L’ex sindaco Corsini: cari amici, non toglietemi il saluto ma al referendum voterò no

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“Cara amica, caro amico, mi permetto di sottoporre alla tua attenzione il documento con il quale, unitamente ad un gruppo di senatori e deputati del partito democratico, rendiamo pubblica la nostra decisione di votare no in occasione del prossimo referendum costituzionale. Mi rendo perfettamente conto che si tratta di una scelta che può suscitare e susciterà discussioni, polemiche e controversie. Una scelta che per quanto mi riguarda è tutta ed esclusivamente legata ad un giudizio sul merito della riforma. Da parte mia non interromperò certamente l’amicizia con quante o quanti non vorranno condividerla e spero che così avvenga da parte vostra”.

Con queste parole – messe nero su bianco in una mail inviara ad amici e sostenitori – l’ex sindaco di Brescia (e senatore Pd) Paolo Corsini annuncia ufficialmente la propria posizione in merito al referendum costituzionale. Un no che di sicuro farà discutere. Tra i firmatari del documento c’è anche il giornalista Massimo Mucchetti, ex firma di punta del Corriere chiamata a Roma dai vertici del partito alle scorse elezioni.

IN ALLEGATO IL DOCUMENTO INTEGRALE

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28 Commenti

  1. Un uomo solo al comando lo abbiamo già avuto, sarebbe il caso di capire che questi signori e queste signore sono lì per rappresentarci e in questo caso Corsini rappresenta quanti all’interno del partito democratico non credono in questa riforma e nemmeno a chi la propone. RENZI è un presidente del consiglio nominato da Giorgio Napolitano senza alcun passaggio elettorale e i PARLAMENTARI che hanno votato lo stravolgimento delle dettato costituzionale sono stati eletti con una legge, “il porcellum”, che la Corte Costituzionale ha sancito essere “incostituzionale”. Non hanno la legittimità necessaria per far quello che stanno facendo e speriamo che la popolazione italiana glielo faccia capire con un bel NO !!!!

  2. Non ti tolgo il saluto,ma temo che la tua “leggera allergia “. a Renzi abbia un certo peso. Pur tollerando che in un partito ci possa essere un dissidio così profondo ( ed un po’ rattrista ) continuo a pensare ed a proporre di considerare la Riforma costituzionale come uno degli aspetti. di un complesso di riforme da vedersi contestualmente in quanto tutte hanno, anche se in misura differente, un peso importante nel disegnare l’assetto politico istituzionale futuro. La Riforma dei Partiti, se riesce a generare forze politiche più corrette e trasparenti; la Riforma elettorale, se, modificata, attenua il potere del governo centrale anche riducendo il premio di maggioranza; la Riforma della pubblica amministrazione, se migliora la burocrazia e elimina le partecipate inutili, i codici etici di enti pubblici, partiti e enti locali ,ecc. Mi sembrerebbe giusto e meritevole lottare per tutto questo con la propria maggioranza, lasciando un po da parte le vecchie cariatidi di partito. Un piano di lavoro molto complesso, ma generoso e utilissimo alla nostra Italia in difficoltà

  3. No non ti tolgo il saluto, ma la stima quella sì. Infatti mi sa che non sei in grado di adeguarti e di accettare che all’interno del tuo partito prevalga una certa linea e una scelta alla quale di sicuro avrai avuto modo di partecipare e di contribuire. Questo adeguarsi alla maggioranza si chiama credo democrazia. Ciao

  4. Se, come dice Belli, la Riforma costituzionale sottoposta a referendum confermatuvo fosse davvero parte di un progetto complessivo di ridisegno positivo di assetti istituzionali e di efficeintamento della macchina dello Stato, saremmo in molti a votare Sì. Il problema è che non lo è e non vuol esserlo. E’ invece solo la prova di forza, dtrastica ed una tantum, di un furbo ducetto che, non sostenuto dal consenso popolare nè da alleanze precostituite nè da programmi di Governo proposto agli elettori, ha pensato bene, in uno con le sue girls ed i suoi boys, di perpetuare solo l’esercizio del potere nelle mani dell’Esecutivo e del Premier nonchè il riaccentramento nazionale nella gestione della cosa pubblica. Il tutto scavalcando parecchi capisaldi della democrazia partecipativa. Uno no deciso e grande come una casa. Un plauso a Corsini e Muchetti ? Beh, diciamo pure che ad oggi nessuno sa come nella Riforma verrebbero rieletti i nuovi senatori.

