Vacanze, sempre di più si pagano con un prestito

Il cliente tipo? 42enne, maschio, dipendente a tempo indeterminato di un'azienda privata: chiede 5mila euro per un viaggio e li restituisce in quattro anni

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Le vacanze si avvicinano sempre di più. Anzi: per molti sono già arrivate. Ma le abitudini dei bresciani sono profondamente cambiate rispetto all’epoca che ha preceduto l’avvento dell’euro e la diffusione di massa di internet. Fino a qualche decennio fa, infatti, la meta tipica degli italiani era il mare: italiano e agostano, nella maggior parte dei casi. Il terzo elemento distintivo delle vacanze italiche era il risparmio, che portava il cittadino medio a spendere soltanto una piccola parte di quello che si era risparmiato nei mesi precedenti di lavoro.

Una dinamica, quest’ultima, profondamente cambiata. Sempre di più, infatti, oggi i prestiti si fanno anche per andare in vacanza. A dirlo sono i numeri di una recente ricerca pubblicata da due dei più autorevoli siti italiani che si occupano di comparazione dei prezzi e prestiti on line, basata su un campione di 60mila domande di accesso al credito presentate nei primi cinque mesi di quest’anno. Numeri che peraltro cozzano con altre ricerce, secondo cui – ad esempio – quasi il 40 per cento dei bresciani soltanto due anni fa non sarebbe andato in vacanza a Ferragosto per difficoltà economiche.

Dai dati della nuova ricerca on line pubblicata anche da Bresciaoggi, invece, emerge che in molti chiedono prestiti per andare in vacanza e puntano in alto: ben 5.071 euro di media (il 7,7 in più rispetto all’anno precedente) che mediamente vengono restituiti nell’arco di quattro anni. Le richieste, ovviamente, aumentano con l’approssimarsi delle vacanze (circa il 38 per cento è di maggio). Quanto al cliente tipo, in sette casi su dieci si tratta di un uomo, con una età media di 42 anni (anche se in un caso su dieci è un pensionato). Non un precario,  comunque, ma il dipendente a tempo indeterminato di un’azienda privata.

Ma anche tra dipendenti ed ex dipendenti pubblici è in forte crescita il fenomeno della richiesta di prestiti alle casse previdenziali per pagarsi le vacanze. L’Inps / Inpdap, va detto, offre prestiti di diversa natura a lavoratori dipendenti pubblici e statali, anche in pensione: direttamente o tramite istituti di credito. Ma i prestiti Inpdap sono riservati a chi deve sostenere spese improvvise e significative, soprattutto quelli a durata quinquennale e decennale (per saperne di più esistono siti come www.inpdapprestiti.it). Per le semplici vacanze, dunque, i dipendenti pubblici devono accedere agli stessi circuiti dei privati, sempre che non si tratti delle vacanze studio dei figli all’estero per cui l’ente ha previsto diverse agevolazioni.

Ma per tutti la regola generale deve essere quella del buon senso. Chiedere soldi in prestito per andare in vacanza, ovviamente, non deve significare rovinarsi il ritorno dalle vacanze per ripagarli.

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