponde con il tuo? Qual è il tuo concetto di solidarietà poi? Mi sai spiegare poi perchè gli africani dovrebbero venire a chiedere asilo qui, quando in Africa hanno una convenzione africana rifugiati ad hoc, esclusivamente a loro tutela??

  34. E’ inutile che continuiate a mentire. Ormai è noto a tutti che l’immigrazione è “un fenomeno epocale che non si puo’ interrompere” solo per l’esercito dei buonisti accoglienti che hanno bisogno di carne umana fresca da ricevere ogni giorno e su cui avventarsi per alimentare la turpe industria che consente loro di continuare a gozzovigliare con sadismo famelico e a demolire quel poco che resta del nostro disastrato Paese. Altro che solidarietà!!!

  35. Ce l’hai una calcolatrice? Prova a risolvere questo problemino: se ogni anno arrivano in Italia 150mila richiedenti asilo e metà di questi si fermano mentre l’altra metà si disperde per l’Europa, quanto anni ci vogliono perché il numero totale di coloro che si fermano in Italia sia pari all’1% della popolazione italiana?

  36. Allora il Congresso Americano è indegno perchè da quanto si è letto, col voto anche di alcuni democratici ha votato di non volere nessun siriano sul proprio territorio. Se poi si pensa che in Italia hanno dato protezione sussidiaria a Merano a un presunto Jhadista e che la Germania ha trovato tra i richiedenti asilo provenienti dalla Siria jhadisti e stas cercandeo di trovarne altri tra i vari centri, vengono i brividi. Perchè se tutti coloro che scappano dalla guerra hanno diritto di asilo anche i terroristi e tagliagole siriani e di altri paesi allora potrebbero vantare questo diritto dato che scappano dalla guerra, e come si fa a distinguerli? Sarebbe bene cominciare a togliersi le fette di prosciutto dagli occhi e prevedere il diritto di asilo da esercitarsi solo in campi ONU continentali e a spese internazionale e non lasciare un privilegio assoluto nelle mani anche di terroristi e jhadisti che possono calpestarci ed avere pretese su di noi. La solidarietà cosi’ sarebbe piu’ giusta e a spese del mondo intero senza far gravare solo su alcuni Stati le colpe delle loro guerre!!! Il diritto di chiedere di cambiare le regole sull’asilo rientra nella libertà di pensiero e parola e della nostra sovranità.

  37. @vergogna; quindi il papa deve vergognarsi, visto che non ospita tutti quelli che arrivano in italia. Idem monari che ha immensi spazi e può stringersi nel suo appartamento ospitando stranieri, così la mattina quando si alza, sente un po’ di problemi e odorini quotidiani che invece impone alla povera gente,visto che alla fine li cacciano nei quartieri più problematici. Le parrocchie di brescia e provincia potrebbero ospitarne a decine, invece, solo il 5% ne ospita (e anche pochi), mentre l’altro 95% li ignora e continua con questo buonismo a parole. E, naturalmente, tutto a loro spese s’intende… Cominciamo da chi ha e chi dovrebbe dare l’esempio a dare l’esempio, invece di cercare di far vergognare chi non ha e ha già tanti problemi quotidiani da risolvere, non credi?

  38. Il timbro della vergogna dovrebbe essere stampato con inchiostro indelebile sulla fronte di chi a sinistra e nel mondo cattocomunista continua a mentire sui numeri. I rifugiati sono una percentuale minima (5% o ancor meno) che, conti alla mano, non basterebbero di certo a sfamare l’avidità sfrenata di migliaia di avvoltoi. Servono numeri ben maggiori; ed eccoli accontentati dalla nostra gloriosa marina militare e dalle navi di Frontex con cui la UE ci umilia e ci deride. E dunque ecco i conti: Negli ultimi 2 anni sono pochissimi gli immigrati che hanno varcato le Alpi. Nessuno c’è riuscito nel 2016 e nessuno riuscirà piu’ a varcare la cerchia dei muri che stanno erigendo attorno a noi. E dunque sono 300mila e oltre, già ora i clandestini che bighellonano da mane a sera ovunque, ostentando arroganza, prepotenza e un livello di inciviltà da terzo mondo. E ce li dovremo godere tutti noi chissà per quanto tempo e peseranno solo sulle nostre tasche per oltre 4miliardi l’anno, visto che i 35 euro sono solo una minima parte del loro costo, a cui si aggiungono protezioni, servizi e attenzioni da tempo ormai negate ai propri cittadini da questo governo inqualificabile.