  5. ma quando imparerai che di fronte alla riforma costituzionale il parlamentare deve agire in libertà di coscienza? Persino nella fase costituente vi fu un parlamentare PCI che voto contro! Ed eravamo in un momento dove il PCI era staliniano!!! Siamo arrivati a questo punto? Peggio dell’era staliniana… vietato pensare autonomamente, vietato disturbare il condottieri Renzi e i sui nani e ballerine…!! Spero tu ti possa svegliare dall’incubo che ti porta ad applaudire il potente di turno! Complimenti a chi pur perdendo al 100% la possibilità di rielezione (visto che Renzi non li ricandiderà mai più) hanno scelto di usare la testa e non la tessera.

  6. “A Stradivarius… Nella tua nota disturba il fatto che evidenzi la tua allergia al “furbo ducetto” più che non contestare il testo o il contenuto della riforma. Quindi un’ “antipatia partitocratica” più che non “istituzionale”. Oltre a cò mi pare che tu abbia un po’ frainteso il mio breve discorso. Dico che le riforme “collaterali” ed eventuali altri provvedimenti riformistici possono migliorare/democrati zzare/ completare la Rif. Costituzionale. . Anche se ciascuno in modo parziale, ma purché siano provvedimenti coordinati. È necessario svecchiare l’intero apparato politico e burocratico, eleggere dei Senatori in ambito regionale per una buona ” camera delle Regioni ” e gli eletti è opportuno provengano da Partiti seri, trasparenti ( rif. dei Partiti – testo Richetti) e che vengano eletti ( con una legge da fare) da coordinare con l’intero intento innovativo e riformista.

  7. A cincinnato . Nome non appropriato e anonimo ( ! ! ). Non propongo costrizioni a libertà di coscienza, ma è la tua osservazione che è fuori pista. Ad un Senatore, ad un Partito di maggioranza si chiede di avere un piano complessivo, coordinato che nel suo insieme realizzi un progetto. Quindi in tutti i provvedimenti che più o meno riguardano l’assetto politico e istituzionale ( ho citato 4 riforme e una legge ) è auspicabile un atteggiamento condiviso e propositivo. Quanto a Paolo, per me è un amico compagno di scuola che, anche se diventasse Maoista, non disconoscerei mai

  8. “Al referendum confermativo della riforma costituzionale nessun liberale può votare a favore”. Così su “Critica Liberale” si esprimono già da maggio le voci (residue ed autentiche) di molti liberali del Paese. In sintesi, per lei Belli, questi sono i 5 punti chiave che potrà approfondire con calma:
    1 – NO perché si cancella in radice la separazione dei poteri. 2 – NO perché si cancellano i contropoteri. 3 – NO perché la Costituzione si fa flessibile.4 – NO perché si complica il sistema di produzione delle norme (non meno di sette procedimenti legislativi differenti) 5 – NO perché si blinda una nomenclatura irresponsabile. Ancora una volta non è solo la pessima riforma costituzionale in sé, ma la perversa combinazione con una legge elettorale farsesca a impedire il sorgere di nuovi movimenti, a cristallizzare il potere nelle vecchie strutture di partiti ormai del tutto delegittimati, a ridurre i parlamentari a pedine di un gioco deciso in qualche stanza segreta da pochi onnipotenti. Il neo Senato sarà composto da membri non scelti dai cittadini ma “nominati” all’interno della peggiore classe politica del paese, quella degli amministratori regionali e locali, a cui – grande novità – si garantisce l’immunità parlamentare.” Urpo, ce ne è per tutti i gusti, liberali appunto. Le può bastare ? Ah, si ricordi che dietro non c’è solo il ducetto toscano, ma ci sono anche JP Morgan e Bilderberg e pure gli United States: roba da poco.

