Incisioni rupestri, Caparini e Borghesi: il parco non può chiudere all’improvviso

Recentemente si sono ripetute nel parco chiusure impreviste e non tempestivamente comunicate. I deputati leghisti presentano un'interrogazione

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Arte rupestre
Arte rupestre

“La Valcamonica – spiegano i deputati bresciani Davide Caparini e Stefano Borghesi – con le sue incisioni rupestri è il primo dei siti italiani inseriti nella Unesco World Heritage List ed è uno dei giacimenti di arte rupestre più conosciuti nel mondo per ricchezza, per varietà ed estensione cronologica e quello della Valcamonica è il parco d’arte rupestre, più vasto e completo presente in Europa.
Recentemente – continuano – si sono ripetute nel parco chiusure impreviste e non tempestivamente comunicate che hanno creato gravissimi disagi a utenti e operatori turistici e commerciali del paese che hanno pubblicamente manifestato la loro contrarietà alle chiusure straordinarie del parco di Naquane e dei Massi di Cemmo. Questo mentre la Soprintendenza per i beni archeologici ha rigettato la proposta di collaborazione avanzata dal comune di Capo di Ponte che si era detto pronto a mettere a disposizione il proprio personale formato per l’accoglienza e la sorveglianza a Naquane perché «servirebbe una contrattazione sindacale e i tempi si allungherebbero», annunciando invece l’intenzione di inserire nel bando del Polo regionale museale la richiesta di alcune unità da destinare per l’apertura festiva del parco.”

Per questo motivo i due parlamentari del carroccio hanno chiesto, con un’interrogazione rivolta al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, quali iniziative intenda intraprendere il governo per trovare una soluzione che debelli definitivamente le chiusure improvvise del più noto e importante parco archeologico rupestre d’Europa.

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