I Carabinieri hanno passato al setaccio una quarantina di strutture nella Bassa Bresciana che ospitano richiedenti asilo. La richiesta di intervento è arrivata dal pm Ambrogio Cassiani – secondo quanto riporta il Giornale di Brescia – e l’accusa, al momento contro ignoti, è quella di truffa aggravata ai danni dello Stato.
Le strutture, direttamente o indirettamente, sarebbero riconducibili un imprenditore di Montichiari, che ad oggi non è comunque accusato di alcun reato. Attualmente, secondo le indagini, le strutture riconducibili a lui o a persone vicine a lui ospitano circa 200 richiedenti asilo, per un giro di denaro – se così si può chiamare – di settemila euro al giorno. L’imprenditore ha partecipato dal 2015 ai bandi aperti dalla Prefettura per trovare un collocamento temporaneo ai richiedenti asilo, ma secondo gli inquirenti a questi bandi avrebbero partecipato anche strutture rivelatesi poi inesistenti. Per le quali, però, l’uomo avrebbe comunque percepito i 35 euro al giorno.
Riconducibile allo stesso imprenditore sarebbe anche Borgo Machetto, l’ex resort di lusso fatto sgombrare dalla Prefettura lo scorso gennaio.