  9. Corsini è per il no e il suo amico Bragaglio è per il sì, i due compagni di sempre per la prima volta si sono divisi, ma sul referendum hanno davvero rotto o è il solito giochino politico delle parti in commedia? Mah

  10. Cincinnato solo perché è uno dei pochi politici ritornato a lavorare e probabilmente senza vitalizio,ma semplificando dico che se faccio parte di un gruppo e dissento su una questione, ho tutte le ragioni per mantenere la mia idea, ma non dovrei remare contro.

  11. @Mah: un gioco delle parti proprio no! Tra me e Corsini vi son diverse valutazioni sulla riforma, senza nulla togliere alla serietà delle posizioni dei sen. Corsini e Mucchetti. Mentre insieme siamo molto critici sull’Italicum. Aggiungo però che non è la prima volta. Una precedente diversità sostanziale ha riguardato la nascita stessa del PD. Da parte mia molto critica. E nelle valutazioni odierne su leggi costituzionale ed elettorale entrano in campo anche le diverse prospettive dello stesso PD (e dell’intero sistema politico). C’è chi pensa che Renzi abbia tradito la mission originaria del PD…io no. Non s’è trattato, dopo Bersani, d’un colpo di mano. Se non si riparte dalla radice, da questa valutazione e consapevolezza più profonda sulla natura politica del PD (e di cosa si vuole in futuro) le battaglie, quand’anche le più coraggiose, rischian però d’essere battaglie cieche.

  12. Giustamente, dal suo punto di vista e coerente con la sua storia, Bragaglio richiama in sostanza tutti al fine supremo ed ultimo: in politica non si può…pareggiare nè, men che meno e assai masochisticamente, si deve perdere. Ecco perchè, dovendo pensare sempre e solo a vincere, ci sta un po’ tutto. Anche un ducetto dal super io ipertrofico come Renzi, anche un PD cattura consensi omnibus, anche un falso centrosinistra, anche una riforma costituzionale da deriva della democrazia rappresentativa, anche la scomparsa, purtroppo, della sinistra. E’ il vincere purchè non vinca un altro, a qualsiasi costo e costi quello che costi. Ci sta, o forse no.

  13. Centratissimo…
    Ch i vive di sola Politica e del suo potere spesso si adegua. Le motivazioni per qualsiasi svolta, con un po’ di intelligenza dialettica, le si trova facilmente…..

  14. Che un vero liberale non possa essere favorevole è un suo teorema mal descritto e senza senso. Vero invece che la Rif. Elettorale va modificata e aggiungo, anche la Rif. Dei Partiti e quella della Pubblica amministrazione vanno definite con urgenza. L’insieme può raggiungere un buon assetto politico istituzionale. Necessita anche una buona legge per elezione dei Senatori i quali, se si approva una Rif dei Partiti buona corretta ed efficace, possono essere di “miglior qualità ” rispetto al suo giudizio insultante …riforme complessive coordinate.

  15. Stradivarius rispetto le tue opinioni anche se non mi ci ritrovo. Cmq su un punto vorrei non vi fosse equivoco. Quando sostengo che Renzi non ha “tradito” il PD dell’origine, non sto parlando bene di lui. Tutt’altro. Sto criticando coloro che, anche da sinistra, quel PD l’hanno voluto far così. Ab ovo! Molti se ne son pentiti, ma senza aver il coraggio di dirlo. Moltissimi poi se ne sono allontanati. Ma si dà il caso che quell’errore lo si ripara non facendone uno ancor più grande con il crollo del PD, ma mettendo in campo – ben più difficili d’un no al Referendum – progetto e leadership alternativi ad un PD a trazione renziana.

