Hanno avuto la casa svaligiata da un dipendente della loro azienda, ma non possono nemmeno licenziarlo. E’ questa la rocambolesca storia di cui sono stati vittima Fratelli Forelli, che gestiscono una fonderia a Sant’Apollonio di Lumezzane.
Un operaio (italiano) in servizio da ben 15 anni alla fonderia, dopo essersi informato sui loro movimenti (uno era al mare, l’altro in montagna), ha scavalcato il muro di cinta della loro abitazione e forzato il portone con un piede di porco, per poi distruggere le telecamere del sistema di videosorveglianza e cercare – inutilmente – di aprire la cassaforte. L’uomo si è quindi dato alla fuga con alcuni gioielli, denaro contante e biancheria intima femminile.
Immediata la denuncia ai carabinieri, che sono riusciti a risalire al ladro grazie alle memorie del sistema di videosorveglianza ritrovate in un prato da un cittadino. Il dipendente infedele, inchiodato dalle immagini, ha ammesso le proprie colpe, ma non ha mai restituito la refurtiva, già venduta.
Al lavoro l’uomo ha ovviamente smesso di presentarsi, ma, come riferisce il Giornale di Brescia, i datori di lavoro non possono licenziarlo. E quindi appaiono rassegnati a riaccoglierlo: Se il dipendente vuole tornare al lavoro siamo disposti a prenderlo ancora in carico, si legge sul giornale. Ma difficilmente questa storia avrà un happy end. (lu.ort.)
Distorsioni di un sistema normativo flaccido e inadeguato che sottolinea la deriva di una società in oramai in cancrena.
SAREBBE BELLO SAPERE COSA NE PENSANO LANDINI O CREMASCHI O QUELLI DELLA CGIL ! MA NATURALMENTE IPOCRITI COME SONO SE NE STANNO ZITTI ZITTI …………