Identità, patrimonio, innovazione. La Lombardia ha una nuova legge sulla cultura

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La Lombardia mette ordine e innova il suo ricco e complesso sistema culturale. Con 39 voti a favore (29 astensioni da parte di PD, Patto Civico e M5S), il parlamento lombardo ha approvato la legge che fissa indirizzi e risorse per tutte le politiche culturali regionali.

Un provvedimento di semplificazione, quello illustrato dal relatore Luca Ferrazzi (Lista Maroni) che manda in archivio una ventina di leggi ormai datate e pone dei princìpi guida ben precisi: tutela delle identità, promozione e valorizzazione del patrimonio lombardo, sostegno ai giovani e alle sperimentazioni artistiche.

46 gli articoli del nuovo provvedimento che si occupa di siti Unesco, di turismo, di innovazione, di tutela delle lingue lombarde, di difesa della proprietà intellettuale, di cultura come forma di benessere sociale.

"Oggi la Lombardia -ha detto il relatore Luca Ferrazzi, Presidente della Commissione Cultura, Istruzione, Formazione e Sport- segna un importante punto di svolta nel settore. Il provvedimento, elaborato anche grazie agli spunti pervenuti dagli oltre sessanta soggetti auditi in questi ultimi cinque mesi in Commissione, favorirà l’integrazione delle tematiche culturali attivando interazioni e sinergie con altri settori, quali ad esempio il turismo, l’istruzione, l’agricoltura, l’imprenditoria e con realtà pubbliche e private che operano sul territorio, incrementerà la partecipazione a scambi culturali interregionali, nazionali e internazionali mediante ricerche, convegni, mostre, festival, rassegne, concorsi e incentiverà la promozione di accordi in ambito europeo ed extraeuropeo, sostenendo anche la partecipazione alla vita culturale delle persone con disabilità”.

E’ stata approvata contestualmente una serie di ordini del giorno sulla valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale (Paola Macchi, M5S), sugli spettacoli dal vivo (Paola Macchi, M5S), sulle imprese culturali e creative (Andrea Fiasconaro, M5S), sulla diffusione di tecnologie innovative per la conservazione programmata del patrimonio storico architettonico (Andrea Fiasconaro, M5S), sul fondo di garanzia in materia culturale (Andrea Fiasconaro, M5S), sul finanziamento alla Fondazione Film Commission (Fabio Pizzul, PD), sulla valorizzazione di bande e cori (Laura Barzaghi, PD), sul sostegno a manifestazioni e feste tradizionali (Fabio Pizzul, PD), sulle commemorazioni del centenario della Prima Guerra mondiale (Mario Barboni, PD), su archeologia subacquea (Daniela Mainini, Patto Civico).

Oggi la cultura lombarda -ha commentato l’assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia, Cristina Cappellini- trova il suo più alto riconoscimento con questa importante legge che ci consente di caratterizzare ancora di più le politiche culturali regionali in senso marcatamente identitario, promuovendo nello stesso tempo un aspetto significativo di innovazione che ci permetterà di valorizzare al meglio lo straordinario patrimonio culturale della nostra Regione. Regione che vuole guardare al futuro portando con sé il suo ricco passato, fatto di valori, tradizioni e saper fare”.

LA SCHEDA

La legge di riordino delle norme in materia di cultura, che si propone la promozione della conoscenza e l’ampliamento della fruizione del patrimonio culturale “materiale e immateriale” presente sul territorio lombardo, è stata messa a punto in cinque mesi di lavoro dalla Commissione Cultura presieduta da Luca Ferrazzi (Lista Maroni). Prima dell’approvazione dell’articolato, e dell’esame degli oltre duecento emendamenti presentati, erano stati coinvolti in audizione 60 tra enti e istituzioni del settore pubblico e privato.