  16. Scusi, Belli, ma Lei che puntualizza sempre sul merito, ci vuol dire qualcosa su quei 5 punti della Riforma Costituzionale, che ha letto e che conosce, per i quali molti liberali come lei voteranno convintamente NO ? Non sembrano sciocchezzuole. Guardi che il suo Piero Gobetti, così a occhio, si rigira nella tomba !

  17. Divertirsi a giocar con le parole non è un’ attività che mi appassiona. Non ho detto che i veri liberali voteranno o dovranno votare NO. Anzi, se le varie riforme matureranno, come spero, dovranno votare SI. Dovranno spingere perché si facciano, perché la rif. dei Partiti è necessaria ed è propedeutica ad una rif.Costituzionale, perché la Rif. elettorale, se ben fatta, aiuta il riformismo ( che oggi si chiama SI ), perché la rif. della burocrazia pubblica è una miglioria che favorisce il riformismo, perché ogni provvedimento che riduce sprechi e costi della politica è un passo sulla via del rinnovamento riformista, ecc… Una bella pagina di Sturzo spiega che funzione ha un Senato libero, meno partitocratico, più civico che può avere un ruolo di stimolo della Camera ( organo pienamente politico ) senza esserne un doppione.

  18. Prendiamo nota che non ha letto la Riforma Costituzionale targata Renzi-Boschi-Verdini e che non ha nessuna intenzione di farlo. Così può salvaguardare le sue quattro convinzioni quattro e andare sereno a votare Si per una svolta che sarebbe decisamente illiberale nella storia della Repubblica Italiana. Pazienza, tanto vincerà il No…

  19. La sua caparbieria e la sua esasperata partigianeria non le ha permesso di capire e condividere il senso della mia proposta : spingere sulla rif. Dei Partiti ( testo Richetti ) sulla rif. Della pubblica Amm.,sulla rif. Elettorale, sui codici etici delle Organiz, locali e nazionali come provvedimenti tutti ( chi più chi meno )complementari alla rif.Costituz.Forse a lei piacciono partiti corrotti e non trasparenti, burocrazia pubblica inefficiente, codici deontologici degradati, ecc. De gustibus ! …Passo e chiudo.

  20. Caparbieria ? Neologismo sostitutivo di caparbietà ? E poi, le direzioni che Lei descrive (proposte è un parolone perchè non ci sono nè uditori nè destinatari, oggi come oggi) sono diametralmente opposte al passato ed al presente, soprattutto quello desolante dell’era renziana, dove priorità ed urgenze non sono il cambiamento, ma la conservazione maschearata da cambiamento. Soprattutto quando, questo vuole la riforma, un solo partito che governa ed un uomo solo al comando evocano squallidi scenari per la democrazia. Ed in molti, come Lei, non se neaccorgono. De gustibus…

  21. Per “caparbieria” legga il vocabolario. Il resto, figlio di un antirenzismo esasperato, è senza costrutto. Passo e chiudo.
    Lasciamo spazio al tema specifico ” Corsini…..” Parlare di “un solo uomo al comando” mi pare una battuta che oscilla tra l’Apocalisse e un fumetto di paperino. A presto.

  22. cavolo sono profondamente convinta di votare no al referendum… dopo le dichiarazioni di corsini mi vengono dei dubbi….. che abbia ragine Renzi…
    voterò comunque NO per un presupposto fondamentale di cui nessuno – tantomeno i giornalisti – parla: qs riforma toglie agli italiani quel poco di potere sovrano che ci rimane dopo la scellerata entrata nell’euro
    caro bs news analizza la parte di riforma che non viene minimamente menzionata nel quesito referendario che ci obbliga ad accettare ogni decisione prese a bruxelles, abolendo ogni possibile discussione parlamentare ed obbligando alla ratifica automatica.
    saluti a tutti

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