Gli ingegneri? Vengano al tavolo per costruire una Brescia più smart

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di Laura Castelletti – Ho letto con piacere quanto riportato sulla stampa in merito all’incontro tenutosi lunedì 21 novembre presso la sede dell’Ordine degli Ingegneri (impegni istituzionali presi precedentemente non mi hanno permesso di partecipare all’incontro) a proposito di iniziative che possano rendere la nostra città ancora più smart di quanto già è, come riconoscono e validano le diverse classifiche nazionali in merito. Mi fa soprattutto piacere che venga sottolineata la necessità di procedere coesi su un percorso comune per il bene della città e la forza del territorio. Condivido.

È proprio su questo approccio “a sistema” che si sviluppa l’Agenda Digitale Brescia 2030 (pubblicata sul portale open data del Comune: www.dati.comune.brescia.it), la più recente versione del nostro documento che rendiconta ciclicamente quanto stiamo facendo per la smartness cittadina e che traccia le linee di sviluppo per il futuro.

Voglio puntualizzare che proprio l’Agenda offre un concreto strumento di “crowsourcing” (com’è stato chiamato nell’appuntamento di lunedì) e una tempistica certa. Mi riferisco al tavolo multistakeholders Brescia 2030 coordinato dall’Area Innovazione del Comune con avvio a gennaio 2017 che entro settembre produrrà il piano operativo di sviluppo e innovazione urbana in co-progettazione Brescia 2030 su temi prioritari. Tra questi, abbiamo incluso naturalmente il benessere ambientale e personale, la promozione culturale e turistica della città, la valorizzazione della cultura dei dati e dei parametri di condivisione, accessibilità, riuso e sicurezza; a questi però, abbiamo affiancato tematiche sociali determinanti in questo difficile momento, per le quali anche la smart city può fare molto: parlo di inclusione sociale, educazione alla cittadinanza digitale fin dall’età pediatrica e prevenzione dell’emarginazione e della violenza di genere.

Mi fa piacere anche il riferimento diretto al sito della Casa Bianca, dal quale abbiamo proprio preso ispirazione per stendere le azioni della linea 1 dell’Agenda, quella relativa alle reti sociali, che per noi sono importanti quanto le infrastrutture e le connessioni tecnologiche. In particolare, sono stati per noi proficuo spunto i piani della divisione che si occupa di Social Innovation e Civic Participation, che periodicamente -come facciamo anche noi- rendiconta lo stato dell’arte e fornisce visioni e azioni per il futuro.

Certo, il presidente degli Stati Uniti non è il Sindaco di una città italiana di medie dimensioni; e può contare su uno staff molto più ampio per raccogliere le petizioni che i cittadini possono presentare direttamente on line. Noi non disponiamo neppur lontanamente di risorse economiche e umane che ci permettano di avvicinarci a tale percorso.

Al momento, i cittadini che desiderano parlare con me, con il Sindaco o con gli Assessori e i consiglieri fanno una cosa che forse l’Ordine giudicherebbe poco smart, ma che io ritengo ancora valida come forma di dialogo con le istituzioni: possono incontrarci di persona (mail e contatti telefonici sono sul sito del Comune a disposizione di tutti). Brescia non è una metropoli e in Loggia le agende sono aperte agli appuntamenti e agli incontri.

Non posso che essere lieta di ogni nuova voce che si aggiunge alla nostra nel richiamare la città tutta, come unico “sistema”, alla necessità di essere più efficienti, intelligenti, trasparenti. A questo proposito, desidero rassicurare l’Ordine sulla condivisione dei dati: ho provveduto a redigere personalmente una lettera spedita proprio in questi giorni alle società controllate e partecipate, nonché ad altre realtà operanti sul territorio per finalità pubbliche, affinché condividano con la città il loro patrimonio di dati in formato aperto. Questo anticipando la normativa nazionale -che ci auguriamo entri in vigore il prima possibile- e solo dopo aver reso il sito dati.comune.brescia.it tecnologicamente pronto a diventare un collettore e uno standard per il territorio, in grado di interfacciarsi coi big data regionali e nazionali in costruzione.

Non mi soffermerò sul capitolo pagamenti digitali, che negli ultimi tre anni hanno avuto un’implementazione rilevante, grazie anche alla collaborazione con gli istituti bancari e i maggiori gestori di infrastrutture e servizi tecnologici di transazioni finanziarie: ogni nuovo servizio per il pagamento digitale è accolto dalla cittadinanza con grande favore. Per questo, continua il nostro impegno sul territorio a digitalizzare pagamenti e tributi; ma anche a portare all’attenzione delle istituzioni nazionali la necessità di operare con uno standard unico, certo, riconosciuto e soprattutto sicuro. Ogni suggerimento per migliorare il servizio è ben accolto.