  39. Peccato che la solidarietà una volta negato l’asilo se ne vada a farsi friggere. Già perchè lo Stato se non si è capito male anzichè rimpatriare sia i clandestini che chi non ha diritto all’asilo, oppure portarli nelle varie ambasciate oppure incaricare l’ONU di farli rimpatriare, li lascia circolare liberi nel Paese alla mercè della criminalità e ad arrangiarsi alla meno peggio nell’insicurezza generale dei cittadini. Per questi non sono piu’ previsti i 35 euro, cosi’ la solidarietà è un po’ piu’ faticosa da far uscire. Chi è allora che si deve vergognare!!! Davvero un bel coraggio a lanciare accuse gratuite infondate e da perfetti ignoranti!!

  40. Dalle ultime notizie sembra che i soldi per i migranti siano finiti. anzi pare manchino già 600 milioni per coprire i debiti già fatti con le cooperative sedicenti accoglienti. C’è speranza che si interrompa il flusso e invitare le nostre navi, quelle europee e acc. di non scaricare piu’ clandestini sulle nostre coste ma di riportarli in Africa da dove partono visto che anche l’Africa ha ratificato le leggi internazionali sul mare, la convenzione di Ginevra del 1951 e la Convenzione africana rifugiati che impone all’Africa di dare protezione ai propri figli. Questo Governo vuole spiegarci perchè il Congresso Americano, anche col voto di alcuni democratici ha potuto votare di non volere nessun siriano sul loro territorio mentre a noi viene detto che siamo obbligati a concedere asilo a chi scappa dalle guerre?? Nella Convenzione di Ginevra, salvo sviste, non si parla nè di protezione sussidiaria 8quella che noi abbiamo concesso a un presunto Jhadista a Merano) nè di protezione umanitaria, che invece sono state istituite nella direttiva europea 2008/115/CE. Non sarà in queste protezioni solo europee la colpa dell’invasione? Oppure la colpa di questa invasione sta nel diritto di asilo previsto dalla nostra costituzione? In entrambi i casi il popolo italiano puo’ chiedere di cambiare queste regole che sono un inno all’invasione, alla sopraffazione, all’insicurezza e creano una condizione sociale con diritti assoluti e in contrasto col principio di uguaglianza di cui all’art. 3 costituzione? >Non sarebbe ora di prevedere protezione per chi scappa dalle guerre solo in campi ONU, ognuno nei loro continenti e a spese internazionali senza far pesare il costo delle loro guerre fratricide su chi non c’entra??

  41. In questa riforma si dice sia previsto un tetto agli stipendi dei consiglieri regionali e va benissimo. Ma non sarebbe doveroso mettere un tetto anche agli stipendi dei Parlamentari italiani ed Europei e soprattutto ai commessi di Camera e senato, barbieri, dattilografi ecc. che pare prendano stipendi esagerati a differenza di altri?

  42. Se Renzi voleva far votare “SI ” alla gente un modo c’era, quello di abolire le costosissime e ingiustissime Regioni a Statuto Speciale, che ormai rappresentano un privilegio di diritti assurdi e ingiusti e costosi per l’intero Paese. Perchè non l’ha fatto?

  43. A fronte di alcune obiezioni ritengo che Renzi abbia una responsabilità nell’aver contribuito a far lievitare a sinistra e nel PD l’onda del No alla riforma per aver troppo pasticciato sul cambiamento dell’Italicum. La sua sola parola non basta più, perché lui stesso l’ha sconfessata troppe volte. E più nessuno sta sereno quando il gioco è a nascondino. E’ bastato un Letta ed è già d’avanzo! Renzi doveva e deve produrre una precisa proposta. E’ Maometto che deve andare alla Montagna. Questo il punto. Dopo il dibattito con Zagrebelky pare si sia finalmente deciso. Lo spero proprio. E’ un grave errore pensare che tutti i No siano uguali. Brunetta come Reichlin che (persino lui, l’inventore del Partito della Nazione!) s’è schierato in queste ore per il No. Com’è un errore pensare che i No di oggi non possano cambiare. Per chi vota No contro Renzi da destra o da sinistra, a prescindere, è tempo perso. Chiaro. Ma per chi vota No per il “combinato disposto” di Riforma costituzionale e Legge elettorale per quale motivo non cambiarla? Si metton così anche nuove carte in tavola e si vede chi bara. Per questo da parte mia non ho apprezzato alcune autorevoli, ma improvvide dichiarazioni, anche a livello provinciale. Ci sono ancora due mesi di confronto vero e non abbiam proprio bisogno di talebani. Considerata anche “ l’utilità politica, oltre che la legittimità” d’una simile posizione, di questo tipo di No. A modo loro lo han fatto bene e con chiarezza Napolitano, Scalfari, Macaluso, Franceschini, Orfini e via via elencando…L’intest ardirsi sull’Italicum o il solo pensiero di poter alla fine aggirare tutti quanti è semplicemente un tragico errore. Vale il detto: si può ingannare tutti una volta, ma non tutti e per sempre…Errore che pagheremmo come Paese, e non solo come PD. Quand’anche, ritengo, con la vittoria d’un risicato Sì, ma di…Pirro!

