Hanno ordinato online una pistola a tamburo e, nientemeno, un kalashnikov e se li sono fatti comodamente consegnare a casa. Non è ancora chiaro il fine di questo acquisto, ma tanto è bastato per far finire nei guai due bresciani che nei giorni scorsi hanno fatto shopping online su un sito della Repubblica Ceca dove vendere questo tipo di merce è perfettamente legale. Non è così però in Italia.
A onor del vero, le armi ricevute via posta erano inattive, ma secondo la Squadra Mobile della Polizia di Brescia sarebbe bastato poco ai due per modificarle e renderle pienamente funzionanti. Uno dei due, un 52enne di Ospitaletto, è già stato condannato ad una anno e tre mesi di reclusione con sospensione della pena per l’acquisto della pistola a tamburo. Gli sono state riconosciute le attenuanti generiche dato che in casa non sono state rinvenute munizioni. Il secondo uomo, quello che ha acquistato il kalashnikov, è invece in attesa di giudizio.
Come hanno fatto a beccarli? Erano tenuti d’occhio per qualche ragione o siamo tutti strettamente sorvegliati?
Verranno assolti, o è un’ arma, o non lo è. Anche i cannoni dei munumenti ai caduti potrebbero diventare “armi”: chi condannano?