BreBeMi, il profondo rosso della società dimezza il patrimonio nonostante i ricavi

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Arrivano i primi frutti incoraggianti della gestione BreBeMi, tanto che i primi sei mesi del 2016 hanno fatto registrare un risultato positivo pari a 10 milioni di euro, ma non sono sufficienti a fermare l’enorme emorragia di debiti accumulati nei primi anni. Per questo è stato necessario dimezzare seccamente il patrimonio netto della società che è passato da 332 a 175 milioni di euro secondo quanto deciso dall’assemblea dei soci. Era infatti di ben 157 milioni di euro il rosso accumulato nei primi anni di lavorazione e avvio del tratto autostradale. 

Nonostante i risultati positivi del primo semestre (+50% di fatturato rispetto allo stesso mese del 2015, con 55mila utenti al giorno), dunque, a causa del debito pregresso i primi sei mesi si sono comunque conclusi con una pesante perdita di 26 milioni di euro. "I margini operativi della società saranno in grado di assorbire i costi finanziari del progetto solo successivamente alla realizzazione dell’interconnessione A35-A4, la cui realizzazione è attesa per il 2018" – ha affermato Francesco Bettoni, presidente di BreBemi -. Fra quindici giorni apriranno i cantieri con l’A4, e se tutto andrà liscio l’opera sarà pronta esattamente fra un anno". 

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1 COMMENT

  1. Come volevasi dimostrare opera inutile, come la metro, che ci tocca mantenere e che ci spingono ad usate: vedasi i cartelli e le direzioni facilitate che, se non stai attento, finisci per entrarci anche se non vuoi…

  2. Infatti io, pur essendo informato della cosa, per due volte ( non credo di essere scemo fino a quel punto) mi son trovato sulla strada della A35, nonostante volessi prendere la A4, perché i cartelli stradali ti depistano. A Ospitaletto sono uscito dalla tangenziale e ho preso la A4. Conseguentemente mi sono ripromesso di non prendere mai più la (costosissima) A35, nemmeno se dovessi andare a Linate.

  3. Sull’inutilità della metro non sono d’accordo.
    Va completata la struttura del trasporto pubblico locale integrandola nel tessuto extraprovinciale. Limitare l’ingresso in città dei pendolari che ci arrivano in macchina anche solo di un 10% sarebbe una cosa fantastica.

  4. Ah certo: diminuire del 10% il traffico con un’opera faraonica con costi di gestione enormi ed un’utenza che, in parte, si e’ spostaya dal bus alla metro e’ un investimento strategico? Indebitati x decenni x una citta’ come brescia che giri tranquillamente con i mezzi pubblici e’ una scelta saggia…

  5. Il 10% è una percentuale che ipotizzo io e soarebbe comunque mostruosa. Decenni di pendolarismo sulle quattro ruote che entra in città, abitudini e orari straconsolidati remano contro questa ipotesi ma va percorsa.
    L’interco nnessione con la linee ferroviarie cosiddette secondarie verso OVEST permetterebbe di abbracciare una quota di pendolarismo incredibile in ingresso alla città. Se il trasporto pubblico locale attuasse orari, numero di corse e prezzi concorrenziali con il costo di un’automobile, stia tranquillo che parecchie famiglie una delle due automobili la dismetterebbe. Io per il primo che provengo dalla Franciacorta e tutti i giorni mi devo fare 25 km e stare in coda sono testimone oculare di ciò.
    Sui costi: se Regione Lombardia pagasse il rimborso chilometrico che paga a Bergamo anche per la metro di BS di problemi economici sulla sostenibilità del progetto non ce ne sono. Ma i consiglieri regionali bresciani di maggioranza hanno votato contro. Si immagini lei.

  6. Se si incrementassero i mezzi pubblici che gia’ ci sono e se fossero concorrenziali, molto traffico verso la citta’ si ridurrebbe senza una faraonica metro. Invece oggi paghi il biglietto con la maggiorazione obvligatoria x la metro. In pratica anche la provincia paga una metro che serve (male) una parte della citta’ e ci costa un occhio. Quanto alla regione, e’ meglio che finanzi mezzi pubblici meno costosi, bicimia, automia, ecc. Non opere che devastano il territorio e non risolvono niente.

  7. Non contenti di quanti soldi pubblici (di tutti noi) si sono mangiati per questa inutile e fallimentare autostrada, dopo averci raccontato la favoletta dell’opera pagata dai “privati” mentre le casse pubbliche sono state saccheggiate per centinaia di milioni, ecco che non ancora sazi fanno spendere altri 50 milioni allo Stato, cioè a noi cittadini, per una bretella che, secondo loro, dovrebbe far fare profitti alla boiata originale. Il bello è che sono tutti a piede libero!

  8. Rispetto la sua considerazione ma non la condivido. Con il suo metro di giudizio qualunque azione sulla mobilità urbana non andrebbe perseguita perchè costa.
    L’iniziativa di rendere gratuiti parecchi parcheggi scambiatori, per esempio, sta incrementando i passeggeri della metro e sensibilmente. Per esempio, con 2.8 € (andata e ritorno) posso andare a farmi una visita in ospedale senza spendere un occhio della testa nel parcheggio di fronte e, soprattutto, senza partecipare ad aumentare il traffico in quella parte nevralgica della città. Se fossi uno studente universitario fuori sede, per esempio, posso arrivare sia alle aule di via S.Faustino, sia all’ISU (ingegneria e medicina) senza dover prendere un’automobile. Sa quanto studenti universitari arrivano tutte le sante mattine da Verona, per esempiuo?

  9. Suggerisco alla redazione di incaricare un giornalista che abbia un minimo di competenza in materia di bilancio, per evitare che si scrivano le sciocchezze contenute nell’articolo.

  10. Una voce fuori dal coro ! Corda molle Una strada che unisce la bassa bresciana da completare con tutti i servizi necessari ! A35 cerchiamo di rendere questa opera utile invece di criticare e pensiamo al futuro poi ne parliamo.

  11. Quindi, come per la metro, cerchiamo di renderla utile ora che l’abbiamo sul groppone. Quindi è chiaro che entrambe erano e sono opere inutili che pesano sulla collettività. Soliti modi di democristiana memoria di fare opere inutili che poi imponi alla gente di usare spendendo e spandendo…

  12. Per l’esattezza l’assemblea ha deliberato l’abbattimento del capitale sociale per ripianare le perdite dei primi due anni di esercizio pari a 69 e 61 milioni di euro più circa 27 milioni pregressi all’avvio in esercizio. Non credo proprio fossero queste le prospettive della tanto celebrata e auspicata infrastruttura per la quale evidentemente l’analisi gestionale, economica e finanziaria era totalmente sballata ed inattendibile. Esattamente come per il Metrobus: opere faraoniche, costose ed inutili. Ma visto che ci sono dovremmo fare tutto il possibile, come utenti, per giustificarne il costo che già abbiamo sostenuto come cittadini dato che si è speso in tutto o in parte del denaro pubblico. Chi dà consigli “fuori dal coro” è il solito simpaticone di Sandro Belli che ormai aspettiamo ci dia soluzioni anche su come si possano, con consulenziale saggezza, evitare i terremoti nel centro Italia o debellare la criminalità organizzata…

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