Biblioteche, la Loggia: stiamo continuando a investire

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In merito alla situazione del Servizio Biblioteche del Comune di Brescia, l’assessorato alla Cultura guidato da Laura Castelletti sottolinea con una nota che “nel corso di questi ultimi anni vi è stata una costante attenzione al servizio”.

“Rispetto al 2013 – si legge – la somma disponibile per l’acquisto di libri e altri materiali multimediali è raddoppiata e ammonta ora a 130mila euro. Sono state potenziate le attività decentrate sul territorio, anche con un intenso utilizzo del Bibliobus e con la sottoscrizione di un importante accordo con la Provincia di Brescia per l’integrazione dei sistemi bibliotecari, che porterà grandi vantaggi all’utenza. La somma per gli acquisti di libri e altri materiali per il 2016 è pienamente disponibile e il suo utilizzo verrà completato nei prossimi giorni.

Il Servizio Biblioteche – continua la nota – soffre indubbiamente, come molti altri servizi comunali, di difficoltà nei livelli di assegnazione del personale, a causa delle forti limitazioni di spesa sulle assunzioni imposte dalle normative nazionali. A ciò si aggiunge, senza nulla togliere all’alto valore professionale dei dipendenti in servizio, una delicata situazione sul versante delle idoneità fisiche certificate di molti operatori”.

Per sopperire a queste difficoltà l’Amministrazione comunale “sta procedendo a un’integrazione del piano occupazionale che, seppur nei limiti imposti della normativa, preveda nei prossimi mesi l’ingresso di nuovi bibliotecari. Inoltre, con una previsione sul bilancio 2017-2019, saranno inserite risorse per garantire, attraverso una gara, la gestione di quattro biblioteche decentrate, con forti garanzie sulla qualificazione del personale impegnato e con il pieno mantenimento della titolarità di programmazione e di verifica della qualità del servizio da parte dell’assessorato alla Cultura.

Tutti gli interventi previsti confermano l’importanza del sistema bibliotecario nel quadro della programmazione culturale della città, partendo dal riconoscimento delle capacità e dell’impegno del personale in servizio che ha saputo garantire in questi anni, nonostante le difficoltà richiamate, un alto livello qualitativo del servizio, sempre molto apprezzato dall’utenza cittadina”.

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1 COMMENT

  1. Sistema Bibliotecario Urbano di Brescia
    richieste del personale all’Amministrazione Municipale

    Cronol ogia di un declino annunciato
    Fin dai primi mesi del mandato dell’amministrazione Del Bono, gli operatori appartenenti al Settore Biblioteche del Comune di Brescia hanno segnalato all’Assessore alla cultura la necessità di
    a) porre particolare attenzione alle difficoltà gestionali che, la carenza di personale dovuta alle mancate sostituzioni passate unite ai pensionamenti previsti nei mesi successivi, avrebbero determinato;
    b) incrementare significativamente le risorse destinate all’acquisizione di libri, periodici e risorse multimediali (il pane quotidiano per qualsiasi sistema bibliotecario);

    Non solo le risposte non sono venute
    [eccezion fatta per un incremento di risorse per l’acquisto di materiale librario e documentario – giudicabile positivo solo se rapportato con l’azzeramento quasi totale gloriosamente messo in campo dall’Amministrazione precedente – che, con i 130.000 euro circa messi a bilancio (0,65 euro circa per abitante) rimangono stratosfericamente lontane dai 600.000 euro circa previsti dagli standard internazionali (3 euro per abitante)]
    ma le riorganizzazioni operate dall’attuale amministrazione hanno “declassato” il Settore Biblioteche a Servizio di un’Area da cui è stata cancellata perfino nel nome la parola biblioteche, sostituita con la più accattivante, ma per noi poco rassicurante, “creatività” e abolito il ruolo di Direttore del servizio.

    Le dichiarazioni dell’Assessore Castelletti non hanno mancato di sottolineare l’impegno che nonostante tutto gli operatori con grande passione e disponibilità hanno garantito in questi anni ma nel frattempo è continuato ad aumentare il personale di ruolo non sostituito. Anche quello nelle posizioni più delicate dal punto di vista organizzativo nonché da quello scientifico e nei mesi scorsi anche l’ultima collega addetta alla catalogazione ha raggiunto la veneranda età ormai necessaria al pensionamento. Volontari del servizio civile, tirocinanti e studenti dell’alternanza scuola-lavoro sono diventati l’unica risorsa alternante e discontinua oltre che gratuita e da istruire che, anche dalle pagine dei quotidiani, l’assessore alla Cultura ha cominciato a “promuovere”.

    Il nostro ultimo (temiamo) grido d’allarme
    E’ a fronte di questo scenario che gli operatori del Servizio hanno deciso di percorrere la strada della rivendicazione sindacale e il 27 maggio si sono riuniti in assemblea.

