Negozi di città e giganti della grande distribuzione, il 23 il dibattito di BsNews

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Il tema l’hanno lanciato due autorevoli opinionisti di questo sito: Alessandro Belli e Alessandro Benevolo su questo sito. E mercoledì 23 novembre, dalle 17.30, sarà oggetto di un dibattito alla Fondazione Micheletti organizzato in collaborazione con BsNews.it.

Il titolo – Davide e Golia: negozi di città e giganti della grande distribuzione – lascia poco spazio alle interpretazioni.

A meno di due mesi dall’apertura del nuovo maxicentro commerciale Ikea, che ha accolto oltre un milione di visitatori, ha riaperto il dibattito sul rapporto tra negozi di prossimità e grandi strutture commerciali. Le istituzioni, come noto, sulla questione si sono mosse su direttrici anche opposte, con una palese divergenza di interessi tra i Comuni di Brescia e Roncadelle. Mentre le associazioni dei commercianti hanno alzato la voce per tutelare i piccoli. Chi ha ragione? Si possono fermare i grandi centri? E’ giusto farlo?

A queste e ad altre domande risponderanno il 23 novembre i relatori selezionati da BsNews e Fondazione Micheletti. Partendo dal dibattito, fatto di decine di commenti, aperto dalle due opinioni pubblicate dal sito diretto da Andrea Tortelli. Il primo è stato quello dell’urbanista Alessandro Benevolo, che il 23 settembre ha pubblicato un intervento dal titolo: “Elnòs, parliamone pure male, ma senza dire bugie”, A seguire la replica – opposta nella visione – di Alessandro Belli, che ha firmato un pezzo su come “Fermare il mostro”.

Ai loro interventi, il 23, seguiranno quelli di Toni Massoletti, a nome dello staff del sindaco. Ma anche quelli di due due autorevoli esponenti del commercio: Alessio Merigo di Confesercenti e Carlo Massoletti di Ascom. A moderare il dibattito sarà Aldo Rebecchi, presidente della Fondazione Micheletti.

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1 COMMENT

  1. Prima di gettare la spugna, proviamo a proporre soluzioni possibili, eventualmente imitando ciò che le città prospere e innovative realizzano. Non mi pare tanto una disputa politica,ma un male diffuso in mezzo mondo, da destra a sinistra,vinto da città coraggiose.
    Mi pare servano provvedimenti tecnici, forte convinzione sociale, un serio appoggio di tutte le istituzioni sia politiche che associative, è un po di creatività …Buon lavoro

  2. Se anziché da pd Brescia fosse governata da Paroli-Rolfi-Labolan i avremmo veramente i negozi del centro pieni e i centri commerciali deserti ? Quando c’erano loro i bresciani andavano nei centri commerciali né più né meno come oggi, fregandosene altamente della giunta comunale.

  3. Magala. Non so chi dice quel che tu scrivi. Non è questione di destra o sinistra. In mezzo mondo il fenomeno dei Centri commerciali che schiacciano o piccoli è molto comune. Come reagire ? Che funzione dare ai negozi di città ? Il 23 nov alla F. Micheletti si confrontano diverse opinioni e nuove proposte

  4. Il dibattito sarà sicuramente interessante. Credo che dopo avere portato alla luce il problema, che era ben conosciuto ma forse non sufficentemente trattato, sia giunta l’ora di affrontarlo in termini piú concreti e scientifici. Il tema è lo stesso: il commercio al dettaglio. Le entitá profondamente diverse, i centri storici e abitati in generale, ed i grandi centri commerciali. Una in profonda crisi, l’altra cannibalizzante. Iniziare a studiare perchè una funziona e l’altra no, quali sono i punti di forza e di debolezza per poi decidere quali sono le azioni efficaci da mettere in campo. Altrimenti rischiamo di continuare a parlarci addosso e di fare inutile demagogia. Un metodo di analisi consolidato esiste, si chiama analisi swot. Perchè, definiti ormai gli obiettivi, non iniziamo a partire da quella?

  5. Analisi swot. In italiano: punti di forza, punti di debolezza, opprotunità, minacce. Giusto, ma commercio al dettaglio nel centro di Brescia, se non di nicchia o meglio supernicchia, è morto e sepolto per sempre. Eppure, c’è ancora qualcuno che crede nella resurrezione commerciale.

  6. Rinvigorire i vivi ? E cioè ? Riapriamo il negozio di giocatoli Brunori ? Oppure Vigasio ? O la Camiceria Imperiale ? O magari Eurosport (l’ultimo brand storico a chiudere) ? E poi “Il Fulmine” su tre piani e una ventina di addetti solo alla vendita al dettaglio ? Dai, Sandro, dopo 150 anni si è trasferita persino la Pasticceria Piccinelli con i suoi bossolà al seguito. Nella sede della ex Banca S.Paolo entrano trenta persone al giorno. Dove sono i vivi da rinvigorire e soprattutto quanti sono ?

  7. I centri commerciali sono obbrobri ma almeno operano. Invece i meravigliosi capannoni tremonti-lega di cui e` devastata tutta la “padania” sembrano gli scheletri di Hiroshima.

  8. Agli amici anonimi ma tristoni, rassegnati, depressi spero che le proposte del convegno del 23 nov. Alla Micheletti diano una dose di gerovital sufficiente per collaborare ad un possibile risveglio. A presto

  9. Niente Gerovital. A lei, Belli, consigliamo sicuramente lo Stilnox, così giusto per neutralizzare un po’ di eccessiva iperattività e spegnere il vulcano mentale. Opzione più antica, il bromuro di calcio…

  10. Cercar di spegnere i cervelli liberi e attivi, neutralizzare con bromuro o olio di ricino gli avversari pensanti è una vecchia abitudine della intransigenza vetero fascista

  11. Meglio il Seroquel: antipsicotico che produce in taluni casi una sorta di “lobotomia chimica”. Nel nostro, potrebbe ricondurre alla realtà ed al rigore empirico un cervello fantastico (nel senso di dedito a fantasticare).

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