Macelleria islamica vendeva cocaina a chili: 13 arresti della Finanza

Secondo quanto accertato dai militari, il gruppo, composto da nordafricani, gestiva un giro di cocaina e fumo per circa 450mila euro

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Il banco di una macelleria islamica, foto da web
Il banco di una macelleria islamica, foto da web

Cinque chili di coca e un chilo di hashish, con un giro d’affari presunto di circa 450mila euro e 13 arresti (uno ai domiciliari). E’ questa – in numeri – la sintesi dell’ultima operazione della Guardia di finanza di Desenzano del Garda, che ha sgominato un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti tra Brescia, Milano, Mantova e Bergamo.

Il gruppo era composto interamente da immigrati di origine nordafricana e, secondo quanto ricostruito dai militari, aveva base logistica in una macelleria islamica del Comune di Isorella, gestita da due fratelli. Le indagini sono durate mesi, anche con supporti video: il sodalizio criminale aveva cambiato punto d’appoggio per le attività criminose quando aveva rintracciato le telecamere nella cella frigorigera. Ma lo spaccio non si era fermato.

IL COMMENTO DI VIVIANA BECCALOSSI

(comunicato stampa integrale)

“Innanzitutto complimenti e grazie agli uomini della Guardia di Finanza di Desenzano del Garda. Poi la constatazione che, ancora una volta a capo di un’organizzazione malavitosa dedita allo spazio c’è un nutrito gruppo di extracomunitari. Gente che arriva in Italia con il solo scopo di delinquere. Non ho dubbi nell’affermare che i clandestini che delinquono sono frutto della politica di immigrazione incontrollata”. Lo dice Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Città metropolitana, commentando la notizia dell’arresto di 13 nordafricani accusati di spaccio tra Brescia, Milano, Mantova e Bergamo con base logistica in una macelleria islamica ad Isorella, in provincia di Brescia. “Questa vicenda – aggiunge Viviana Beccalossi – riporta d’attualità il tema del controllo rigoroso e attento di strutture che vengono utilizzate da extracomunitari per attività illecite. Se è vero che moltissimi immigrati sono persone perbene, integrate nel tessuto economico-produttivo lombardo, è altrettanto vero che una parte di essi continua a ignorare le nostre leggi, arrivando in casi come questi, a essere protagonisti di vere e proprie organizzazioni criminali”.

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