Elezioni, Saglia e Pagani infiammano il dibattito politico (via social)

I commenti via social di Stefano Saglia e Paolo Pagani hanno fatto discutere i rispettivi fronti, anche con toni caldi

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Litigio, polemica
Litigio

Commenti caldi a destra come a sinistra dopo il voto delle ultime amministrative. Via social, infatti, non sono mancate le considerazioni provocatorie, come quella dell’ex sottosegretario di An Stefano Saglia, che – rivolgendosi agli elettori di centrodestra – ha sottolineato:

La cosa più imbarazzante di questo post elezioni? Leggere i commenti sul centro destra unito che vince. Ma alle europee del 2009 non c’era un partito che si chiamava PDL e prendeva il 38%? Offro una cena a chi scopre chi l’ha sciolto.

Un chiaro riferimento alle liti fra Berlusconi e Fini e il forzista Vigilio Bettinsoli non manca di puntare l’indice sul secondo: Il PdL era formato da Fi e An senza Lega e Udc. Mi pare di ricordare Stefano che Finì pres.della Camera non passasse giorno senza consultare Napolitano e mettere ostacoli all’azione del governo.

Ma anche a sinistra le discussioni accese non mancano. Il dalemiano Paolo Pagani, ad esempio, non ha mancato di punzecchiare gli ex amici del Pd. Su Facebook ha scritto:

NEGAZIONISMO  La negazione della realtà è la cifra dei populismi. I cieli sono sempre azzurri e i prati sempre verdi. Le nuvole sono colpa del destino cinico e baro (o magari degli scissionisti dalemiani che fa sempre brodo). A tanto è ridotto il gruppo dirigente di un grande partito. Ma non può durare. Non ci posso e non ci voglio credere.

Tra le risposte più dure quella del segretario cittadino del Pd Giorgio De Martin, che ha commentato: Solo chi ha perso il lume della ragione può avvicinare il termine “negazionismo” per esprimere criticità politiche. Vergognati.

Ma fra un anno si vota per la Loggia e tutti i contendenti dovranno stare dalla stessa parte.

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