«Sono emozionata e commossa che tutte queste persone si stiano mobilitando per me, non mi era mai accaduto niente di simile e prometto che farò ricorso in Corte d’Appello, mi impegnerò a fondo per difendere la libertà di opinione». A dirlo è Federica Epis, segretario della Lega Nord di Orzinuovi, che in una nota riferisce di aver ricevuto numerose manifestazioni di solidarietà dopo la condanna per discriminazione razziale ricevuta da un tribunale a causa di un post pubblicato sui social.
Nella nota si riferice che la Epis “su Facebook aveva attaccato gli enti che si occupano dell’accoglienza, definendo ‘clandestini’ coloro che arrivano sui barconi dall’Africa alle coste del Sud Italia”. Anche a scatenare la querela di alcune associazioni – e la successiva condanna – era stato in particolare il passaggio del suo post in cui accusava le cooperative di lucrare sul traffico dei clandestini («Questo è lelenco di tutte le cooperative fondazioni e altri operatori che con la faccetta misericordiosa di chi fa la beneficenza stanno invece lucrando sul traffico di clandestini»).
«Da giorni – riferisce ora l’esponente leghista – sono letteralmente sovrastata da ogni genere di attestazione di stima e affetto e addirittura si stanno costituendo comitati e organizzando iniziative di solidarietà per contribuire a pagare il risarcimento agli enti che hanno vinto la causa contro di me. Non credo nemmeno di meritare tutto questo tuttavia sono orgogliosa che domenica mattina, il nove aprile in Piazza a Orzinuovi, durante il gazebo organizzato dai militanti della sezione, saranno presenti alcuni dei maggiori rappresentanti politici del territorio insieme al segretario della Lega Lombarda On. Paolo Grimoldi e al responsabile federale del Dipartimento sicurezza e immigrazione Toni Iwobi, La manifestazione sarà anche l’occasione – continua il segretario della Lega di Orzinuovi – per spiegare ai miei concittadini la mia versione dei fatti, perché in tutta onestà non ritengo di aver fatto nulla di male. Io penso che le parole non abbiano il potere di discriminare nessuno e perciò se non si offende – conclude Epis – bisogna poter essere liberi di dire quel che si vuole, questa è la democrazia».
Bisogna esseri liberi di dire quello che si vuole ma senza offendere. Dire “lucrare” é come dire “rubare”.