Manerbio, corsi di arabo a scuola. Rolfi (Lega) all’attacco: integrazione al rovescio

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“Vista la situazione dell’immigrazione a Manerbio il dirigente scolastico della scuola superiore Pascal ha deciso di portarsi avanti e, con molta lungimiranza, anziché far insegnare l’italiano agli stranieri per favorirne l’integrazione, preferisce istituire corsi di lingua araba per i ragazzi italiani, magari perché a breve saranno loro a doversi integrare.” È il commento di Fabio Rolfi, vice capogruppo della Lega Nord al Pirellone in merito all’istituzione di un corso serale di lingua araba presso l’Istituto di Istruzione Superiore B. Pascal di Manerbio.

 “C’è poi da approfondire – prosegue l’esponente del Carroccio – a quale titolo un’associazione che gestisce un ‘centro culturale islamico’, che non mi risulta essere ente formatore, si qualifichi ad insegnare qualcosa in un istituto pubblico.

Personalmente ritengo si tratti di un uso distorto della scuola, luogo deputato all’istruzione e che non dovrebbe divenire teatro per strumentalizzazioni di sorta, ma essere anzi un’istituzione neutra – conclude Rolfi – dove formare i ragazzi per affrontare il futuro.”

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1 COMMENT

  1. Per integrare gli arabi facciamo loro un corso di arabo, anziché di italiano. Ovviamente, pantalone paga. Che geni! Ma i loro “tutori” fin quando abuseranno della nostra pazienza?

  2. Ma Rolfi che lingue conosce? Per molti leghisti la cultura si ferma alla polenta taragna e a loro piacerebbe che fosse così per tutti.

  3. Che si impari l’arabo, il cinese, l’inglese, tutte le lingue del mondo. Va benissimo. Questo per le persone normali: ai leghisti corsi di lingua italiano obbligatorio !

  4. Il cambiamento corre più veloce dei verdifazzuolatii. A proposito, ascoltatevi l’intervista della Raggi alla CBS: inglese assolutamente perfetto che raramente si sente parlato e pronunciato così.

  5. X andare a zappare a tutti gli “intellettuali” buonisti così potranno contribuire concretamente al mantenimento dei loro protetti anzichè chiacchierare come sempre a vanvera

  6. A parte il fatto che zappare è un’attività nobile e soprattutto utile, conoscitore di lingue straniere non è affatto sinonimo di “intellettuale”. Personalmente, oltre all’italiano ne conosco bene altre quattro e questo mi aiuta molto nel lavoro e anche quando viaggio, ma le assicuro che chi dovesse definirmi un “intellettuale” sarebbe molto lontano dal giusto; avessi anche qualche nozione di arabo sarei molto più ricco, almeno culturalmente e potrei comprendere molte più cose; pagando praticamente il 40% abbondante di tasse sul reddito mi pare di contribuire parecchio al mantenimento di chi ne ha bisogno. En passant, preferisco di gran lunga che i soldi che pago di tasse siano utilizzati per aiutare il prossimo, indipendentemente dal suo passaporto, invece di servire a pagare i buchi provocati dagli evasori fiscali, le multe per gli allevatori mascalzoni o, peggio, lauti stipendi a politicanti che disprezzano la cultura e, dalla meschinità della loro insignificanza morale istigano alla guerra fra poveri, non avendo nulla di costruttivo da proporre.

  7. per sicurezza arabo e corano si sa mai . e comunque caro sig Rolfi inutile si agiti “questo e’ il futuro”! Natalita’ per esempio.

  8. dimentichi Pol Pot che ha ritenuto poco farli zappare era meglio ammazzarli subito e con loro tutti quelli cha sapevano leggere

  9. Qua è pieno di gente coltissima che conoscere 4,5, 10, 94 lingua benissimo (il tutto rigorosamente autocertificato, as usual) e si riempie la boccuccia di “arricchimento culturale” e altre espressioni fatte ricorrenti. Poi però, quando leggi i loro commenti, scopri che non riescono a partorire neanche 3 righe in un italiano decente. Mah…

  10. MA per i leghisti anche l’italiano é già arabo. Non lo capiscono, hanno dovuto scrivere in dialetto anche i nomi die persi perché non capivano l’italiano.

  11. grazie per la spiegazione dettagliata, ma non dovresti prendere tutto alla lettera: erano semplicemente modi dire per invitare, in maniera sintetica, una categoria di persone, dopo averne letto i commenti, a scendere dal piedistallo (è un modo di dire) su cui si sono autocollocati, e ad agire concretamente, anche nel quotidiano, per realizzare quello che sembra star loro particolarmente a cuore, anzichè perdersi in inconcludenti commenti e sterili polemiche……magari cominciando a “scollarsi” (è un modo di dire) dalle tastiere

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