Valsabbina, acque sempre più agitate. Nasce il comitato ribelle dei piccoli azionisti

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Si fanno sempre più agitate le acque attorno alla Valsabbina. Con un articolo del Corriere della Sera, infatti, il commercialista Aurelio Bizioli – di cui BsNews.it per prima ha ospitato un intervento con la richiesta di trasformare la banca in Spa – ha annunciato la costituzione di un comitato di piccoli azionisti (Comitato Soci Banca Valsabbina) per chiedere conto ai vertici del drastico calo del valore delle azioni e delle future strategie.

Bizioli (200 azioni personali, 20.000 riconducibili alle società che amministra) ha già raccolto una 40ina di adesioni, tra cui quelle dell’avvocato valsabbino Giorgio Paris (10mila azioni) e dell’ex dipendente dell’istituto di credito (ora in pensione) Gino Toffolo. E la prossima mossa sarà quella di chiedere che la nomina a presidente dell’ex direttore Barbieri venga ratificata dall’assemblea.

“Il presidente Barbieri – attacca Bizioli sulla questione del valore delle azioni – sostiene che Valsabbina sia vittima di un attacco speculativo ad opera di non precisati poteri, in realtà ogni settimana migliaia di persone provano a vendere i loro titoli liquidi perché sono nel panico”. Non a caso il neonatocomitato – fa sapere il Corriere – chiederà al neopresidente di Valsabbina Barbieri di rendere noto il libro-soci e non esclude di unire le forze con lo Studio Zanvettorbruschi, che proprio ieri ha annunciato di voler procedere alle vie legati contro la banca a nome di 105 soci che avrebbero dato già mandato allo studio.

Un’uscita a cui la Banca ha replicato definendo le dichiarazioni dello Studio Zanvettorbruschi “altamente lesive dell’immagine della Banca” e sottolineando che tali parole “alimentano speculazioni danneggiando i nostri soci”: da qui la decisione di dare “incarico ai nostri legali, in sede civile e penale, per tutelare la reputazione della Banca e per valutare se si possano ipotizzare i reati di diffamazione e aggiotaggio”.

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13 Commenti

  1. Per l’utente che continua a postare commenti diffamatori: qualora dovesse continuare valuteremo l’ipotesi di tutelarci anche per vie legali. Grazie. Le ricordiamo inoltre che – da regolamento – non si aprono dibattiti pubblici sulle cancellazioni. Se vuole spiegazioni può mandarci una mail a [email protected] allegando copia della sua carta di identità.

  2. Mi permetto di intervenire per fare alcune precisazioni. Ho preso atto della proposta dello Studio Zanvettor-Bruschi di chiedere l’accesso al libro soci; ed è una richiesta che condivido. Resto invece perplesso sulla volontà di avviare una class action che a mio avviso, ma non mi ritengo certo un esperto in materia, rischia di essere controproducente rispetto agli obiettivi di rilancio di Banca Valsabbina.
    La tutela degli azionisti, soprattutto dei piccoli risparmiatori, passa a mio avviso (scusate se mi ripeto) attraverso la trasformazione della struttura societaria e la ridefinizione sia delle politiche di sviluppo che della governance societaria.
    Conosco bene la differenza fra prezzo e valore e ritengo l’attuale quotazione del titolo, sulla base dei dati di bilancio oggi disponibili, inferiore al valore effettivo dell’azione. Si tratta di ridurre questo differenziale per ridare sicurezza ai risparmiatori.
    Sott o questo aspetto non sono utili né la difesa ad oltranza dello status quo né paventare azioni giudiziarie di massa.
    Ragioniamo tutti, con calma, nell’unico luogo a ciò destinato: l’assemblea dei soci della Banca Valsabbina.
    Un’ultima precisazione: bsnews sembra essere oggi l’unico momento di confronto fra tesi diverse; sarebbe opportuno utilizzarlo per evidenziare, assumendosene la responsabilità, delle proposte concrete tralasciando inutili dietrologie od affermazioni ingiustificate.

