Lite violenta con la compagna, 35enne arrestato per resistenza

Un 35enne è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di aver percosso la compagna e di aver aizzato contro i militari due esemplari di dogo argentino

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Un 35enne è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Salò con l’accusa di aver percosso la compagna e di aver aizzato contro i militari – intervenuti in seguito alla segnalazione della vittima – due esemplari di dogo argentino.

In seguito a una violenta lite, secondo quanto riportato da Bresciaoggi, l’uomo – che di mestiere fa l’allevatore di cani – avrebbe aggredito fisicamente  la compagna. La donna era riuscita a chiamare il 112, ma nemmeno l’arrivo dei militari avrebbe scoraggiato il 35enne, che – davanti alle forze dell’ordine – avrebbe preso per il collo la donna scaraventandola contro il muro (circostanza negata fermamente dall’interessato). L’aggressore è stato quindi arrestato e sottoposto a giudizio direttissimo nella giornata di ieri, con la convalida dell’arresto (attenderà il giudizio a casa con l’obbligo di dimora e i domiciliari notturni).

Dovrà rispondere delle accuse di violenza a pubblico ufficiale, minacce e lesioni personali (non di maltrattamenti verso familiari, visto che non è stata presentata denuncia). Ma non solo: i militari hanno sequestrato i cani e stanno indagando su eventuali maltrattamenti nei confronti del animali.

Per quanto riguarda i cani, la controparte precisa che i cani sequestrati “non sono animali aggressivi – perché si tratta di dogo argentini puri, senza sangue di pittbull  a differenza di quelli che circolano in Europa – né sono mai stati aizzati contro i carabinieri oppure utilizzati per combattimenti”. Un questione che sarà anche oggetto di perizia di parte.

Per quanto riguarda l’aggessione, invece, il presunto aggressore sottolinea di aver sbagliato l’atteggiamento nei confronti della fidanzata in preda ai fumi dell’alcol (“senza comunque metterle le mani al collo”), ma aggiunge che per l’episodio non è stata sporta alcuna denuncia. Inoltre precisa di non aver mai provato ad aggredire le forze dell’ordine e che comunque sarà la vicenda processuale a chiarire ogni eventuale responsabilità.

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