Le Acli: democrazia forte, ora servono le riforme

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“Con una grande manifestazione di passione popolare, la democrazia italiana ha offerto un chiaro segnale di forza partecipativa”.  Il Presidente provinciale delle Acli bresciane Pierangelo Milesi fa sue le parole del Presidente nazionale Roberto Rossini, aggiungendo: “Magari diminuiscono le manifestazioni di piazza e le tessere dei partiti, ma si riscopre il valore del voto, gesto essenziale di ogni democrazia.”

“Con la notevole affermazione del No – aggiungono Milesi e Rossini – rimane invariata la Costituzione; sono salvi il Cnel, la legislazione concorrente e il bicameralismo paritario. Eppure l’Italia – e noi lo abbiamo auspicato – necessita di riforme; ci auguriamo che quanto prima le forze politiche dialoghino per questo fine e riscoprano una passione riformista, magari più insieme”

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17 Commenti

  1. Servono le riforme, ma non quelle che cambiano le regole della democrazia e dell’esercizio della sovranità popolare. La passione riformista e il dialogo politico rispettano innazitutto il dettato costituzionale. E gli italiani lo hanno detto chiaro agli sponsor del ducetto toscano, tra i quali annoveriamo pure le Acli.

  2. Ci auguriamo che i governi futuri provvedano a diminuire numero e costo dei senatori, ad eliminare enti inutili e costosi come il CNEL,a introdurre la possibilità di leggi di iniziativa popolare e referendum popolari propositivi e di orientamento, a semplificare il bicameralismo paritario, a modernizzare l’assetto istituzionale.

  3. E invece noi ci auguriamo che i governi futuri in primis dichiarino e vincano una guerra senza quartiere all’evasione fiscale e contributiva inasprendo drasticamente i sistemi di controllo incrociato (mai seriamnete attivati) ed il sistema sanzionatorio sia in sede civile che soprattutto penale, sul modello statunitense (“più galera per tutti”). Recuperandone almeno un quinto ogni anno, cioè 40 miliardi di euro, i futuri governi ridurranno così la pressione fiscale complessiva, specie sui ceti meno abbienti e le piccole-medie imprese, escludendo grandi gruppi, banche e finanza, rilanciando così consumi, sviluppo e lavoro. Subito dopo, lotta alla corruzione: revisioneranno leggi e regole sugli appalti pubblici spostando gare e controlli prevalentemente on line privilegiando avvisi di gara pubblci internazionali anche sugli importi minimi nonchè azzerando le trattative private ed efficientando la rotazione ed il turnover di tutti i dirigenti pubblici, a qualsiasi livello. Con altri 20 miliardi recuperati ogni anno alle casse dell Stato (un terzo del totale odierno) i futuri governi miglioreranno il sitema sanitario e di iustruzione pubblici, i servizi sociali e previdenziali soprattutto per chi meno ha e più soffre il disagio della crisi. La spesa pubblica verrà sforbiciata dai nuovi goiverni mediamente del 20%, non con tagli lineari, ma attraverso l’analisi delle vere sacche di inefficienza e di spreco, su tutte gli acquisti dissennati ed antieconomici della pubblica amministrazione. I futuri governi si occuperanno prioritariamente anche dell’ambiente (acqua,aria e suolo da difendere strenuamente) e delle fonti energetiche alternative (da attivare o rilanciare come presupposto per il recupero di produttività e rediditività delle imprese). Di questo si occuperanno da subito i futuri governi, cioè quelli guidati non dal pregiudicato Berlusconi o dall’arrogante Berluschino…

  4. Tosti questi delle ACLI e tosto pure Belli: consigliano ai governi che verranno di riproporre pari pari il percorso pseudo-riformista che ha portato Renzi alla sconfitta, sua e dei suoi pretoriani. E’ come consigliare ad uno che si è rotto una gamba saltando da un muricciolo troppo alto di fare riprovare la stessa cosa al suo fartello gemello. Chissà mai che sia più fortunato…

  5. Un uomo semplice ha anche sentimenti semplici, non politici. Questo il mio : vedendo Bersani e D’Alema sorridere schernendo Renzi, loro compagno di partito, loro segretario in carica, ( senza io essere renziano). ho provato vero schifo. Denigrare uno sconfitto del proprio partito !! Vergogna! Non c’entra la bontà o meno della riforma, la validità politica delle proposte. Mancano assolutamente il senso semplice della solidarietà fra compagni di partito e un senso, forse un po’ antico dell’onore.

  6. Perche’ si meraviglia? Comunisti e democristiani si sono sempre fatti scudo sulla solidarieta’ e l’aggregazione a parole per farsi gli affari propri. Poi, quando uno e’ in difficolta’, da falsi e vigliacchi, invece di aiutarlo, gli danno addosso. Come sempre opportunisti e privi di ogni forma di rispetto e di lealta’, che la si deve anche al proprio avversario. Non per niente loro sono esperti di invidie e cattiverie, e’ la loro ragione di vita….