  3. Bizioli parla di governance: giusto e da approfondire nei particolari. Nel senso, ad esempio, che la normativa vigente in tema di trasparenza, correttezza, informazione e soprattutto la direttiva MIFID impongono regole precise, inderogabili e sanzionalbili, ove disattese, che garantiscono soci o clienti che acquistano valori mobiliari e strumenti finanziari in generale. Non è un dettaglio, perchè strategie aziendali occulte o target commerciali troppo spesso portano a considerare i clienti solo come “strumenti del business” o come “leve” strumentali al raggiungimento di obiettivi ben lontani da quelli di chi investe risparmi o capitali. In sintesi: la Valsabbina ha prima di tutto rispettato regole e normative vigenti oppure no ? I sitemi di auditing interno hanno vigilato oppure no ? E ancora, anche nelle assemblle sono sate fornite informazioni e comunicazioni societarie veritiere e conformi alla legge oppure no ? Aspetti, tutti, a mio avviso non trascurabili.

  4. nel suo intervento il sig Bizioli afferma che migliaia di persone provano a vendere ma non ci riescono facendo così trasparire che non è speculazione,chi sta speculando su questo titolo si mette nel book prima delle migliaia di azioni in vendita al meglio inserendo prezzi sempre più bassi (tanto visto l’enorme stock al meglio non vende) e cercano così di pilotare il prezzo dell’azione il più basso possibile .paradossalmente con centinaia di migliaia di azioni in vendita se nessuno avesse messo un prezzo l’azione non avrebbe perso niente,L’asta settimanale così come è concepita è assurda e la valsabbina se voleva con il fondo di riacquisto poteva mettere subito fine a questo giochetto che probabilmente porterà l’azione molto vicino ai 3 euro, e poi forse cominceranno i veri acquisti

  5. ad integrazione per spiegarmi meglio durante l’asta settimanale il regolamento del mercato HI-MTF dice che in caso di più ordini i primi che vengono serviti sono quelli al meglio e il prezzo dell’asta si capisce che così e facilmente pilotabile,con poche migliaia di azioni ne condizioni il valore di centinaia di migliaia in vendita al meglio

  6. Legittima cooptazione in CdA per sig. Barbieri. Poco riguardosa verso 40.000 soci sua scelta come presidente (solo un anno fa ha difeso quota 18 euro per azione con centinaia di migliaia di azioni in vendita).
    Per i prossimi sette mesi la banca avrà un legale rappresentante non scelto dall’assemblea dei soci, precedente di cui non vantarsi.
    Urge richiesta convocazione assemblea per non confermarlo. Oppure, alla prossima assemblea, un ventaglio di candidati alternativi a quelli suggeriti dalla banca, voto segreto e niente alzata di mano.
    Niente contro sig. Barbieri e suoi amici della direz. generale, ma si deve far capire a chi comanda che la banca non è loro e che non è più il momento di fare quello che gli pare e piace.

  7. Giusto Capo di Buon. Anomalo e da spezzare assolutamente il legame fra direttore precedente e direzione attuale. Via il primo o via la seconda. Siccome l’organo decisionale supremo è l’assemblea dei soci, che decide sul Consiglio e non sull’organigramma aziendale, purtroppo l’unica soluz. concreta e corretta è che l’attuale presidente (senza acrimonia verso di lui che pure ha le sue colpe) non sia confermato.

  8. Vero quanto afferma “speculatore” che rimanda ancora i parte alla mia puntualizzazione: se è vero che la direttiva MIFId è molto precisa anche e proprio con riferimento alle operazioni di acquisto/vendita “al meglio”, bisogna accertare quali indicazioni operative siano state date dalla Direzione Generale e Commerciale della Valsabbina ai propri addetti di Filiale difronte alle richieste di soci e di clienti nella negoziazione di azioni della Banca e soprattutto sul nuovo mercato e con le nuove modalità. Nulla avviene “per caso” e le responsabilità non possono, come afferma la Presdienza, essere solo di chi opera sui mercati con fini speculativi.

  9. Sono pienamente d’accordo sull’inizio di procedure che possano portare a chiarimenti sulla conduzione della banca. Sono socio da moltissimi anni . Ad inizio 2016 ho chiesto di investire una modesta somma in un fondo , ma per poterlo fare ho dovuto acquistare n.400 azioni ad € 18,057 . Poco dopo le hanno svalutate. non faccio commenti sul comportamento cipo

  10. Lei parla di comportamenti di persone in carne ed ossa sui quali, fossi un correntista, socio o azionista della Valsabbina non me ne starei zitto, a costo di rivolgermni alla Magistratura ordinaria. Dalla colpa grave al dolo il basso è sempre molto breve.

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