  44. Bragaglio poteva sintetizzare così: va cambiato subito l’Italicum perchè il PD perderbbe sicuramente ai ballottaggi contro il Movimento 5 Stelle. E vanno ripristinate le sane coalizioni (con emissione delle relative “cambiali elettorali” da incassare dopo la vittoria) che aggregavano oves et boves, amici e nemici per perpeture dinastie di uomini politici in Parlamento. E così, quasi per magìa, tanti votano finalmente SI’ ad una schifezzata antidemocratica in cambio del ripristino dello status quo spartitorio. Ottimo cambiamento.

  45. @Cambiamento: ovviamente penso (e spero) che tu non abbia ragione ( il tutto tuo è all’insegna degli altrui intrallazzi e porcherie…). Vero invece (se posso tradurti a modo mio) che Renzi è partito per la guerra del referendum come i famosi pifferi di montagna, convinto (anche ma non solo verso il M5S) di sfracellare facilmente e rischian di ritornare sfracellati. Glielo ricorda bruscamente in queste ore persino Napolitano. Io penso che il cambiamento dell’Italicum sia una (una, ma indispensabile) delle condizioni per tentare di riformare politica e partiti. Al netto della tua polemica sulle ‘schifezzate’ oves et boves…dalle tu non vorrai escludere – spero – anche il pentastellismo romano.

  46. Non c’è dubbio che i nostri Padri Costituenti nella Costituzione del 1946 pur avendo prodotto un documento molto bello e profondo che privilegia negli articoli in cui è citata la parola “CITTADINI” gli italiani, e quindi il lavoro come prevede l’art. 4 della Costituzione questa Repubblica ha il dovere di riconoscerlo prima agli italiani, alcuni errori li ha fatti., come l’istituzione delle Ragioni a Statuto Speciale che non è poi detto che abbiano il privilegio di ledere il principio di uguaglianza di cui all’art.3 costituzione ma che nessuno ha mai approfondito, il diritto di asilo se come ci sta succedendo adesso consente al mondo il diritto di entrare clandestinamente e sopraffarci ledendo i nostri piu’ basilari diritti alla sicurezza e alla libertà e i diritti inviolabili dell’uomo che persino la Corte Europea dei diritti dell’Uomo all’art. 5 punto f) prevede arresto e detenzione per chi penetra irregolarmente in un territorio senza prevedere privilegi nemmeno per chi scappa da una guerra. E un errore ulteriore è il QUORUM del referendum obbligatorio per le leggi normali che si possono modificare con leggi ordinarie e non previsto per le leggi Costituzionali , mentre avrebbe dovuto essere il contrario. Non si puo’ non pensare che se fosse stato obbligatorio il QUORUM per le leggi costituzionali, non sarebbe passata la riforma del titolo V del 2001 e oggi noi saremmo ancora governati senza l’anarchia regionale che ha portato solo piu’ tasse, piu’ ingiustizia e piu’ disuguaglianza a livello regionale soprattutto nella sanità diversa da Regione a Regione in piena lesione dell’uguaglianza che soprattutto nella salute dovrebbe essere garantita in modo uguale in tutto il territorio nazionale.

  47. Non è possibile che essendo critici si voti si condannando il paese ad una legge costituzionale che sarà riferimento generale per i prossimi decenni. ( se non è oligarchia esplicitamente programmata questa…)
    Si lascia giustamente libertà di voto sui temi sensibili di carattere generale…..mentre sullo statuto della democrazia si cincischia di fedeltà al partito…. Non c’è chiacchera da azzeccagarbugli che giustifichi il non votare no.

  48. Uno degli argomenti più in voga tra i sostenitori del sì è che ad opporsi allo stravolgimento della Costituzione sia “un’accozzaglia” eterogenea: gli stessi piddini che sostengono tale tesi in questi giorni non hanno avuto remore a votare, insieme ai leghisti, contro la proposta di legalizzare la cannabis e destinare le entrate aggiuntive alla ricostruzione post-terremoto. Renzi e Salvini uniti nella lotta a difesa della casta dei trafficanti criminali: ecco la vera accozzaglia!

  49. Nell’alba a cinque stelle del 5 dicembre 2016, c’è la sconfitta anche del “sì” critico, quello che condannava l’avanguardismo renziano salvo metter in conto di poter restare comunque in carreggiata nel caso la vittoria fosse stata consegnata dagli italiani nelle mani del ducetto di Pontassieve. La rottamazione, questa volta, la farà qualcun altro e ben più in profondità e a prescindere dall’età anagrafica dei rottamabili.

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