    Nei giorni successivi hanno quindi inoltrato all’Amministrazione Comunale le considerazioni e le richieste che seguono:

    premesso

    che oggi a Brescia, come nel resto del Paese, le biblioteche afferenti al Sistema Bibliotecario Urbano municipale rappresentano un irrinunciabile servizio gratuito di tipo culturale, sociale e di aggregazione, servizio che contribuisce alla crescita e al benessere personale dei cittadini;
    che il servizio di pubblica lettura è stato erogato anche grazie al contributo professionale e alla disponibilità che, nonostante le risorse umane ed economiche in forte decrescita, i lavoratori in esso impiegati hanno costantemente garantito in questi anni;
    che siamo giunti ad una situazione critica ormai non più sostenibile per la grave carenza di personale che caratterizza il nostro servizio a causa della mancata sostituzione degli operatori (con turnover zero) collocati a riposo: per gli anni dal 2015 al 2018 si conteranno ben 7 bibliotecari e 9 esecutori in meno;
    che le decisioni assunte dall’Amministrazione per l’adesione alla Rete Bibliotecaria Bresciana provinciale nonché l’inserimento per legge delle biblioteche tra i servizi pubblici essenziali (da cui deriva perfino una forte limitazione al diritto di sciopero) comportano un impegno di riorganizzazione del Sistema Bibliotecario Urbano particolarmente impegnativo

    chied ono all’Amministrazione Municipale

    che assuma in forma stabile il personale necessario a garantire continuità del servizio almeno per quanto riguarda l’attività ordinaria da tempo gestita con soluzioni emergenziali che, mentre tamponano le carenze da una parte, producono ritardi e squilibri dall’altra;
    che investa ulteriori risorse per un adeguato aggiornamento/increm ento del patrimonio librario e documentario del Servizio Bibliotecario Urbano.

    Dopo tre mesi di silenzio, nonostante le frequenti sollecitazioni ad inserire un significativo numero di bibliotecari nel piano occupazionale triennale (lo strumento programmatorio fondamentale per capire come un’amministrazione intenda far fronte alle necessità gestionali dei vari servizi) la delegazione trattante dell’Amministrazione ha finalmente convocato la rappresentanza sindacale dell’ente. A fronte di una consistente carenza di personale attestata in quella sede dallo stesso Responsabile del settore quantificabile in 10/12 unità siamo ancora alle “promesse”. La realtà ad oggi è una e incontrovertibile: nel piano triennale dell’ente le assunzioni di bibliotecari previste sono ZERO!
    Per questo gli operatori del settore hanno colto l’occasione dei due eventi cittadini dedicati al mondo del libro e della lettura, la “Fiera del libro” e “A BI Book, per riproporre le loro richieste all’Amministrazione comunale.
    Quale miglior occasione per ricordarle, sommessamente ma tenacemente, la situazione occupazionale delle biblioteche (oltre 70 ordini di servizio con i quali il personale è stato spostato dalla propria sede di lavoro per garantire l’apertura di una biblioteca decentrata solo negli ultimi tre mesi) e il fatto che ad oggi non sono ancora disponibili (siamo a ottobre, sembra) le risorse stanziate dal Comune di Brescia nel bilancio per il 2016 per l’acquisto del materiale librario e documentario?

    Le “novità” dell’Amministrazione (???)
    Certo il comunicato diffuso ieri e pubblicato oggi da alcuni organi di stampa a firma dell’Assessore alla cultura non aiutano a placare la tensione che cova nel servizio (sedata al momento con un tassativo ordine di servizio collettivo e relativo avvertimento di sanzioni disciplinari a seguito di una minacciata indisponibilità del personale a partecipare ad un corso di formazione per l’uso di un nuovo software in programma nelle prossime settimane).

    Il comunicato in questione, dal titolo apparentemente rassicurante “Biblioteche, novità in arrivo” in realtà pare piuttosto una risposta “improvvisata” ad una situazione di ormai conclamata gravità non affrontata per tempo.
    La cura dichiarata sarebbe l’esternalizzazione di 4 biblioteche decentrate e l’assunzione di un non precisato numero di bibliotecari “nei prossimi mesi”.

    Consideraz ioni finali
    Ora, ad un osservatore distratto potrebbe anche sfuggire un particolare importante e da mesi oggetto di serrata discussione con l’amministrazione.
    L’Assessore Castelletti nel comunicato asserisce che ci sarebbero “limitazioni di spesa sulle assunzioni imposte dalle normative nazionali” ma stupisce che ignori (altrimenti che altro si può pensare ?) che ciò, semmai è stato vero in passato, da tempo non è più così! Anzi, come la Rappresentanza sindacale dell’ente ha più volte sottolineato, le capacità assunzionali dell’ente sono ad oggi ampiamente inutilizzate quindi la domanda è: se la possibilità di assumere personale esiste qual è la valutazione che porta alla scelta POLITICA di esternalizzare il servizio?

    Per parte nostra ribadiamo la nostra disponibilità, ad oggi assai poco ricercata, di collaborare affinché la qualità del servizio migliori e con essa la soddisfazione dell’utenza affezionata e quella che, messi in condizioni di lavorare con serenità ed adeguate risorse “umane” e “librarie” potremmo acquisire. Ma perche ciò sia oggi (forse ancora) possibile occorre non perdere un minuto di tempo. Occorre che venga assunto nuovo personale professionalmente qualificato (sono oltre 10 anni che non vengono assunti “bibliotecari di professione”) che si investa di più sul materiale librario e documentario (periodici e multimediale compreso), che si adeguino le sedi centrali e decentrate magari ripensandone anche la collocazione che un capriccioso “giocatore di dadi” a suo tempo sembra aver spalmato a caso sul territorio.

    Una biblioteca di pubblica lettura non è, almeno per noi e per gli standard internazionali, semplicemente un punto di prestito.
    Noi continuiamo, forse contro ogni ragionevole evidenza, a sperare, forse solo sognare, che l’amministrazione di oggi, così come quelle che verranno, possano davvero investire con convinzione su presente e il futuro dei suoi istituti bibliotecari centrali (Queriniana, Emeroteca, Mediateca) e del suo servizio di biblioteca pubblica di base (le otto biblioteche decentrate).
    Ora tocca all’Amministrazione dirci se vuole farlo con noi!

    Brescia, 8 ottobre 2016

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