Fa discutere l’ultima mail inviata da Coldiretti ai propri associati, che – tra le righe – dà la propria benedizione alla riforma costituzionale che domenica sarà al vaglio degli elettori. Nella breve mail, infatti, il presidente nazionale Moncalvo (ricordiamo che uno dei suoi vice è il bresciano Ettore Prandini) cita i risultati raggiunti: “ragguardevoli sia sotto il profilo delle quantità, che dal punto di vista dei grandi spartiacque normativi messi in campo dal Governo”. Quindi l’endorsement: “Noi desideriamo che questa impronta legata alla velocità, alla certezza sui tempi, alla responsabilità trovi una conferma anche grazie al possibile nuovo impianto Costituzionale a disposizione del Paese, per una forte spinta alla competitività delle nostre imprese, ed anche per la centralità che si sta dando al tema dell’agroalimentare e dell’internazionalizzazione. Non accadeva da decenni. E finalmente è accaduto!”. Insomma: votate sì al referendum. E la polemica è in arrivo.
le acli adesso la coldiretti … strano tempismo … immagino che la metà degli associati acli e altrettanti della coldiretti la pensino diversamente … a volte il silenzio di qualche vertice sarebbe la cosa migliore
le acli adesso la coldiretti … strano tempismo … immagino che la metà degli associati acli e altrettanti della coldiretti la pensino diversamente … a volte il silenzio di qualche vertice sarebbe la cosa migliore
SONO ETERODIRETTI?
Sento spesso evocare la velocità, come fa anche Coldiretti, come principale punto di forza dell’azione politica renziana. Ai manager si insegna invece che l’avverbio velocemente viene solo dopo le parole efficacia ed efficienza. Se non fai bene le cose, se non fai bene le cose giuste, se non unisci il raggiungimento degli obiettivi con la loro particabilità e misurabilità e con l’ottimizzazione di tutte le risorse impiegate, a poco ti serve farle velocemente. Fai solo un mucchio di cose, non sei certo produttivo. Vale anche in politica, nella politica renziana dove una valanga di proclami ed una messe di azioni sbagliate, mal pensate e addirittura dannose o controproducenti per il bene conune (vedasi jbs Act oppure bocciatura dell’impianto Madìa sulla riforma della Pubblica Amministrazione) fatte però rapidamente vengono scambiate per grandi traguardi pubblici opttenuti bypassando il Parlamento con de3creti legge-lampo. Serve una calmata e meno falso piglio manageriale, serve ragionare di più e fare più analisi prima di agire a caso. Dal 5 dicembre sperimao si cambi registro.
c’e’ aria di promesse ed in questo caso “odore” di poltrone a Roma per il prossimo giro? Ecco che allora bisogna fare pubblicamente dichiarazione di voto ….. se no poi come si fa ad “incassare” politicamente ? Ogni riferimento e’ puramente casuale e frutto della mia immaginazione!
Ci sarà ancora qualche multa per le quote latte da pagare. Da pagare ovviamente con i soldi di tutti noi italiani. ( Le multe per quote latte sono già costate 70 euro a testa per ogni italiano )
Battuta fuori luogo la sua. La Coldiretti ha sempre difeso gli allevatori onesti che hanno comprato le quote regolarmente non i furbi che non l’hanno fatto, hanno splafonato e sanzionati non volevano pagare.
Per i difensori dei furbi si rivolga alla Lega Nord, non alla Coldiretti, per favore.
Fino a domenica: nebbia. Da lunedì: torna il sole…
L’importante è che la Coldiretti abbia espulso dalla Associazione i furbi e i disonesti.
E chi le ha detto che non lo abbia fatto?
io sono iscritto alla Coldiretti e voto NO
e poi dicono che i sì sono contro la casta….
E quindi? Dove sarebbe lo scandalo?