Un periodo davvero intenso per entrare nel vivo della stagione: nei prossimi trenta giorni, lAn Brescia è chiamata ad affrontare otto incontri, sei di campionato più due di Champions League (la doppia sfida con il Nizza), dopo di che, il percorso proseguirà con la delicatissima partita di ritorno con lOrvosi Budapest (per il settimo turno di Champions), la gara, a Mompiano, con lo Sport Management e, a chiusura del ciclo di fuoco, con la final four di Coppa Italia. Dunque, il calendario parla chiaro, nessuna distrazione è ammessa, e la squadra di Sandro Bovo ha tutte le intenzioni di non deludere le aspettative. La dura serie di impegni comincerà sabato, alle 18, nella piscina di Mompiano, con il tredicesimo turno della rassegna tricolore (ultimo dandata), davanti al Torino 81. Con le vittorie su Quinto, Lazio e Bogliasco, e, soprattutto, con le sconfitte di misura con Trieste (a Torino, 10 a 11) e Acquachiara (a Napoli, 8 a 7), la compagine di Aversa (attualmente al quartultimo posto, con 9 punti) ha dimostrato di poter puntare alla salvezza senza passare dai playout e, per questo, i biancazzurri tra i quali rientreranno Guerrato, Manzi, e Nicholas Presciutti, reduci dal raduno che il Settebello ha disputato a Napoli – faranno bene ad aspettarsi un avversario tuttaltro che rinunciatario. Ad aggiungere interesse al match, la sfida che il più giovane della famiglia Presciutti, Daniel (classe 96), porterà ai fratelli maggiori Nicholas e Christian (in ordine crescente); oltre agli importanti titoli già conquistati dai due più grandi, per mamma e papà Presciutti, una bella soddisfazione ritrovare i propri figli maschi schierati nella stessa gara del massimo torneo nazionale (anche se non tutti nello stesso team).
«Sabato sarà un ennesimo test importante presenta lincontro, capitan Presciutti -: il Torino arriverà con poca pressione e farà di tutto per fare bella figura. Dal canto nostro, vogliamo continuare a migliorare, soprattutto per quel che riguarda la difesa, e useremo tutta la concentrazione necessaria a far valere il nostro potenziale. Al di là di questo, per me e Nicholas, non sarà certo una partita normale: per la prima volta, mi troverò a giocare contro Daniel, che ha ben quattordici anni meno di me. Sarà curioso dover battere il più piccolo della famiglia; in ogni caso, il confronto è cominciato da giorni con un bel traffico di messaggi in cui, tutti e tre, un po ci stuzzichiamo e un po ironizziamo sulla situazione».