  7. Il problema è che il loro “compagno di partito” è quello che ha scommesso tutto sullo sfascio da perdita di identità del partito stesso, pensando di poter far girare la ruota solo a suo favore. Vede, Belli, quello di Renzi non era e non è più il Partito Democratico, ovvero quello nato per saldare l’anima progressista, di sinistra e laica con quella più centrista, cattolica, anche liberal-democratica. Si è tasformato in una sorta di “oligarchia del fare, del cambiare, del rottamare” ideologicamente sempre più indistinguibile, sempre più sganciata da modelli sociali e sempre più vincolata a modelli economici ed efficientisti, sempre più indirizzata da un pensiero unico gestito da un uomo solo al comando, sempre più sottratta alla dialettica interna o alla critica costruttiva e sempre più simile, ahimè, al berlusconismo decisionista del “ghe pensi mì”. Renzi ha perso il senso della misura anche e soprattutto nell’affrontare le minoranze interne. E’lui il responsabile del “chi non è con me è contro di me” che, come ben sappiamo, in poltica, arte della negoziazione e del compromesso, è atteggiamento suicida. Insomma, Belli, Renzi se l’è voluta e adesso lo aspetta, come è giusto che sia, una resa poltica interna incondizionata senza sconti e senza sorrisi, se non quelli ironici. Si ricorda quante correnti e quanti leader aveva la DC e come interagivano poteri immensi all’interno della Balena Bianca ? Quello è un esempio al quale il ducetto di Pontassieve bastava si ispirasse per fare non mezza, ma quattro legislature…

  8. DIFRONTE A QUESTI DATI SI CAPISCONO MOLTE COSE E…MOLTI “NO”
    “Oltre uno su quattro, il 28,7% delle persone residenti in Italia, nel 2015 è “a rischio di povertà o esclusione sociale”. Lo stima l’Istat. Si tratta di una quota, scrive l’Istituto, “sostanzialmente stabile rispetto al 2014 (era al 28,3%)”. Il risultato è sintesi di “un aumento degli individui a rischio di povertà (dal 19,4% a 19,9%) e del calo di quelli che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (dal 12,1% a 11,7%)”. Resta invariata la stima di chi vive in famiglie gravemente deprivate (11,5%)”.”

  9. Continuo a ritener di voler augurare all’Italia un futuro che possa dar spazio ad una futura riforma istituzionale, ad un passo indietro della politica dal suo trabordante costo e dalla sua invadenza numerica e burocratica. Auguro a tutti gli iscritti e ai membri di organi di partito di avere, nel loro percorso, colleghi e compagni onesti e non vipere vendicative

  10. Ecco, molto bene. Stia sulle generali con un paio di righe di ovviomi e nessuna replica ovviamnete a chi le spiega “per benino” cosa è successo e cosa sta succedendo nel Partito Democratico e soprattutto nell’Italia del “dopo NO” ad una schifezzata spacciata per riforma istituzionale epocale che, per fortuna, è stata ricacciata nel cassetto delle nullità soprattutto da quel popolo sovrano che non riesce più ad arrivare a fine mese-

  11. Adesso subito l’approvazione della legge di stabilita’, poi subito al voto. Tanto una legge elettorale o il taglio degli stipendi e delle indennita’ e pensioni ai parlamentari non si fara’ mai, come l’abolizione dell’8 per mille…

  12. Il dibattito con anonimi è sempre uno scontro da un lato con chi si nasconde, dall’altro con chi dice e scrive chiaramente le proprie posizioni.Ad es. l’accusa di ‘qualunquismo’ non ha senso : ho detto apertamente che ero e sono favorevole al SI, dandone molte chiare e ripetute motivazioni. Attendo di vedere, dai “sapienti del NO ” come poter realizzare Il recupero di risorse e di costi della politica e la semplificazione burocratica delle istituzioni dello Stato. Tocca ora al sapientissimo schieramento del NO : fatti non parole !!

  13. Ascolti Sandro, si iscriva al Partito Democratico, si faccia un selfie con la Boschi e la faccia finita. Era quello che aspettava da quando aveva i pantaloni corti: trovare qualcuno che sostituisse Gobetti, la prendesse sul serio e la nominasse così come saggio da ascoltare e da cui attingere soluzioni a qualsiaisi problema politico. L’ha trovato, in articulo mortis: contaminato dal renzismo e dal delbonismo si è finalmnete messo il cuore in poace. Amen, ma amen sul serio per favore. Guardi che è quasi Natale e siamo tutti buoni.

  14. Si iscriva lei al nostro movimento civico e troverà un po più di serietà, non però da anonimo ( anonimo,che brutta parola! )
    Non è un movimento di o per comici. Passo e chiudo. A presto, meglio se de visu.

  15. Il Movimento per comici o di comici sta, bontà sua, per andare al Governo del Paese e sarebbe oggi più votato persino della macchina da guerra piddina renziana, che ha “lepoldizzato” i media e tutti gli Enti Publlici che contano (ma Lei questo non lo sa di certo). Non li capisco come non li caosce Lei questi italiani, ma siccome siamo in una democrazia consentita (fondata cioè sul consenso elettorale esercitato dal popolo sovrano) vorremmo sapere su quanti voti può contare il suo serissimo movimento civico a Brescia, in Lombardia, in Italia, nel mondo. Così, giusto per farci un’idea e traghettare tutti quanti lì, noi sciocchi e grulli pentastellati…

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