Banca Valsabbina, il caso dei 40mila euro per le fotocopie finisce su Rai Radio Uno

Le polemiche su Banca Valsabbina - che il prossimo 6 maggio andrà in assemblea per l'approvazione del bilancio e di tre membri del Cda - interessano sempre più anche ai media nazionali

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Le polemiche su Banca Valsabbina – che il prossimo 6 maggio andrà in assemblea per l’approvazione del bilancio e di tre membri del Cda – interessano sempre più anche ai media nazionali. Ad occuparsi dell’istituto di credito, infatti, è stata oggi pomeriggio – intorno alle 16.15 – la trasmissione di Rai Radio Uno “Restate scomodi”, condotta da Francesco Graziani ed Eleonora Belviso, che ha concentrato la propria attenzione sulla richiesta dell’istituto – evidenziata in una nota dal Comitato degli azionisti ribelli – “di pagare ben 40mila euro per avere la fotocopia del libro con i nomi dei soci”.

Ospite della trasmissione uno dei fondatori del Comitato, il commercialista Aurelio Bizioli, che ha ricordato come le azioni siano passate “dai 23,50 euro del 2011 ai 5,89 di oggi”, ma anche il fatto che “la Valsabbina, dal 1984, ha avuto soltanto quattro presidenti”, con l’introduzione solo recente del limite di età dei 75 anni.

Incalzato dalle domande e dalle ironie dei due conduttori della trasmissione (che si occupa di “Piccole e grandi storie italiane, testimonianze dei protagonisti e un approfondimento dei fatti oltre la stretta quotidianità”), Bizioli ha quindi ricordato gli ostacoli che il Comitato ha dovuto affrontare per ottenere un’assemblea (“ci hanno chiesto 4mila firme autenticate da un notaio, a fronte di presenze medie nelle assemblee di 1.500 persone”) e per consultare il libro soci, non fotografabile ma soltanto fotocopiabile al “modico” prezzo di 10 euro a pagina (“i soci sono 40mila, e ogni pagina contiene 10-11 nominativi”, ha ricordato il commercialista). “Abbiamo spedito 40mila lettere ai soci della Banca”, ha commentato Bizioli, “ci è costato molto meno”.
LA TRASMISSIONE E’ DISPONIBILE A QUESTO INDIRIZZO (MINUTO 37)

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4 Commenti

  1. Tutto perfettamente lecito, ma possiamo dire che dal punto di vista dell’immagine gli amministratori stanno portando avanti una gestione fallimentare?

  2. Leggendo la convocazione in assemblea ed il rendiconto di sintesi sulla gestione appare lampante che, senza la contabilizzazione (che va significativamente a ridurre i costi operativi) del bonus di 17, 5 milioni di euro versato da Hypo Adria Bank per la cessioni di alcuni sportelli, il bilancio 2016 sarebbe “molto pesante” in termini di volumi, margini e rediitività con la sola eccezione dell’ incremento della raccolta indiretta e del buon ribilanciamento a favore del risparmio gestito. Insomma, se la solidità patrimoniale è ben rappresentata dai positivi indicatori Tier Total e Common Equity Tier 1, sono la gestione economica in generale e quella sui titoli in portafoglio in particolare, a destare le vere perplessità. Speriamo che in assemblea se ne parli e nei dettagli.

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