L’ASST degli Spedali Civili di Brescia è capofila del progetto START

Solidarietà, col Progetto START oltre 700 migranti entrano nei percorsi di assistenza L’ASST degli Spedali Civili di Brescia è capofila dell’iniziativa a livello regionale

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Ospedale Civile
Ospedale Civile, foto d'archivio

Ad oggi sono 706 i destinatari del Progetto START (Servizi socio-sanitari Trasversali di Accoglienza per Richiedenti asilo e Titolari di protezione internazionale) del quale è capofila l’ASST degli Spedali Civili di Brescia. Il programma, finanziato dal fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 è finalizzato alla tutela della salute dei richiedenti e titolari di protezione internazionale in condizione di vulnerabilità psico-sanitaria.

Il progetto, iniziato nel settembre del 2016, dopo una prima fase amministrativa, è entrato a pieno regime nel 2017. A fine maggio i destinatari raggiunti sono stati 706 dei quali 548 a Brescia e 158 a Milano. Diciotto gli interventi di mediazione eseguiti a Brescia e 150 a Milano.

Nel programma, oltre alla capofila ASST degli Spedali Civili di Brescia, sono presenti in partnership ASST Niguarda, ASST Santi Paolo e Carlo, la Fondazione ISMU, la Cooperativa Crinali  e la Cooperativa Tempo Libero di Brescia.

Due i macro obiettivi. Da un lato la creazione di un modello sperimentale di pronto intervento socio-psico-sanitario nelle strutture di accoglienza dei richiedenti e titolari di protezione internazionale, che rappresenta una evoluzione del modello standard. Dall’altro lato c’è il miglioramento della presa in carico successiva alla prima valutazione dei soggetti attraverso lo sviluppo di sinergie collaborative tra tutti i servizi e le strutture pubbliche e del privato sociale, coinvolte nella gestione del fenomeno.

Quattro gli ambiti di intervento: sanitario, sociale, formativo, di governance.

Nello specifico, nell’area di competenza dell’ASST degli Spedali Civili di Brescia, oltre all’ambulatorio migranti già esistente da 26 anni, è stata utilizzata una unità mobile adeguatamente attrezzata, con una équipe multidisciplinare in grado di raggiungere in tempi brevi le principali strutture di accoglienza nel territorio di competenza, per accelerare i primi interventi di natura psico-socio-sanitaria e consentire una più efficace presa in cario dei soggetti. Al tempo stesso, per l’area sociale è stato previsto un supporto psico-educativo nelle diverse fasi del percorso. Spazio anche alla formazione per creare nuovi operatori dei centri di accoglienza per la gestione delle problematicità.

Da tutte queste azioni è nata un’attività di supporto alla definizione di una governance socio-sanitaria a livello tecnico, operativo e decisionale da implementare nei tavoli tecnici locali (Brescia e Milano) e sovra-territoriali istituzionali, per una corretta valutazione ex-ante, in itinire ed ex-post.

“Siamo soddisfatti di questa attività che ci ha visti come capofila di un progetto molto interessante di integrazione – spiega Ezio Belleri, Direttore Generale ASST Spedali Civili di Brescia – anche perché il presupposto essenziale per il raggiungimento degli obiettivi del progetto è rappresentato dalla collaborazione tra tutte le Istituzioni, le strutture e i vari soggetti che a vario titolo sono entrati nella gestione della tematica dei richiedenti e titolari di protezione internazionale. Da questo punto di vista la presenza di un ambulatorio migranti operativo sul territorio da oltre 26 anni, contribuisce in termini significativi ad agevolare lo sviluppo di una rete territoriale agile e funzionale in grado di canalizzare nella giusta direzione risorse ed energie”.

“L’importanza di questa iniziativa – aggiunge il responsabile del progetto dr. Issa El Hamad – è quella di favorire un accesso appropriato alle cure sanitarie per la tutela della salute individuale e collettiva nel rispetto della normativa vigente in materia”.

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