Gedit, la Provincia precisa: la competenza è regionale

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La Provincia di Brescia precisa con una nota che “non ha rilasciato alcuna valutazione favorevole all’ampliamento della discarica Gedit di Calcinato, ma, al contrario, ha fornito a Regione Lombardia apporti istruttori che evidenziavano le criticità derivanti dall’applicazione del calcolo del cosiddetto fattore di pressione, che tuttavia non risultava applicabile al caso di specie in quanto la domanda di ampliamento era stata presentata nel 2011, ovvero prima dell’approvazione di tale metodo valutativo da parte di Regione, nel 2014”.

La Provincia – continua il comunicato – ha chiesto inoltre di eliminare dalla domanda di autorizzazione un numeroso elenco di rifiuti, “per scongiurare ulteriore appesantimento delle condizioni ambientali dell’area in termini di ulteriore impatto odorigeno”, tanto che “la Regione ha infatti stralciato il conferimento di rifiuti pericolosi su richiesta della Provincia”.

Il Broletto sottolinea inoltre che la “Regione, su decisione dell’Assessorato all’Ambiente, ha ritenuto di non applicare in via retroattiva il fattore di pressione a tutte le domande già presentate per la valutazione di impatto ambientale, nonostante la richiesta del Consiglio Regionale, che si era espresso in tal senso, alla luce di una pronuncia del Consiglio di Stato che ne avrebbe permesso l’operatività in funzione di una migliore tutela ambientale”.

Infine l’ente guidato da Mottinelli spiega “che anche la Provincia di Brescia ha promosso intervento ad adiuvandum nel ricorso in appello di Regione Lombardia al Consiglio di Stato, fornendo un contributo incisivo, sulla scorta di un’accurata indagine ambientale, in sede di discussione sulla richiesta di sospensione della sentenza del TAR Milano, che ha annullato il fattore di pressione, in relazione proprio al provvedimento negativo della Provincia con riguardo all’istanza di ampliamento della discarica EDILquattro di Montichiari”. E aggiunge che “la decisione di pubblicare il provvedimento di Valutazione di impatto ambientale favorevole, dopo 5 anni dal deposito dell’istanza, ma a soli 15 giorni di distanza dall’udienza di merito dell’appello, sia stata assunta da Regione Lombardia, senza consultare alcun soggetto territoriale”.

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6 Commenti

  1. Parolini non può spendere una sola…parolina sul tema discariche,strade, viabilità, martirio del territorio bresciano: fu per dieci anni l’Assessore Provinciale ai Lavori Pubblici. E si ricorda bene cosa accadde in quegli anni.

  2. quando ci sono dei problemi non e’ mai colpa di nessuno. che strano? e non e’ mai di competenza di alcuno? importante che il cittadino servo aghi continuamente tasse , ticket , multe , commissioni ecc per avere disservizi ovunque, aria ed acqua inquinati ? Ma non c’entra mai nessuno e peccato se da oltre dieci anni anche venti o trenta piu’ o meno gli attori coloro che tirano i fili dei burattini di turno sono sempre i medesimi !!!!

  3. I TERRITORI CHE SUBISCONO LE DISCARICHE VANNO RISARCITI DAI RICCHISSIMI PROPRIETARI DELLE DISCARICHE. Perche su questo argomento la regione non legifera?? Parolini/Rolfi attendiamo risposte

  4. Perfettamente d’accordo. E aggiungo. Perchè i cavatori e i discaricatori di Brescia pagano una IMU agricola su centiania di migliaia di metri quadrati di aree in cui NON svolgono attività agricola? Coltivano forse granoturco nelle loro cave?

  5. Bravo: Parolini fu per tre lustri assessore provinciale nelle Giunte di cventrodestra, ma mai nessuno ha osato tracciare i confini tra l’uomo pubblico e l’imprenditore privato. Così oggi serenamente staziona, pontificando sul territorio brecsiano un giorno sì e l’altro pure, nella “terra di mezzo” renziana in cui si trova il suo attuale schieramento politico. Eppure, ci assicurano, non è questa la casta da eliminare e quindi bisogna votare “Si” al referendum per allontanare, come sostiene covinto uno come Casini che è da trenta anni in Parlamneto, il pericolo populista dei pentastellati…

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