Loggia contro Artematica a processo, Bragaglio: la politica sapeva?

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Con una lunga nota, l’ex assessore Claudio Bragaglio plaude alla Loggia per la decisione di costituirsi parte civile contro l’ex amministratore di Artematica, Andrea Brunello al fine di individuare le eventuali responsabilità penali nella gestione della mostra dedicata a Matisse.

In particolare, Bragaglio sottolinea che “l’orizzonte delle responsabilità” va oltre Brunello e rilancia con una lunga serie di domande. “Perché la Fondazione, presieduta da Faustino Lechi, ha cambiato lo Studio legale bresciano che aveva già predisposto il precedente Contratto per la Mostra Inca?”, si chiede. E ancora “perché s’è decisa una ristesura ricorrendo, ma fuori Brescia, all’assistenza dello Studio del presidente della Compagnia delle Opere di Milano, l’avv. Guido Bardelli?”.

Ancora, l’esponente del Pd sottolinea che “il cambiamento del Contratto s’è concentrato proprio sull’azzeramento, nei fatti, di controlli e rendicontazioni” e che dal nuovo contratto è stato anceh “tolto il riferimento a tutti i visitatori effettivamente paganti”. Quindi Bragaglio domanda “perché, dopo solo cinque mesi dall’approvazione del Contratto Matisse (giugno 2010), Artematica ha preteso ed ottenuto a novembre un’ulteriore modifica che ha ridotto la materia per un possibile controllo – da parte di Comune e Fondazione – a meno della metà del Bilancio della Mostra?”.

Dubbi su cui faranno luce i giudici, ma Bragaglio una sua tesi ce l’ha. E coinvolge anche la sfera della politica. “Interrogativi rimasti ancora senza risposta”, sottolinea Bragaglio, “e che spero ritornino in campo, e non solo in sede giudiziaria, per individuare – oltre gli aspetti penali – anche le responsabilità politiche ed amministrative dell’intera vicenda”.

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1 COMMENT

  1. C’è poco da aggiungere. Bragaglio elenca dei fatti che rimarcano le reponsabilità dirette e personali all’interno dell’Amministrazione e della Giunta Paroli. Ci piacerebbe sentire un minimo di contraltare, ma evidentemente le argomentazioni per replicare non ci sono. L’importante è mantenere la memoria soprattutto in vista del 2018 quando il centrodestra si ripresenterà, magari proprio con alcuni protagonisti di “quel passato”, al giudizio degli elettori.

  2. Certo che a leggere gli interrogativi riproposti chiaramente nero su bianco da Bragaglio vengono dei pensierini in testa…. Come si poteva essere inconsapevoli di fronte a tali cambiamenti? O meglio: davvero grave se si fosse firmato inconsapevolmente tale pletora di cambiamenti così mirati… siamo nel Paese del “a mia insaputa”, ma qui… sono state messe delle firme, no?

  3. @Attività.Cognit: Vero quel che dice, anche se ha dell’incredibile. Qualcuno m’ha pure paventato il rischio d’una querela. Non sarebbe la prima…minacciata (Nicoli poi…sugli affari delle cave!). Ma la sola che m’è stata fatta è della Compagnia delle Opere, per diffamazione, nel passaggio di presidenza Tarantini/Zola. Ma da loro persa in Tribunale nel 2012, con l’aggiunta anche d’un doloroso esborso di 20 mila euro per spese legali. Come esser sicuro di quel che dico? Confronto i due articoli del contratto (l’art. 8.1), quello del giugno e quello modificato a novembre del 2010, su proposta di Artematica. Nella prima versione dice: quando la Fondazione approva la rendicontazione di tutte le spese (quindi dei 5mln) il Comune paga la sua quota parte. La modifica dice invece, con un’aggiunta: “resta inteso che la rendicontazione riguarderà esclusivamente gli importi versati dalla Fondazione”. E cioè solo i 2 mln circa. Con gli altri 3 mln di bilancio su cui la Fondazione non può metter naso. Non solo, la parte che la Fondazione può controllare deve riguardare solo i fornitori. Ovvero le spese certe, ma tutto il resto no! Quindi chi doveva controllare (la Fondazione di Lechi e Giunta Paroli) ha deciso che non lo doveva e né lo poteva fare. Un capolavoro!

  4. Temo, fortemente temo (e penso per l’appunto che la querela non arriverà) che sia anche questo un caso di superficialità e disinformazione da parte di chi invece dovrebbe fare le cose con serietà e cognizione di causa. E considera che anche tutti gli altri agiscano pari modo. E, ancora una volta è Bragaglio che si prende la briga di confrontare i due articoli del contratto. Nessun altro…..

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