Via libera del Consiglio comunale di Brescia alla delibera di giunta che consente alla Loggia di vendere, entro la scadenza della consiliatura, il 4 per cento delle azioni di A2A. Un’eventualità che porterebbe Brescia dal 25 per cento, quota oggi pari a Milano, al 21 per cento. La delibera è stata duramente contestata da tutte le minoranze, che hanno paventato il rischio di una perdita di potere rispetto al capoluogo regionale invocando un referendum sulla decisione.
Sono onvinto che il vero dilemma per il Comune di Brescia, oltre alla perdita di potere che è ovvia, riguardi comqune la scelta di fondo tra mantenere quote in A2A via via decrescenti facendo cassa anno dopo anno e vedendo contestualmnete diminuire i dividendi ed invece dismettere, a questo punto, l’intera partecipazione, ossigenare alla grande le entrate e chiudere così definitivamente la partita indebitamento finanziario per il Metrobus, problema che determina qualsiasi strategia amministrativa cittadina. Certo, con la seconda strada si perdono i dividendi e rimangono comunque parzialmente i costi di gestione del trenino. A meno che non si affidasse a qualche buona e folle anima privata la gestione dell’infrastruttura. Ma in questo caso temo si tratti, purtroppo, solo di fantapolitica…