Pratiche edilizie, Bordonali risponde alla Loggia: burocrazia? No, sicurezza dei cittadini

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POLITICA A BRESCIA - Simona Bordonali (assessore regione Lombardia) - diritti Ufficio stampa Regione
POLITICA A BRESCIA - Simona Bordonali (assessore regione Lombardia) - diritti Ufficio stampa Regione

Con una lunga nota l’assessore alla Protezione Civile Simona Bordonali ribatte alle accuse della Loggia e di altri enti locali, che le attribuiscono la colpa di aver reso ancora più burocratiche le procedure le pratiche edilizie. Un’obiezione a cui l’esponente del Carroccio ribatte spiegando che le procedure incriminate recepiscono norme statali e vanno comunque a garanzia della sicurezza dei cittadini.

ECCO IL TESTO INTEGRALE

Quando si piangono i morti per il crollo degli edifici in seguito a un evento sismico ci si chiede di chi sia la responsabilità e perché le istituzioni non agiscano. In Lombardia vogliamo intervenire prima. Speravo che almeno da questo punto di vista la giunta comunale di Brescia avesse il buongusto di evitare propaganda politica.

La nostra legge regionale è un modello riconosciuto a livello nazionale e vuole tutelare la sicurezza dei lombardi. Le chiacchiere mi interessano poco. Ricordo per altro che abbiamo recepito norme statali, vigenti dal lontano 2001, ed eventuali critiche sarebbero da indirizzare allo Stato. Forse gli ingegneri, che si occupano d’altro, possono non saperlo, ma chi amministra il Comune di Brescia dovrebbe conoscere in maniera approfondita cosa significa “gerarchia delle fonti” e come le leggi regionali non possano modificare le leggi statali, né andarvi contro. Purtroppo ogni tentativo di semplificazione avanzato da altre regioni in questo senso è stato impugnato dal governo Renzi.

Mi sorprendono inoltre i mugugni dell’ing. Belardi, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Brescia, che sembrano fondati sull’assoluta inconsapevolezza del lavoro, peraltro proficuo e meticoloso, che lo stesso Ordine degli ingegneri, con l’Ordine dei geologi e l’Ordine degli architetti, sta svolgendo con l’Assessorato regionale alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione, all’interno del gruppo di lavoro “Attuazione delle disposizioni in materia opere o di costruzioni e relativa vigilanza in zone sismiche”. In quella sede più volte sono stati già trattati i temi oggetto delle lamentele dell’ing. Belardi, al quale raccomando dunque di raccordarsi meglio con i propri colleghi.

Per quanto riguarda infine la lettera “senza risposta” del Comune di Brescia, con la quale vengono formulate, per lo più, richieste già, a suo tempo, esaminate anche sotto l’aspetto giuridico, dal suddetto gruppo di lavoro, appare del tutto evidente che tale nota, formulando osservazioni e richieste di modifica delle norme, non poteva essere oggetto di risposta immediata, bensì oggetto di attenta valutazione tecnica e giuridica, come effettivamente è stato fatto in questi mesi.

Dal momento che in Regione Lombardia, più che con le parole siamo abituati ad esprimerci con i fatti, siamo oggi in grado di confermare che, come riportato al punto 6. della dgr 5001/16, che ha previsto “un periodo di monitoraggio che permetta, fino al 31 dicembre 2016, di raccogliere le esperienze maturate dal territorio da parte dei soggetti coinvolti (comuni, uffici regionali, ordini professionali), ai fini della eventuale revisione delle presenti disposizioni”, abbiamo utilizzato gli ultimi mesi dello scorso anno per raccogliere e valutare tutte le osservazioni pervenute, ivi comprese quelle del Comune di Brescia, e abbiamo già predisposto, per una prossima approvazione, alcune semplificazioni, ovviamente non in contrasto con DPR 380/01, che possono comunque diventare di immediata utilità e magari stimolare il Governo a quella semplificazione di cui tutti parlano, ma nessuno riesce a fare, proprio perché le norme statali la impediscono. Mi preme inoltre ricordare che la legge regionale non prevede alcuna spesa istruttoria per il rilascio delle pratiche e che se il Comune di Brescia le fa pagare è una scelta, non un’imposizione nostra.

Auspico una collaborazione istituzionale più proficua e mi auguro che queste uscite sulla stampa non siano frutto di ambizioni o, peggio ancora, di interessi personali. Grazie alla nostra legge i bresciani sono più sicuri. Ed è ciò che più mi interessa.

Simona Bordonali

Assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione

Regione Lombardia

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