Dal 2017 in vigore la nuova denominazione Riviera del Garda Classico

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Dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale per i 60 giorni canonici, è entrata pienamente in vigore la nuova denominazione Riviera del Garda Classico, che sarà operativa dalla vendemmia del 2017: una doc che punta a superare l’attuale frazionamento della vitivinicoltura della sponda bresciana del lago di Garda, riservando tuttavia al nome Valtènesi il ruolo di “punta di diamante” della produzione.
L’annuncio è stato ufficializzato dal presidente uscente Alessandro Luzzago nel corso dell’assemblea dei soci del Consorzio Valtènesi, riunita nella sede di Villa Galnica a Puegnago per il rinnovo delle cariche: il nuovo consiglio di amministrazione emerso al termine delle votazioni è composto da Giuseppe Avanzi, Francesco Averoldi, Sante Bonomo, Fabio Contato, Igino Dal Cero, Luca Formentini, Giovanni Franzosi, Cristina Inganni, Antonio Lorenzi, Alessandro Luzzago, Paolo Pasini, Giacomo Tincani, Marco Turina, Mattia Vezzola, Lucia Zuliani. Nei prossimi giorni il cda provvederà a riunirsi per indicare il nuovo presidente e i vicepresidenti.
Nel corso della sua relazione, il presidente Luzzago ha ripercorso le tappe più importanti dell’ultimo triennio, dall’apertura della prima sede consortile nel 2013 all’ottenimento dell’incarico Erga Omnes nel 2014, dal rafforzamento della presenza delle aziende del comparto a Vinitaly al debutto a Prowein. Passaggio particolarmente significativo è stato
l’affidamento della direzione nel 2015 a Carlo Alberto Panont la cui esperienza è stata strategica per arrivare alla sottoscrizione del patto di territorio che ha portato al disciplinare unico.
“Unità e identità erano le priorità assolute all’inizio del mio mandato – ha detto Luzzago -. Il patto di territorio e la nuova denominazione hanno dato risposta a queste necessità: ora ci sono le condizioni per fissare l’asticella più in alto. Tutte le nostre risorse ed energie potranno essere convogliate in un’unica direzione, con l’aspettativa di ottenere risultati decisamente più significativi in quanto avremo la possibilità di migliorare la nostra immagine pubblica semplificando la comunicazione”. Il passaggio alla nuova Doc andrà sostanzialmente ad unificare le preesistenti denominazioni Garda Classico e Riviera del Garda Bresciano in un disciplinare nel quale la denominazione Valtènesi rappresenterà il vertice della piramide qualitativa. Questo il presupposto del patto di territorio lanciato all’inizio dell’anno dal Consorzio Valtènesi, al quale ha aderito la stragrande maggioranza dei produttori del territorio, comprese anche le principali aziende dell’area Lugana la cui produzione si estende ai vini della Valtènesi a base Groppello. Il progetto prevede infatti anche il rinnovo dei disciplinari di produzione, con l’ampliamento ad est degli attuali confini del territorio di produzione oltre che variazioni nella base ampelografica.
“C’è uno scenario molto diverso rispetto a tre anni fa – ha detto Luzzago-. Si è formato un gruppo coeso tra tutti coloro che si sono impegnati per raggiungere questo importante traguardo. Ma credo che col tempo questa percezione di unità si tramuterà in un senso di appartenenza molto forte nel segno di un orgoglio comune”. Importanti nel cammino futuro saranno anche i progetti di ricerca come quello sulla caratterizzazione del Chiaretto o sulla selezione clonale del Groppello, che secondo Luzzago “dovranno continuare anche nei prossimi anni per approfondire la conoscenza sulla nostra uva e la nostra identità. Ci vorrà inoltre una condivisione ampia delle conoscenze in modo che tutti i produttori si sentano coinvolti in una progettualità univoca, imparando a parlare un solo linguaggio”.
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