IN SINTESI

Il corpus normativo regionale in materia di cultura è stato riscritto in 46 articoli e introduce norme di particolare rilievo, che riguardano per esempio la valorizzazione dei siti Unesco della Lombardia, con attenzione agli itinerari culturali e ai cammini religiosi. Inoltre sono state introdotte norme di salvaguardia e promozione della lingua lombarda, il recupero e la valorizzazione delle identità lombarde, la partecipazione a scambi culturali in ambito interregionale, macroregionale, nazionale e internazionale, con la possibilità di promuovere accordi in ambito europeo. Sul versante della creatività, dell’innovazione, della ricerca e della sperimentazione sono previste specifiche norme di promozione. Viene sostenuta anche l’attività terapeutica della cultura e valorizzato il ruolo del volontariato culturale e delle imprese culturali e creative.

Due ulteriori novità contenute nel documento sono rappresentate dai Piani integrati della cultura e dal Fondo unico della cultura. La Regione intende incoraggiare la presentazione di progetti di ampio respiro, che riguardino più ambiti territoriali e che vedano una stretta collaborazione tra pubblico e privato. Il Fondo per la cultura, invece, sostituirà i diversi fondi previsti oggi per ciascun settore, rendendo più agevole l’utilizzo delle risorse e consentendo il sostegno di progetti multidisciplinari.

I SETTORI E LE NOVITA’

FUNZIONI DELLA REGIONE – La legge ridefinisce compiti e funzioni della Regione, che si occupa essenzialmente di indirizzo, coordinamento, programmazione, controllo e monitoraggio, e degli enti locali. E’ previsto da parte della Regione il riconoscimento a istituti e luoghi della cultura, anche riuniti in sistemi o reti, con adeguati standard di qualità.

AREE E PARCHI ARCHEOLOGICI – La Regione valorizza gli Ecomusei, gli Itinerari culturali e i parchi archeologici, ambiti territoriali caratterizzati da importanti testimonianze archeologiche e dalla compresenza di valori storici, culturali e paesaggistico ambientali. Compete alla Regione anche la cura dell’Archivio di etnografia e storia sociale (AESS).

LA LINGUA LOMBARDA – E’ stata introdotta la salvaguardia e la valorizzazione della lingua lombarda, dopo che l’Unesco ha sancito che il lombardo è una delle lingue minoritarie in via di estinzione. A tal proposito la Regione “promuove la diffusione di tutte le varietà locali della lingua lombarda” attraverso attività, incontri, creazioni artistiche, pubblicazioni, programmi radiotelevisivi, indagini e ricerche su toponimi, teatro nelle sue diverse forme, musica popolare, cinema, istituti di ricerca e Università.

VALORE ECONOMICO DELLA CULTURA – Valorizzato il valore economico della cultura attraverso le imprese culturali e creative. La Regione Lombardia è prima in Italia per numero di imprese e di occupati in questo settore e la terza in Europa; è stato inoltre inserito un focus sulla valorizzazione dei siti Unesco, oltre alla valorizzazione storico culturale e artistica dei cammini spirituali come la via Francigena o i Sacri Monti.

FARE SISTEMA CON IMPRESE CULTURALI E CREATIVITA’ GIOVANILE – I Piani Integrati della cultura permettono di fare sistema con l’impresa, con le istituzioni, con una forte partnership tra pubblico e privato. Alcuni aspetti normativi riguardano la creatività giovanile e nuovi modelli di fare cultura. La Regione coordina l’organizzazione delle biblioteche, degli archivi storici e dei musei.

ACCORDI TRA REGIONI – E’ stato introdotto un testo innovativo che guarda al futuro e che include una parte molto ampia relativa alla possibilità di accordi tra regioni, quindi in ottica ‘macroregionale’ e con altre regioni europee, intensificando così gli scambi con diverse realtà culturali.

FONDO PER LA CULTURA – Gli ultimi bandi destinati al supporto alle attività culturali di Regione Lombardia per il 2016 hanno messo a disposizione circa 13 milioni di euro, per la promozione di iniziative destinate a valorizzare il patrimonio culturale dei territori, il recupero e restauro di sale cinematografiche. Il Fondo per la cultura, invece, sostituirà i diversi fondi previsti oggi per ciascun settore, rendendo più agevole l’utilizzo delle risorse e consentendo il sostegno di progetti multidisciplinari.

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