Un ultimo e conclusivo pensiero alla partecipazione. Nonostante le sollecitazioni al risparmio, il Comune di Brescia ha ritenuto di tener viva e aperta una rete di sportelli oltre all’Ufficio Relazioni con il Pubblico, proprio per mantenere un riferimento per i cittadini meno digitalizzati, che rimangono almeno la metà della popolazione cittadina e che abbiamo il dovere di non trascurare nei servizi, nell’efficienza, nell’ascolto. Nell’Agenda Digitale Urbana riserviamo in più azioni un riguardo ai “cittadini digitali”, che già chiedono alla Pubblica Amministrazione servizi di sempre maggiore qualità riferiti alle tematiche prettamente smart. Ma non dobbiamo dimenticare che la città è prima di tutto fatta di relazioni, né che le reti che ci sta più a cuore costruire sono quelle sociali e generazionali. Per questo, siamo tra le pochissime amministrazioni ad affermare il “diritto alla cittadinanza digitale” per tutti i cittadini e in particolare i nuovi nati. Questo significa che il Comune di Brescia si impegna a garantire infrastrutture di connessione, tecnologie di accesso ed educazione a studenti, insegnanti e famiglie all’esercizio dei diritti (e dei doveri) nella città digitale e connessa, nonché a cogliere l’opportunità del presente guardando con responsabilità al futuro.

Ci perdoneranno gli ingegneri se non agiamo nel digitale come la Casa Bianca: il nostro modello è quello della Commissione Europea, che non raccoglie petizioni, ma propone opportunità e sollecita i cittadini alla partecipazione non su temi di propaganda, ma su priorità reali, come l’occupazione, la sostenibilità, l’inclusione sociale e la cultura.

L’occasione mi è dunque quanto mai gradita per invitare l’Ordine a prendere parte con propositività e concretezza ai Tavoli Brescia 2030. Abbiamo bisogno di tutti per continuare a rendere Brescia una città dove smart sia un valore di cittadinanza, prima che di mera rendicontazione o tecnologia.

* Assessore Creatività, Innovazione e Smart City Laura Castelletti

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16 Commenti

  1. Vadano al tavolo pubblico, gli ingegneri. Magari, anche se smart, c’è da mangiare anche per loro, non solo…per gli architetti.

  2. Ma cosa dice questo vicesindaco? di che parla che come per la cultura non sa nulla? Non sono gli ingegneri che rendono una città smart ma le idee che gli ingegneri poi aiuteranno a realizzare!! Ma di che parla partecipazione, sollecitazione…??? La città smart lo è in quanto offre servizi digitali che rendano la vita del cittadino più semplice! Ma se una non ha idee spra cose a casaccio!! Meglio parli di cultura almeno li forse può fingere meglio di capire qualcosa…

  3. L’occasione mi è dunque quanto mai gradita per invitare l’Ordine a prendere parte con propositività e concretezza ai Tavoli Brescia 2030. Abbiamo bisogno di tutti per continuare a rendere Brescia una città dove smart sia un valore di cittadinanza, prima che di mera rendicontazione o tecnologia.

  4. Cara Laura, devi prendere atto che hai perso la tua forza propulsiva a differenza di Onofri e Grillo. L’aver appoggiato del Bono è stato un errore fatale a cui non potrai rimediare nemmeno correndo da sola.

  5. Mai diperare. Si risorge anche dalle ceneri e proprio i “socialisti per passione” hanno una verve creativa politica assolutamente invidiabile. Ma può anche non essere necessaria. Nel 2018 la Castelletti, uscendo come Vicesindaco, non potrà certo rifare il giochino dell’apparentamento al ballottaggio, ma le basterà schierare la sua Civica sin dal primo turno a sostegno di Del Bono per riguadaganrsi una poltrona di prima fila. Non a caso in inglese coem aggettivo smart significa pure: sveglio, scaltro, furbo…

  6. Beh, gli americani hanno votato ed eletto Presidente uno come Trump. Meglio i bresciani con la “pasionaria”, i danni sono infinitesimali.

  7. Vicesindaco perfetta. L'ordine degli ingegneri si fa vivo solo quando ci sono questioni particolari. Ma di che state parlando. Un convegno con idee irrealizzabili o che comunque hanno bisogno di un concerto che va oltre alla semplice capacità che una parte degli ingegneri vuole mettere in campo. Se a essere avuto voglia di fare qualcosa per la città, i ingegneri avrebbero promosso un tavolo no profit per questa tematica. Invece no, il convegno aveva solo lo scopo di denigrare l'attuale amministrazione e fare in modo che la stessa si affidi alla sapiente guida degli ingegneri che hanno organizzato l'evento

  8. Vicesindaco perfetta: ne sa di ingegneria, quanto di cultura. Ma in realtà il mestiere meglio conosciuto è il cerchiobottismo e soprattutto il trasformismo politico, quello che ti consente di alzare le vele appena cambia il vento, da destra a sinistra, dal centro al civismo. Sempre con passione tutta bresciana, ovviamente. La prossima Lista della “pasionaria” potrebbe chiamarsi “La Laura dei venti”, scontato doppiosenso considerando il numero di anni che la vede protagonista della politica cittadina.

  9. Laura cosa fai, parli di te in terza persona come Maradona? E comunque a una frase come “Se a essere avuto voglia di fare qualcosa per la città, i ingegneri avrebbero promosso un tavolo no profit per questa tematica” non resta che aggiungere “e io speriamo che me la cavo”. Perfetta…

  10. Vicesindaco è passato il tempo di apparire una buona amministratrice perchè glamour… Il suo tonfo nella cultura e nell’innovazione smart sono sotto gli occhi di tutti. Bravissima, su questo nessuno la può sconfessare, nel piazzare il sempre verde (non al verde) e riportato più volte nell’inchiesta fiorentina sulle grandi Opere Ettore Fermi nel CDA del MUSIL (opera pubblica costosa…..)! Il buon sangue socialista non mente…. mai!!! Povera Brescia sempre meno smart….

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