Luigi Lacquaniti non lascia. Dopo aver abbandonato Sel per il Partito democratico, il deputato desenzanese ha deciso di non seguire quella parte del Pd che vuole lasciare per fondare un nuovo soggetto di sinistra. Ma di rimanere nel partitoe di sostenere “convintamente” la candidatura a segretario di Andrea Orlando ” per un partio inclusivo, europeista, ambientalista, riformista, di sinistra”.
ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO
Andrea Orlando è il miglior candidato in campo, lo appoggerò convintamente in questa tornata congressuale, rappresenta il progetto di un Partito democratico inclusivo, europeista, ambientalista, riformista, di sinistra.
Un partito che non vuole rottamare, dividere ed escludere, ma che intende tornare a includere tutti coloro che sono impegnati o vogliono impegnarsi nello sforzo di ripensare la politica, e la sinistra. Per affrontare un tempo nuovo, carico di incognite e nuove sfide. A partire dalle cose da cambiare: dalle ingiustizie sociali allimpoverimento, dal disordine globale alle questioni ambientali. Al fine di muovere la politica verso un programma condiviso di trasformazioni politiche, economiche e sociali, nel segno delluguaglianza e della libertà. Qui lo Stato non può arretrare, devessere presente. Presente per i suoi cittadini che si sentono abbandonati dalla politica e dalle politiche, e ne disconoscono ormai il valore. Presente alle sfide interne ed esterne del proprio tempo: per rilanciare un progetto europeo come orizzonte di civiltà e di benessere nello spazio globale; per riavviare un processo di sviluppo, nel segno di uninnovazione ambientalmente e socialmente sostenibile, che ci porti definitivamente fuori dalla crisi peggiore della nostra Storia recente, che miri alla riduzione delle disuguaglianze e al miglioramento delle condizioni di vita di tutti.
Andrea Orlando può essere il punto di riferimento per tutti coloro che hanno a cuore da sinistra le sorti del Partito Democratico e della nostra democrazia
On. Luigi Lacquaniti
Partito Democratico
Altro giro, altro segretario
Orlando, cioè un Avatar di Renzi. Nel PD si sta consumando una farsa che non merita profezie: Renzi in California che finge di “studiare” ma è lì per affari ovviamente con il fido Lotti a fianco, Emiliano che finge di andare convintamente di là per stare convintamente di qua e infine Orlando che finge una orgogliosa discesa in campo alternativa per rispianare la strada all’amico ducetto di Pontassieve. Ottimo spettacolo.