Fondi metro, il Consiglio di Stato rimette la palla al centro

Botta e risposta, oggi, tra Comune e Regione sulla questione dei finanziamenti della metropolitana di Brescia, dopo l'Ordinanza del Consiglio di Stato

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Botta e risposta, oggi, tra Comune e Regione sulla questione dei finanziamenti della metropolitana di Brescia, dopo l’Ordinanza con la quale il Consiglio di Stato respinge “l’istanza cautelare proposta in primo grado” del Comune sul tema della metro di Brescia, rimandando la fissazione dell’udienza di merito al Tar.

IL COMUNICATO DEL COMUNE DI BRESCIA

Con ordinanza n. 2209 del 25 maggio 2017, il Consiglio di Stato si è pronunciato sull’appello cautelare promosso da Regione Lombardia contro l’ordinanza del Tar Brescia del 5 dicembre scorso.

Il Consiglio di Stato, senza entrare nel merito della questione, ha ritenuto che l’originaria istanza cautelare promossa dal Comune di Brescia, essendo relativa a provvedimenti regionali dell’anno 2016, sia (ormai) priva del pregiudizio grave ed irreparabile.

Tuttavia, il supremo organo di giustizia amministrativo ha – si legge nel testo dell’ordinanza – “ritenuto indispensabile un rapido approfondimento nel merito delle questioni oggetto del giudizio che non possono essere ulteriormente procrastinate” e, conseguentemente, disposto che tale ordinanza “sia trasmessa al TAR per la fissazione dell’udienza di merito con priorità”.

L’Amministrazione comunale, nel prendere atto dell’ordinanza del Consiglio di Stato, rileva con una nota che – in virtù di tale pronunciamento – si potrà giungere celermente a un giudizio di merito e a una sentenza sull’intera vicenda, dunque non soltanto sugli atti impugnati con il ricorso originario (aprile 2016) ma anche su tutti i numerosi atti regionali nel frattempo impugnati per motivi aggiunti da parte del Comune di Brescia e con i quali Regione Lombardia continua a perpetuare l’illegittima esclusione della metropolitana dal riparto delle risorse regionali destinate al trasporto pubblico locale.

IL COMUNICATO DELLA REGIONE

“Abbiamo sempre detto che gli accordi vanno trovati tutti insieme: comuni, province e regione. E’ evidente che, invece, il Comune di Brescia ha scelto il Tar per risolvere un problema che non e’ giudiziario, ma di rapporto fra le Istituzioni. E’ stata scelta questa via e ora ci vorra’ del tempo prima che la giustizia faccia il suo corso”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilita’, Alessandro Sorte, dopo l’Ordinanza con la quale il Consiglio di Stato “accoglie l’appello” della Regione Lombardia e respinge “l’istanza cautelare proposta in primo grado” del Comune sul tema della metro di Brescia.

RITENIAMO DI AVER AGITO CORRETTAMENTE – “Che un Ente faccia un ricorso al Tar contro un altro Ente pubblico e’ una forzatura artificiosa – ha continuato Sorte – e ora la giustizia dira’ se quello che e’ stato fatto e’ giusto o meno e quindi se dovremo
togliere soldi ad altri enti per darli al Comune di Brescia. Noi, naturalmente, riteniamo di aver agito correttamente e siamo contenti che il Consiglio di Stato si sia, per il momento espresso in questo modo”.

COMUNE COLLABORI ANZICHE’ SPRECARE RISORSE – La possibilita’ di una differente ripartizione delle risorse per il trasporto pubblico locale e’ ora affidata all’attuazione della Legge di stabilita’ del dicembre scorso con la quale il Consiglio regionale ha esplicitamente indicato il metodo dei costi e dei fabbisogni standard.  “Abbiamo gia’ iniziato il confronto con tutti sul tema dei costi standard – ha concluso Sorte – e confidiamo che il Comune di Brescia collabori anziche’ sprecare risorse pubbliche in procedimenti legali”.

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