An Brescia, domani l’ultima di campionato a Torino

In emergenza (o quasi) ma con determinazione e voglia di fare bene, immutate: è questo lo stato d’animo dell’An Brescia alla vigilia dell’ultimo impegno della stagione regolare

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Pallanuoto An Brescia - www.bsnews.it
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In emergenza (o quasi) ma con determinazione e voglia di fare bene, immutate: è questo lo stato d’animo dell’An Brescia alla vigilia dell’ultimo impegno della stagione regolare. Domani, alle 19, la squadra di Sandro Bovo sarà ospite del Torino ‘81 per il ventiseiesimo turno di campionato e, a segnare l’attesa dell’incontro, sono le assenze (una certa e una in forse) in rosa: in seguito al colpo subito nel match con il Recco, Paskovic si è procurato una lesione (fortunatamente non una perforazione) al timpano destro e senz’altro non scenderà in acqua. In dubbio, poi, la presenza di Manzi, che non ha risolto del tutto il malessere (il pericolo mononucleosi è scongiurato ma le condizioni rimangono instabili) che l’ha costretto in tribuna sabato scorso. Ad ogni modo, lo stato di forma – sia mentale che fisica – del gruppo è più che buono e l’ultima uscita annuale a Mompiano, l’ha ben evidenziato: a ridosso delle finali, sia della rassegna tricolore che di Champions, il sette bresciano non ha alcuna intenzione di mollare la presa e il match con la compagine di Aversa, rappresenta un valido test da affrontare con concentrazione. Inoltre, l’impianto dove si giocherà (il Palazzo del nuoto), sarà anche la sede della Final Six della prossima settimana, e quindi, per l’An, sarà anche un’importante occasione per prendere confidenza con la piscina torinese.

«La sicura assenza di Vjeko e il dubbio su Edoardo – presenta l’appuntamento, il vice presidente Alessandro Morandini -, non modificano i piani di avvicinamento alla Final Six: nelle ultime settimane, la squadra, che da tempo è senza Rizzo, ha dimostrato di essere in condizione e, in prossimità degli eventi più importanti dell’anno, l’unico desiderio è continuare a migliorare. Mi aspetto una prova di livello, con il giusto carattere, anche per reagire alle criticità legate alle assenze, e senza risparmio di energie perché non è certo questo il momento per riposarsi; in più, i ragazzi avranno l’opportunità di ambientarsi con l’impianto in cui si svolgeranno le finali, un motivo in più per giocare secondo il proprio potenziale».

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