Banda dei bancomat, gli arrestati: “Tanto in Italia la faremo franca”

I carabinieri di Brescia, infatti, hanno arrestato la codiddetta banda dei bancomat: otto persone originarie dell'Est Europa ritenute colpevoli di una serie di colpi tra la fine del 2015 e la prima metà del 2016

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Hanno portato a casa almeno mezzo milione di euro in contanti, causando danni per diversi milioni e seminando il terrore in diverse zone della Provincia, in particolare nella Bassa. Ma finalmente sono finiti in manette. I carabinieri di Brescia, infatti, hanno arrestato la codiddetta banda dei bancomat: otto persone originarie dell’Est Europa ritenute colpevoli di una serie di colpi tra la fine del 2015 e la prima metà del 2016.

I malviventi, secondo quanto ricostruito dai militari, utilizzavano un gancio tirato da un furgone (rubato) per sradicare gli sportelli automatici. Numerosi gli sportelli colpiti: Pozzolengo, Isorella, Milzano, Offlaga, Pavone, Mazzano, Calcinato, Maclodio e Puegnago. Ma gli investigatori ritengono che l’elenco sia soltanto una parte di quelli finiti nel loro mirino.

Tra i particolari inquietanti emersi dalle intercettazioni e riferiti nel corso di una conferenza stampa c’è il fatto che gli otto pare avessero scelto l’Italia “perchè le forze dell’ordine durante gli inseguimenti difficilmente usano le armi da fuoco” e perché “con la legislazione italiana si esce subito dal carcere”.

Ora gli otto dovranno rispondere a vario titolo di furto, danneggiamento e associazione per delinquere. La speranza è che – se colpevoli – le loro attese vengano smentite. Non a caso tra i primi commenti c’è quello dell’assessore regionale Viviana Beccalossi, che invoca pene esemplari per i presunti malviventi. Eccolo in forma integrale.

IL COMMENTO DI VIVIANA BECCALOSSI

“Un ringraziamento doveroso ai Carabinieri di Brescia e al loro comandante, Colonnello Luciano Magrini, per aver messo fine alle attività criminali dell’ennesima banda specializzata in furti e rapine. Un tipo di reato che, nella nostra provincia ma più in generale in Italia, è ormai un settore specializzato per i criminali provenienti dall’est europeo che vedono l’Italia come il Bengodi. Lo dimostrano, del resto, le intercettazioni degli inquirenti che colpiscono per la strafottenza e la sicurezza di questi malviventi”.

Lo dichiara l’assessore regionale al Territorio e dirigente di Fratelli d’Italia Viviana Beccalossi, commentando la notizia dell’arresto, da parte degli uomini dell’Arma, della banda di otto persone ritenuta responsabile di numerosi colpi ai bancomat della provincia tra ottobre 2015 e maggio  2016.

“E’ davvero agghiacciante –prosegue Viviana Beccalossi – sentire queste persone dire di scegliere l’Italia perché certi di uscire subito dal carcere e deridere la Polizia ‘che non può sparare’. Purtroppo questa è la realtà dei fatti, come sanno bene donne e uomini delle Forze dell’Ordine che dopo aver lavorato duramente e a loro rischio per assicurare un criminale alla giustizia lo rivedono in libertà con troppa facilità”.

“Mi auguro –conclude Viviana Beccalossi – che nel caso di questa banda le pene siano rigorose ed esemplari, ma soprattutto che vengano applicate fino all’ultimo giorno di carcere e senza sconti. È l’unico modo per evitare il dilagare di una criminalità che ormai agisce con la certezza di non dover mai pagare dazio. Se l’Italia per loro è il Paese del Bengodi è perché la certezza della pena è purtroppo una chimera”.

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